E’ con le riunioni degli Stati Generali, l’attivazione ufficiale dell’app Immuni e i dubbi su un’eventuale rilancio di Industria 4.0 (che potrebbe diventare Impresa 4.0 Plus) che l’Italia riparte davvero.
Dall’inizio dell’epidemia Covid-19, a fine febbraio 2020, le aziende italiane si sono trovate nella situazione di dover far fronte a una crisi molto grave, con impatti diretti sulla stessa continuità operativa del business
Superata la fase di emergenza acuta adesso è tempo di bilanci: ricostruire vuol dire, infatti, anche imparare dagli errori del passato e partire dalle esperienze positive.
La situazione vissuta dalle aziende negli ultimi mesi è stata eccezionale, un “esperimento globale” di lavoro da casa, come hanno detto in molti. Quello che una volta era un privilegio per pochi, nel giro di pochi giorni è diventato un obbligo per tutti.
Le Pubbliche Amministrazioni italiane, caratterizzandosi per un’elevata differenziazione, richiedono interventi basati sulle diverse realtà amministrative e volti ad accompagnare i singoli processi nel percorso di cambiamento.
Dall’osservatorio Microsoft si sta assistendo alla grande diffusione di alcune tematiche (smart working, cloud) soprattutto in Italia, uno dei Paesi che è cresciuto di più sia in termini di utilizzo degli strumenti sia di investimenti dedicati.
Un’analisi della CGIL rileva la necessità di regolamentare lo smart working per garantire al dipendente il diritto «a disconnettersi» e il giusto bilanciamento tra lavoro e vita personale. La discussione sarà affrontata il prossimo 5 giugno durante la web conference di TIG.
Il Covid-19 ha rappresentato sin da subito un grande acceleratore di tendenze già in corso: il previsto aumento al ricorso di tecnologie 4.0 e di automazione è solo uno dei fenomeni a cui si sta assistendo e in relazione a cui qualsiasi realtà produttiva non dovrà farsi cogliere impreparata.