L’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, così come gli altri ospedali pediatrici, ha affrontato la pandemia con un approccio sistemico, svolgendo un lavoro declinato sotto ogni punto di vista (modelli di funzionamento, difficoltà operative, opportunità, strategie) al bambino.
Il reale fattore abilitante della trasformazione digitale è l’infrastruttura che rende possibile la circolazione delle informazioni e la loro interoperabilità.
All’interno del Comune di Milano si è lavorato sin da subito ad un piano di trasformazione digitale caratterizzato, da un lato, dalla componente tecnologica in senso più stretto, dall’altro, da un complementare lavoro svolto sulla diffusione della cultura digitale.
Prima della pandemia da Covid19, dal punto di vista del trasporto urbano vi era una domanda ben definita proveniente dal pendolarismo, da una mobilità basata su orari in un certo senso standardizzati degli uffici e delle scuole. In sintesi erano chiari i periodi di punta e quelli di morbida.
Con il lockdown si moltiplicano le best practice volte a conservare la relazione con i clienti e ad arricchire la customer experience. Le nuove tecnologie sono protagoniste di questa accelerazione verso la trasformazione digitale.
Nella fase più acuta dell’emergenza Covid-19 il sistema sanitario nazionale è stato messo a dura prova. Quali erano le criticità pregresse che hanno impedito in alcuni casi una gestione efficace dell’emergenza? Quale sarà il ruolo delle tecnologie digitali e della scienza dei dati a supporto della sanità del Paese?
Il periodo del lockdown ha rappresentato uno stress test per il sistema delle imprese italiane, che nel complesso hanno dato prova di essere in grado di far fronte a questa situazione eccezionale. E il digitale ha avuto un ruolo essenziale nel garantire, per milioni di lavoratori, la possibilità di continuare ad operare da remoto, dalle proprie abitazioni.
Dall’osservatorio di Microsoft, la reale lezione appresa dal coronavirus è la grande prova di maturità dimostrata durante quella che può definirsi un’ «epifania digitale».