Metaverso, moda passeggera o futuro in evoluzione?
Il Caffè Digitale


Negli ultimi anni, il concetto di metaverso ha guadagnato terreno nell’immaginario collettivo, diventando un tema centrale nelle discussioni sul futuro della tecnologia e sulla trasformazione della società. Ma cosa si cela dietro questa parola tanto discussa? E cosa significa per il futuro della nostra identità digitale e delle generazioni a venire?
Sebbene il concetto di metaverso non sia una novità, avendo avuto origine nel 1992 nel mondo cyberpunk, la sua diffusione nella cultura popolare è diventata evidente con l’annuncio di Facebook di cambiare nome in Meta nell’ottobre 2021, con l’obiettivo di focalizzare gli investimenti e gli sforzi sulla creazione di un metaverso. A tre anni di distanza dall’annuncio di Meta e dalle molteplici ipotesi, previsioni e speculazioni sul suo futuro, ci chiediamo: a che punto siamo? Basandoci sulle stime della società di consulenza McKinsey il metaverso non è solo una parola di moda, ma una realtà sempre più concreta: entro il 2030 il mercato del metaverso arriverà a valere 5 trilioni di dollari, influenzando diversi settori, dal B2B al B2C. Uno dei settori maggiormente interessati sarà l’e-commerce, con previsioni che indicano un impatto compreso tra i 2 e i 2,6 trilioni di dollari entro il 2023.
Secondo i detrattori, al contrario, il termine metaverso appartiene al passato, ed è considerato persino “scomodo” da utilizzare. Nonostante ciò, molti stanno osservando da vicino le evoluzioni di questo trend tecnologico, come dimostra l’ampia partecipazione al “Festival del Metaverso”, un evento interamente dedicato all’ecosistema metaverso organizzato dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI) e tenutosi a Torino lo scorso 10 ottobre.
Metaverso e imprese, quali possibili applicazioni?
Durante il Festival, gli interventi hanno dimostrato che il metaverso oggi è sempre più concreto, soprattutto se abbinato ad altre tecnologie emergenti: Generative AI, Blockchain, Machine Learning, Extended Reality, eccetera. Le aziende stanno dunque iniziando a comprendere il reale potenziale del metaverso, la cui evoluzione sta gradualmente superando la sua iniziale connotazione legata esclusivamente al mondo del gaming. Come testimoniato dai contenuti degli interventi durante l’evento, le applicazioni sono molte e nei più svariati settori:
- Marketing e comunicazione: campagne pubblicitarie immersive e interattive, esposizioni virtuali di prodotti e servizi.
- Sanità: soluzioni per facilitare le attività riabilitative, simulazioni di interventi chirurgici, terapie virtuali e consulenze mediche a distanza.
- Turismo: esperienze virtuali di viaggio, visite guidate virtuali a luoghi turistici e culturali.
- Collaborazione in azienda: uffici virtuali, riunioni e team building in ambienti digitali condivisi.
- Formazione e istruzione: corsi virtuali interattivi, laboratori pratici simulati e lezioni immersive.
- Intrattenimento e cultura: visite ai musei, cinema, eventi e concerti virtuali.
- Gaming: giochi multiplayer immersivi.
- Non profit e sociale: esperienze immersive di sensibilizzazione, su tematiche quali, ad esempio, il cyberbullismo.
- Sport: eventi sportivi virtuali, addestramenti e simulazioni di competizioni, coinvolgimento degli appassionati attraverso esperienze immersive.
Secondo una recente ricerca condotta da EY e Nokia su un campione composto da 860 dirigenti aziendali, tra le aziende che prevedono di investire nel metaverso in futuro, il 58% ha già intrapreso questo percorso e ha avviato almeno un caso d’uso nella propria organizzazione. Solamente il 2% del campione considera il metaverso una tendenza passeggera, dimostrando un forte consenso sulla sua rilevanza a lungo termine. Anche tra le aziende che finora non hanno intrapreso alcun percorso in questo campo, il 94% prevede di avviare i primi progetti entro i prossimi 24 mesi, sottolineando il crescente interesse e l’urgenza di adottare il metaverso come parte integrante delle strategie aziendali.
