La Regione Lombardia può assumere un ruolo di rilievo all’interno di una più ampia trasformazione del Paese, un cambiamento destinato a provocare nuovi equilibri lungo le due direttrici già indicate dall’Europa: digitalizzazione e circular economy. Se ne è parlato al Lombardia Digital Summit di TIG.
La Regione Lombardia ha tutte le qualità per porsi come capofila della trasformazione digitale all’interno del Paese, ma attraverso quali iniziative pubbliche? Se ne è discusso lo scorso 19 novembre nell’ambito del Lombardia Digital Summit, quinta tappa del Progetto “Digital Summit Territoriali”, promosso da The Innovation Group che fa seguito alle iniziative analoghe già realizzate a Genova, Roma, Napoli e Bologna e dedicate allo stato dell’arte dello sviluppo e della trasformazione digitale in Liguria, Lazio, Campania ed Emilia-Romagna.
Per Massimiliano Salini, Commissione Industria, Ricerca e Energia, Parlamento Europeo che ha inaugurato l’evento, la Lombardia è pronta ad affrontare un ampio percorso di trasformazione digitale: le risorse, del resto, non mancheranno (si ricorda, infatti, che l’Europa ha stabilito che almeno il 20% dei 750 miliardi di euro del Recovery Fund dovrà essere destinato all’Agenda Digitale), «bisogna, però, mettere a terra le idee». Tra le principali attività da promuovere, il tema del trasferimento tecnologico assume senz’altro un’importanza prioritaria. A ricordarlo sono stati Marco Simoni, Presidente, Human Technopole, e Marco Bentivogli, Esperto Politiche del Lavoro e di Innovazione Industriale che ha parlato di come per il Paese sia necessario assumere un modello di trasferimento simile a quello del Fraunhofer Institute tedesco, perché «nessuna realtà da sola è in grado di innovare se non fa rete con gli altri sistemi»: allo stato attuale il Paese «ha una massa critica insufficiente per consentire l’accelerazione digitale». «Bisogna, inoltre – ha affermato Alfonso Fuggetta, CEO, Cefriel – evitare la moltiplicazione di iniziative che piuttosto devono essere declinate su specifiche tematiche».
Ad ogni modo, come riportato da Massimo Dal Checco, Componente del Consiglio Generale, Assolombarda, la Lombardia il prossimo anno sarà una delle Regioni per cui è prevista la maggiore crescita, grazie soprattutto alla forte presenza di industrie.
Come accelerare, dunque, questo percorso? Al di là degli incentivi attesi dal Piano Next Generation EU, come sollecitare le imprese a realizzare determinate tipologie di investimenti?
Senz’altro la ripartenza economica deve fondarsi su nuove reti e nuove tecnologie. Il futuro è all’insegna di soluzioni innovative quali fibra ottica, 5G, Cloud ed Edge Computing, che, come riportato da Luigi Gubitosi, Amministratore Delegato, TIM e Vice Presidente, Confindustria, le reti del Paese saranno in grado di sostenere. Tuttavia, per Massimo Palermo, Country Manager e Managing Director, Avaya Italia, bisogna altresì sviluppare una grande capacità adattiva: in questo percorso l’agilità e la resilienza delle infrastrutture saranno determinanti. Fondamentale, infine, la capacità di scouting tecnologico e di rendere più snelle le procedure (Alberto Filisetti, Country Manager, Nutanix Italia).
Sulla rilevanza della componente infrastrutturale ha discusso anche Mirella Liuzzi, Sottosegretario di Stato, Ministero dello Sviluppo Economico che ha ricordato come negli ultimi mesi sia cambiata in maniera significativa la percezione sulla connettività e la digitalizzazione del Paese. «Senz’altro – ha proseguito Liuzzi- l’accelerazione sui temi della banda ultralarga è uno dei pilastri delle politiche di questo governo: la realizzazione di una rete basata su fibra ottica che connetta tutto il Paese è uno dei lavori pubblici italiani più importanti degli ultimi vent’anni». Lo sviluppo infrastrutturale e le reti di telecomunicazione che, come affermato da Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente, Nokia Italia, rappresentano il sistema nervoso di una società, supporteranno cambiamenti radicali, si consideri, appunto, il 5G una vera e propria rivoluzione che non riguarderà soltanto big corporation, ma anche aziende più piccole per cui si aprono nuovi scenari: in questo senso l’indirizzo politico deve essere quello di far conoscere alle aziende quali vantaggi possono realmente ottenere da tali soluzioni. I cambiamenti in atto e attesi nei prossimi anni richiedono, tuttavia, una particolare attenzione anche alla sicurezza. A trattare la tematica è stato Cosimo Comella, Responsabile Dipartimento Tecnologie Digitali e Sicurezza Informatica, Autorità Garante per la protezione dei dati personali che ha affermato come in Italia si rilevi un quadro giuridico fortemente carente sul piano della data retection. Sempre più la minaccia cyber si avvale di tecniche di Intelligenza Artificiale e analisi dei dati sempre più sofisticate che richiedono di mantenere una risposta costantemente elevata alla minaccia: non si può pensare di disciplinare fenomeni nuovi con strumenti del passato.
