Agenda digitale, infrastrutture e piattaforme pubbliche alla prova dell’emergenza
“Vorrei che nella PA ci ponessimo l’obiettivo di uno Smart Working a regime del 30/40%” – Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione
Bisognerebbe domandarsi se il forte aumento nella domanda di strumenti e soluzioni digitali registrato in questi mesi sia stato accompagnato dalla definizione di adeguati piani strategici e di investimento o se si sia trattato piuttosto di un intervento urgente reso necessario da una situazione di emergenza.
È un fatto assodato che lo shock dell’emergenza Covid-19 ha avuto come conseguenza un ricorso senza precedenti allo smart working. Il tema – molto rilevante per il nostro futuro – sarà al centro dei lavori della web conference di TIG organizzata per il prossimo 5 giugno.
Per pianificare strategicamente la fase post Covid-19 bisogna avere fiducia nel futuro. Massimo dal Checco, Presidente Gruppo ICT e Servizi alle Imprese, Assolombarda spiega come.
Con la pandemia il digitale è entrato con irruenza nella vita di cittadini e imprese che hanno affrontato l’emergenza utilizzando e sfruttando al massimo le possibilità che il digitale offre e continuerà ad offrire.
Quali indicazioni trarre da questa crisi per il futuro? Su cosa investire? Quali sono le priorità da stabilire?
Affrontare una crisi richiede una lunga preparazione che si acquisisce con anni di politiche e investimenti adeguati.
Come noto sono stati numerosi i problemi di sicurezza incontrati da Zoom, la popolare app di web conference, passata in quattro mesi, da 10 milioni di utenti giornalieri 300 milioni di utenti giornalieri
Come stanno modificando le abitudini e i consumi degli italiani in quarantena? Oltre allo smart working e alla didattica online, in seguito al lockdown si registrano aumenti nel gaming e nel tempo trascorso online. Tra i contenuti digitali preferiti rientrano i siti di informazione e lo streaming video e musicale.