Che cosa c’entra una startup tecnologica con l’arte, la storia, i beni culturali italiani? C’entra eccome, perché oggi la dimensione digitale, il Web e le applicazioni per smartphone fanno parte dell’esperienza quotidiana di chiunque e fanno parte di qualsiasi (o quasi) attività professionale. Il caso di Stendhapp, di cui già vi abbiamo parlato intervistando la cofondatrice della startup Francesca De Finis, lo dimostra bene. Adesso lasciamo la parola a Chiara Bazzani, sua giovane collaboratrice, che con alle spalle un background di studi apparentemente lontano dalla tecnologia ha messo a frutto le proprie competenze all’interno di questa impresa femminile.
Nata nel 2019, Stendhapp è una startup a capitale prevalentemente femminile che promuove il turismo di prossimità e i consumi culturali tramite piattaforma Web e applicazione mobile.
Mi chiamo Chiara, ho 23 anni, vengo da Milano e da qualche mese a questa parte ho raggiunto uno degli obiettivi più importanti della mia vita: Il 23 marzo del 2021 mi sono laureata in Arti, Spettacolo ed Eventi Culturali all’università Iulm di Milano. Ho sempre saputo in cuor mio, precisamente dalla prima lezione di storia dell’arte del primo anno di liceo, che “da grande” mi sarebbe piaciuto studiare e lavorare nel settore artistico/culturale. Dopo otto anni, sento che questo sogno sta diventando sempre più concreto e tangibile, in particolar modo da quando ho cominciato a lavorare per Stendhapp: una start-up al femminile che, tramite la creazione di un’app, ha come fine principale la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico italiano, riuscendo ad unire due mondi che all’apparenza sembrano lontani: il mondo del digitale e il mondo della cultura.
Durante il mio percorso di studi è maturata in me la consapevolezza che in Italia ci fosse la necessità di avvalorare il nostro immenso patrimonio artistico e culturale, creando qualcosa di innovativo che potesse cambiare la situazione. Stendhapp nasce dall’idea che la bellezza è ovunque intorno a noi e che molto spesso tendiamo a dimenticarcene; è stato la condivisione di questo ideale che mi ha spinto a prendere parte al progetto nel 2019, sapendo che, nel mio piccolo, avrei potuto contribuire in parte al cambiamento.
Stendhapp è stata la mia prima vera esperienza di lavoro in un’azienda che si occupa del digitale come strumento per la promozione della cultura, un ambito che unisce passato presente e futuro rendendoli un tutt’uno e che sfrutta a pieno l’enorme potenziale delle nuove tecnologie. Quando entrai in Stendhapp non conoscevo a fondo l’argomento, la mia esperienza nel campo si limitava a qualche lezione seguita in università, e per questo motivo mi sentivo in difetto, avevo il timore che la mia inesperienza prendesse il sopravvento e che non sarei riuscita a stare al passo.
Iniziando a lavorare ho capito che il digitale è una tematica così ampia, sempre in continuo cambiamento, che non potrà mai essere sviscerata completamente, mancheranno sempre dei tasselli a questo enorme puzzle: quello che conta veramente è provare, rischiare, mettersi in gioco, avere successo e talvolta anche fallire, l’importante è non arrendersi mai. Questo è l’insegnamento più grande che il team per cui lavoro mi abbia mai insegnato, un team unito ed inclusivo dove l’opinione di tutti viene ascoltata, dove ogni successo e ogni sconfitta vengono vissuti assieme, come una squadra. Grazie a Stendhapp sto avendo l’opportunità di partecipare attivamente nel processo di creazione e di sviluppo dell’applicazione, prendendo parte a progetti e ad iniziative interessanti, nelle quali sto imparando a sprigionare la mia creatività e a lavorare su nuove skill come la leadership e il team-work.
Diventare parte attiva del progetto di Stendhapp è stato, ed è tuttora, un enorme privilegio poiché ho l’opportunità di frequentare e lavorare quotidianamente con persone che non hanno avuto paura di seguire le loro passioni e grazie ad esse stanno avendo la possibilità di realizzare i loro sogni, persone che non si guardano mai indietro e che hanno avuto sempre al loro fianco la forza e l’ottimismo per reinventarsi costantemente.
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