A cura di Ezio Viola, Managing Director, The Innovation Group
Nelle nostre previsioni annuali abbiamo sempre avuto una particolare visione, a volte tacciata come conservativa, dell’andamento del mercato ICT e digitale in Italia. Per il 2017 abbiamo deciso di cambiare approccio, dal momento che abbiamo maturato l’opinione che quest’anno sarà un po’ un crocevia per il mercato digitale italiano, al bivio tra l’imboccare un percorso di crescita sostenuta o rimanere fedele a quei trend “tristi” che hanno caratterizzato gli ultimi anni, legati molto alla congiuntura economica. Per il 2017 abbiamo quindi deciso di modificare il nostro approccio previsionale, adottando una logica di forbice, di best-case vs worst-case scenario: lasciamo al mercato e ai suoi attori la scelta di quale percorso imboccare, consapevoli delle forze e delle dinamiche in potenza per i prossimi 12 mesi.
Non bisogna infatti dimenticare che per il 2017 permangono diverse aree di incertezza per il mercato ICT e digitale (e non solo), dovute sia a fattori esterni sia interni al mercato. Per quanto riguarda i primi, ovvero ai fattori esogeni, di sistema, che potrebbero influenzare il mercato digitale italiano, questi possono essere così sintetizzati: da un lato, le prossime elezioni in diversi paesi europei, insieme agli effetti della Brexit, potrebbero accentuare l’attuale punto di domanda che grava sull’Unione Europea, così come una revisione della politica monetaria della BCE potrebbe avere impatti sensibili sul costo del debito pubblico in Europa; dall’altro, le politiche economiche della nuova amministrazione americana rischiano di assumere una marcata logica protezionistica, innescando meccanismi di chiusura nel commercio internazionale. A questi si sommano inoltre fattori interni al nostro Paese, legati allo scenario politico di attesa rispetto alle prossime elezioni, che creano incertezza sulla capacità di mantenere fede ai piani attuativi dei “pilastri” costituenti la trasformazione digitale del Paese: tra gli altri, il piano Industria 4.0, l’Agenda Digitale e il piano Banda Ultra Larga.
Il Piano Industria 4.0 dovrebbe infatti creare un volano di investimenti privati di almeno 10 miliardi di Euro (così ha stimato il Governo), gran parte dei quali legati a tecnologie e servizi per rinnovare le dotazioni e gli impianti industriali del nostro Paese. Inoltre, il piano di infrastrutturazione della rete rimane una delle precondizioni fondamentali lo sviluppo in chiave digitale dell’Italia e l’utilizzo di servizi avanzati e delle tecnologie trasformative come il cloud, i big data & analytics, il mobile, ecc.
Mantenere questa tabella di marcia costituisce pertanto il presupposto di una crescita significativa del mercato digitale, con un tasso superiore al 4% nei prossimi due anni, rispetto ad uno scenario più debole di 1,4-1,5%: una forbice della spesa ICT e digitale, in valore assoluto, di 1,9 miliardi di Euro nel 2017 e di circa 4 miliardi nel 2018. Percorrere lo scenario più conservativo significa quindi perdere una fetta consistente di crescita, se non addirittura lo slancio della rincorsa degli ultimi anni, rallentando il potenziale complessivo di trasformazione digitale del Paese.
Oltre ad una visione complessiva dei fenomeni, alcune dinamiche a cui stiamo assistendo nei principali settori verticali italiani ci hanno portato ad individuare dei mercati potenzialmente più problematici, come ad esempio quello bancario. Questo non significa, d’altra parte, un arresto o un rallentamento della spesa e degli investimenti nel digitale, dal momento che permangono dei settori in crescita o più resilienti (i settori del Made in Italy, il turismo, l’agroalimentare, le utilities e le infrastrutture, l’automotive e il settore delle assicurazioni), che possono mantenere o incrementare la spesa e gli investimenti in ambito ICT e digitale, in alcuni casi anche grazie all’apporto e alle incentivazioni legate al Piano Industria 4.0.
Il 2017 quindi si prospetta come un anno estremamente delicato, ma decisivo per il processo di trasformazione digitale del Paese. D’altra parte, occorre che i temi della “governance” permanente e di una politica industriale che ponga al centro la trasformazione digitale tornino nell’agenda governativa e delle aziende italiane. Questo è uno degli obbiettivi del Programma Digital Italy, che The Innovation Group propone all’industria digitale del Paese, insieme agli altri programmi (Digital Transformation Program, Cybersecurity & Risk Management Program, Fintech Program), dedicati a supportare le loro strategie di offerta e i programmi di goto-market.
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