L’opinione dei cittadini-utenti sul metaverso
Una recente indagine condotta da Lab21.01 su un campione di 1.000 giovani under 35 e presentata in anteprima nel corso dell’evento, ha messo in evidenza le principali tendenze riguardanti la percezione del concetto di metaverso. A distanza di un anno dalla prima rilevazione, sono emersi segnali positivi riguardo alla conoscenza del termine e alla sua influenza. In particolare, il 35% del campione si dichiara consapevole del significato del termine metaverso: la prima associazione che scatta nella mente dei giovani italiani quando si parla di metaverso è un universo virtuale, aumentato e parallelo, con il 60% delle risposte, seguita dalla fusione tra un videogioco e il mondo reale (26%) e dal semplice videogioco (14%). Il 31% del campione dichiara inoltre che il metaverso impatterà principalmente il settore dell’istruzione e della formazione (31%) e della mobilità, turismo e smart city (24%); l’e-commerce viene indicato invece solo dall’11% dei giovani intervistati.
Nonostante la crescente consapevolezza, solo una minoranza ha sperimentato un’esperienza immersiva nel metaverso (9%), mentre la stragrande maggioranza degli intervistati dichiara di volerlo fare (72%), con una piccola quota (11%) che manifesta opposizione. Quando viene chiesto di immaginare in che modo il metaverso rivoluzionerà la società, i giovani italiani indicano la possibilità di abbattere le distanze sociali (29%) come cambiamento più significativo, seguito dall’incremento di spazi e strumenti tecnologici (21%), l’opportunità di creare un ambiente di gender and age equality (19%), nuove possibilità di lavoro (17%) e la creazione di nuove identità (14%).
Non è tutto oro quel che luccica: le criticità
Non è un segreto che ad oggi la tecnologia non sia ancora del tutto matura: i visori, ad esempio, che rappresentano l’unica chiave per un’esperienza immersiva nel metaverso, non hanno ancora raggiunto il loro pieno potenziale. In questo contesto, Apple ha annunciato l’uscita del suo nuovo visore, Apple Vision Pro, a partire dal 2024, inizialmente sul mercato statunitense. È curioso notare che Apple, nelle sue comunicazioni, non menzioni il metaverso, riferendosi bensì al concetto di Spatial Computing, un termine ancora poco conosciuto ma che potrebbe rivelarsi altrettanto importante, se non di più, rispetto al metaverso.
Le ultime notizie, inoltre, non promettono bene per il futuro del metaverso: Meta continua a registrare importati perdite operative nella divisione Reality Labs, seppur previste nel piano aziendale, mentre Disney, Tencent e Snapchat hanno sciolto la propria unità dedicata al metaverso. Anche la Commissione Europea, circa un anno fa, date le poche adesioni, ha “chiuso” il suo metaverso, costato 387mila euro.
Un punto fermo emerso durante il “Festival del Metaverso” è che questo rappresenta sicuramente una nuova dimensione, un nuovo “non luogo”, nel quale però, noi, ci muoviamo non più come individui fisici, ma come dati in costante movimento. In questa dimensione l’essere umano è stato trasformato in un “dato”, un’entità digitale in un mondo virtuale in continua evoluzione. Questa trasformazione ci costringe a riflettere su una criticità derivante dalla diffusione di questa – e non solo – tecnologia: come proteggere, gestire e comprendere la nostra identità digitale. Investire nella sicurezza informatica da sola non è sufficiente; la soluzione è mantenere la persona al centro: il metaverso crescerà, infatti, anche in funzione dell’aumento di consapevolezza e senso critico delle persone. Un’altra sfida importante riguarda la formazione delle nuove generazioni alle tecnologie emergenti: prima ancora di pensare a nuove regolamentazioni, la vera rivoluzione inizia dall’educazione.
Il metaverso offre un’ampia gamma di opportunità, dalla riduzione dei costi dei trasporti all’aumento dell’efficienza e alla stimolazione delle relazioni sociali, sebbene sia ancora in fase evolutiva e presenti sfide come la standardizzazione dei dispositivi. Il concetto stesso di metaverso è in costante evoluzione, ed è ora più ampio: spesso viene utilizzato per indicare esperienze di realtà aumentata (Augmented Reality) o realtà estesa (Extended Reality), e abbraccia molte tecnologie abilitanti: dalla Blockchain, agli NFT, all’internet delle cose. Oggi va anche considerato l’impatto su questo mondo, per la grande popolarità raggiunta in brevissimo tempo, dell’AI generativa.
In questo contesto di rapido cambiamento, il ruolo delle persone è fondamentale: siamo noi a guidare il cambiamento, a plasmare il metaverso e trasformarlo in opportunità.
