Come conseguenza della digitalizzazione più ampia che si è avuta negli ultimi mesi, oggi dipendiamo tutti molto di più dalla tecnologia, e questo si traduce in rischi più importanti di cybersecurity.
La trasformazione digitale a cui si è assistito nei due mesi del lockdown può essere paragonata ad un cambiamento che in altri contesti sarebbe avvenuto in tempi molto più lunghi. Ecco come Microsoft sta supportando lo smart working.
Il periodo del lockdown ha rappresentato uno stress test per il sistema delle imprese italiane, che nel complesso hanno dato prova di essere in grado di far fronte a questa situazione eccezionale. E il digitale ha avuto un ruolo essenziale nel garantire, per milioni di lavoratori, la possibilità di continuare ad operare da remoto, dalle proprie abitazioni.
Il Covid-19 ha accelerato il processo di centralizzazione del cliente: per uscire dalla crisi, è oggi più che mai evidente la necessità di tenere il passo con le aspettative dei clienti.
In Hpe quello del lavoro flessibile era un concetto già noto, in cui la verifica sui task assegnati avveniva sulla base del raggiungimento degli obiettivi e non sul numero delle ore lavorate.
Durante l’emergenza una delle principali necessità avvertite è stata come affrontare il new normal e attraverso quali infrastrutture e tecnologie abilitanti.
L’utilizzo dei canali digitali nel 2019 secondo Banca d’Italia ha riguardato circa l’80% dei clienti delle banche italiane e questo significa costi sensibilmente inferiori per le banche
Con riferimento all’attività di contact tracing, utile ed importante elemento di risposta all’epidemia, vanno rilevate due dimensioni. La prima è in relazione alla necessità di fermare la diffusione dei contagi