Oltre che sul bisogno di accelerare le tematiche legate alla trasformazione digitale, stimolando la domanda su prodotti e servizi innovativi sia da parte di cittadini sia di imprese e incentivando interventi infrastrutturali, durante l’evento è emersa in maniera evidente anche la necessità di intervenire nel sistema sanitario del Paese: come, infatti, affermato da Giuseppe Banfi, Direttore Scientifico Istituto Ortopedico Galeazzi, «il punto cruciale se ci saranno a disposizione fondi supplementari per la sanità sarà utilizzarli per determinare una reale omogeneizzazione o standardizzazione delle procedure già esistenti».
Economia circolare, smart city e mobilità sostenibile
Con la pandemia è emerso in maniera evidente il forte disequilibrio presente nelle città. Ad affermarlo è stato Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e Clima, Regione Lombardia, secondo cui se si vuole promuovere un modello di sviluppo diverso bisogna innanzitutto condividere una visione comune.
«Non è una questione di scelta – ha proseguito Cattaneo – ma di consapevolezza. Digitalizzazione e sostenibilità saranno comunque i driver di sviluppo nei prossimi anni. Sta a noi decidere se abbracciarli o meno e per farlo bisognerà diffondere la consapevolezza tra i cittadini, le comunità locali e le imprese che dovranno scegliere di lavorare secondo modalità differenti dalle precedenti». Sulla tematica è intervenuto anche Fabrizio Piccarolo, Direttore Generale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente secondo cui «nel rapporto tra sostenibilità e digitalizzazione vi sono alcune relazioni essenziali: se c’è una direttrice molto certa per il futuro è che tutte queste dimensioni devono confrontarsi e interagire».
«Nell’ultimo periodo – ha ricordato l’architetto Stefano Boeri – si è assistito alla grande diffusione dello smart working che ha portato alla rivitalizzazione di molte aree periferiche del Paese in cui, tuttavia, ancora emergono delle problematiche infrastrutturali. Vivere in un borgo storico disponendo di una connettività di qualità è una nuova condizione può essere importante: il tema non è borgo contro città, le città devono piuttosto rigenerarsi come grandi aree fatte di borghi».
In questo contesto, si rileva la necessità di individuare nuove policy sul territorio rivolte a imprese e cittadini, oltre che attività di informazione dei cittadini, incentivi alle imprese e superamento di determinate abitudini. Al riguardo Dante Scoccianti, UO Infrastrutture Viarie e Aeroportuali, Direzione Generale Infrastrutture, Trasporti e Mobilità, Regione Lombardia, ha parlato dell’importanza di adottare approcci flessibili e aperti nella programmazione regionale: la Regione Lombardia sta discutendo sulla possibilità di creare una piattaforma basata su open data, nella consapevolezza che i big data possono senz’altro avere dei limiti ma rappresentano un importante strumento a cui guardare se si vuole tendere verso approcci flessibili. Per Elena Jachia, Direttore Area Ambiente, Fondazione Cariplo è richiesto un maggior impegno in termini di governance: all’interno delle amministrazioni si richiede l’individuazione di un responsabile delle tematiche relative a clima ed ambiente che cerchi di fare coordinamento e monitoraggio di tutte le politiche a questi relative.
Sempre più stanno modificando anche le modalità di mobilità dei cittadini, come ricordato da Mario Nobile, Direttore Generale Sistemi Informativi e Statistici, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, «per il futuro sarà richiesto un trasporto personalizzato, basato su sempre più informazioni disponibili e modalità di pagamento agili». Anche per Andrea Gibelli, Presidente, Ferrovie Nord Milano – FNM e Presidente, Associazione Trasporti – ASSTRA, servirà un piano orientato, oltre che al MaaS (Mobility as a Service) anche al Mac, ovvero mobilità per la comunità. Secondo Renzo Iorio, CEO, Nugo – Gruppo Ferrovie dello Stato, infine, si sta vivendo una grande opportunità per ripensare alla nuova mobilità: necessario un cambio di mentalità per riuscire ad avere approcci condivisi e inclusivi ed insistere di più su car sharing, micromobilità e le tante altre forme di mobilità alternativa che gli utenti già in parte utilizzano.