È noto come uno dei principali motivi per cui il virus ha avuto un effetto così devastante sull’Italia sia stato l’impreparazione del Paese ad affrontare un’ inaspettata emergenza di tali dimensioni.
Dall’osservatorio di Microsoft, la reale lezione appresa dal coronavirus è la grande prova di maturità dimostrata durante quella che può definirsi un’ «epifania digitale».
Le GAFA pubblicano i dati trimestrali e vengono convocate dal Congresso USA. L’Italia si prepara ad individuare i migliori strumenti per gestire la ripartenza: tra le prime attività, regolamentazione e disciplina dello smart working e realizzazione dell’ e-commerce per le PMI.
Disponibile sul canale YouTube di The Innovation Group il video integrale dell’evento Smart & Connected Mobility Summit Live organizzato lo scorso 8 luglio.
Potenziamento delle infrastrutture, riduzione del digital divide, green economy ed introduzione delle tecnologie emergenti a sostegno delle persone: sono queste le principali aree innovative in cui verranno investite le risorse previste dal Recovery Fund.
Sullo smart working , le opinioni sullo scenario che si verificherà una volta terminata l’emergenza sono diverse. Da un estremo c’è chi ritiene che verrà ripristinato lo status quo (in cui il lavoro smart coinvolgeva principalmente alcune grandi imprese), dall’altro chi propone di continuare tutti a lavorare da remoto.
L’emergenza legata alla pandemia Covid19 ha segnato profondamente le imprese italiane: secondo un recente sondaggio di TIG su 140 aziende italiane, il 62% delle aziende prevede una riduzione del fatturato per quest’anno e solo il 16% non teme alcun effetto negativo.
Sebbene l’esperienza vissuta durante il lockdown non possa essere considerata smart working a tutti gli effetti (quanto piuttosto remote working), si sono senz’altro create le condizioni perché in futuro si possa parlare a pieno titolo di lavoro agile.