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Tech Infrastructure: quali cambiamenti dobbiamo aspettarci?

In vista del Technology Infrastructure Summit 2018, che si terrà il prossimo 20 settembre, The Innovation Group ha intervistato Massimiliano Pianciamore, Head of Distributed Architectures Competence Center di CEFRIEL, che ha parlato dei nuovi modelli di sviluppo dell’infrastruttura ICT e quali saranno le opportunità per le aziende.

 

Sempre più oggi si parla di microservizi, tecnologia serverless, infrastructure-as-a-code ed architetture basate su API: perché le aziende sappiano cogliere al meglio le opportunità legate a questi nuovi strumenti sarà necessario per le stesse essere in grado di “adattarsi” e fronteggiare al meglio le sfide del business; quali sono, dunque, i principali trend che stanno ridefinendo le architetture IT delle aziende?

Nell’ambito della progettazione di architetture software un trend particolarmente rilevante è quello individuato dalle API-driven Architectures e, all’interno di questo, dalle architetture a Microservizi. I principali vantaggi di un approccio API-driven nella progettazione del software sono una riduzione dei tempi di sviluppo complessivi delle applicazioni, una migliore architettura interna nella quale sono esplicitati i ‘contratti’ fra i diversi componenti in termini di API esposte e fruite e una migliore documentazione del software realizzato. Una progettazione API-driven è, inoltre, un fattore abilitante per la realizzazione di architetture a Microservizi che possono essere viste come collezioni di componenti indipendenti gli uni dagli altri in esecuzione in container che interagiscono tra loro esclusivamente tramite l’invocazione di API.

Come deve essere un’ architettura tecnologica agile e flessibile e quali componenti funzionali e tecnologici deve prevedere? Possiamo chiarire e posizionare quella che viene chiamata Infrastructure-as-a-code, virtualizzata, containerizzata, cloud ready e a micro-servizi?

Nella progettazione, realizzazione e gestione operativa di una architettura API-driven diventa indispensabile l’adozione e l’utilizzo di una piattaforma di API Management, che consente di gestire in modo completo e articolato i vari aspetti del ciclo di vita dei componenti dell’architettura quali ad esempio lo sviluppo e il deploy delle singole API, l’orchestrazione di API per la realizzazione di funzionalità complesse e articolate, la gestione della sicurezza, la pubblicazione di una API (anche in versioni multiple), la gestione di tutti gli aspetti legati al deployment, operation e monitoraggio delle API pubblicate.

Infrastructure-as-code è la pratica DevOps con la quale si riconduce la descrizione e la configurazione dell’infrastruttura tecnologica/fisica (container, macchine virtuali, etc.) sulla quale devono essere dispiegati ed eseguiti i componenti dell’architettura alla scrittura di script e all’utilizzo di strumenti di tool automation mutuati dallo sviluppo software, quali ad esempio strumenti per il controllo delle versioni, librerie per il test automatizzato, strumenti di deployment e orchestrazione dei componenti dell’infrastruttura. L’utilizzo di Infrastructure-as-code consente di documentare in modo rigoroso l’infrastruttura stessa, di renderla facilmente riproducibile e in generale di gestire tutto il ciclo di vita dei singoli componenti infrastrutturali (creazione, test, operatività, distruzione) in modo sostanzialmente automatizzato utilizzando codice eseguibile scritto in un linguaggio ad alto livello.