La situazione vissuta dalle aziende negli ultimi mesi è stata eccezionale, un “esperimento globale” di lavoro da casa, come hanno detto in molti. Quello che una volta era un privilegio per pochi, nel giro di pochi giorni è diventato un obbligo per tutti.
Le Pubbliche Amministrazioni italiane, caratterizzandosi per un’elevata differenziazione, richiedono interventi basati sulle diverse realtà amministrative e volti ad accompagnare i singoli processi nel percorso di cambiamento.
Bankitalia e Istat continuano a rivedere al ribasso le stime del PIL per il 2020 mentre parte il contact tracing in Italia: se da un lato per Immuni è boom di download, dall’altro l’app non è compatibile con tutti gli smartphone.
Un’analisi della CGIL rileva la necessità di regolamentare lo smart working per garantire al dipendente il diritto «a disconnettersi» e il giusto bilanciamento tra lavoro e vita personale. La discussione sarà affrontata il prossimo 5 giugno durante la web conference di TIG.
Il Covid-19 ha rappresentato sin da subito un grande acceleratore di tendenze già in corso: il previsto aumento al ricorso di tecnologie 4.0 e di automazione è solo uno dei fenomeni a cui si sta assistendo e in relazione a cui qualsiasi realtà produttiva non dovrà farsi cogliere impreparata.
Agenda digitale, infrastrutture e piattaforme pubbliche alla prova dell’emergenza
“Vorrei che nella PA ci ponessimo l’obiettivo di uno Smart Working a regime del 30/40%” – Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione
Nella fase post lockdown, molti operatori della smart mobility si troveranno a dover fare i conti con una situazione economica difficile, oltre che con clienti che diffidano delle condizioni di trasporto e preferiscono utilizzare il mezzo privato.
Il Covid-19 è il Cigno Nero del 21esimo secolo, in grado di causare una recessione ed una crisi globale senza precedenti e di ridisegnare completamente le dinamiche dei mercati finanziari e dell’economia reale sia lato domanda sia offerta.