L’Intelligenza artificiale nel percorso verso lo Smart Manufacturing
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Il Digitale è oggi al centro dei percorsi di innovazione delle aziende italiane. Lo Smart manufacturing è digitalizzare e interconnettere il più possibile i processi industriali: l’AI sarà uno strumento molto valido, sia all’interno sia all’esterno delle imprese, nel mettere velocemente a disposizione le informazioni richieste, velocizzare i processi tramite livelli elevati di automazione, “distillare” e centralizzare il sapere in molteplici ambiti. Il tema, assolutamente critico per la competitività futura delle nostre imprese, è stato al centro dell’intervista con Bruno Bettelli, Presidente & Ceo I-Tech e Presidente Federmeccaniche, che su queste tematiche interverrà nel corso dello “Smart Manufacturing Summit 2025”, organizzato da TIG a Milano il prossimo 1 e 2 aprile.
Qual è la strategia di digitalizzazione che state seguendo in I-Tech?

Oggi il Digitale attraversa tutto il modo di lavorare: noi siamo un’azienda che, come principale attività, propone efficientamento e automazione di processi industriali realizzando macchine e impianti per lo smart manufacturing. Siamo fautori di questa evoluzione presso le fabbriche dei clienti, senza esimerci dall’ automatizzare parte delle nostre attività: ad esempio, dal 2017 abbiamo adottato soluzioni di prototipazione rapida avanzata con stampanti 3D e la successiva evoluzione è stata la manifattura additiva, per una parte della produzione di componenti ad uso industriale.
I-Tech progetta, produce e vende sistemi e impianti per la preparazione e distribuzione intralogistica di prodotti liquidi, coloranti liquidi o additivi chimici, inchiostri, smalti, pitture e vernici. In passato davamo priorità a singoli sottoprocessi, relativi alla preparazione di semilavorati presso i nostri clienti, mentre l’evoluzione più recente è stata quella di rendere più snello, lean ed efficiente il processo di trasferimento dei liquidi dalla zona di preparazione al punto di utilizzo. A fronte della necessità di efficientare e ridurre i rischi per le persone, abbiamo realizzato tubazioni aeree che sono in realtà sistemi integrati con la lavorazione, potendone misurare l’efficienza. Tramite veicoli a guida autonoma, l’intera movimentazione è automatizzata e l’attività costantemente monitorata.
Va considerato che lo Smart manufacturing è digitalizzare e interconnettere il più possibile i processi industriali, anche dove sono svolte attività manuali, che possono essere gestite in modo ottimale con il digitale. Ad esempio, noi abbiamo mappato sul working progress l’avanzamento delle commesse associandole a QRcode che identificano l’attività svolta nello specifico momento. Un nostro software di gestione della produzione (MES), denominato “LIMES” (Lean Industry Manufacturing Execution Software) acquisisce tutte le fasi della lavorazione associando i relativi tempi, misurando i KPI e riportando il livello di efficienza con cui stiamo svolgendo determinati processi.
Quale strada state seguendo per l’introduzione dell’AI in azienda?
Nel 2024 abbiamo iniziato un progetto, della durata di tre anni, per implementare in modo approfondito le soluzioni AI in azienda. Ci servirà sia per quanto si propone ai clienti, sia al nostro interno, ad esempio come strumento per agevolare l’introduzione di nuove figure professionali tramite strumenti che ne supportino l’apprendimento. Oggi, digitalizzare l’azienda significa raccogliere il sapere delle persone, riportare tutto il know how in un database per fruirne in qualsiasi momento e luogo. Abbiamo scelto una piattaforma AI che stiamo istruendo, fornendo in input manuali, documenti, scambi di comunicazioni con i clienti, in modo che il sistema intelligente, apprendendo dalle richieste dei clienti, impari a fornire le risposte corrette. La capacità di apprendimento è istantanea, ma serve però un perfezionamento dell’apprendimento tramite l’affinamento continuo dell’output. La nostra chatbot, denominata “I-t.a.l.o” (I-Tech Artificial Logged Operator) sarà un assistente virtuale ai clienti erogato come servizio H24 (quindi anche un primo approccio alla servitizzazione). Darà un enorme supporto alla prima definizione di un problema e all’erogazione della soluzione. Ci aspettiamo che sarà valido nell’80% dei casi, mentre nel restante 20% rimarrà l’intervento on site del nostro tecnico.
Inoltre, la soluzione metterà a disposizione informazioni a supporto di tutta l’operatività interna, un tutor che affiancherà i nuovi dipendenti. Digitalizzare aiuta a distillare il sapere, a farlo risiedere in un unico contenitore da cui poi attingere ogni volta che serve. Noi, essendo all’inizio del percorso AI, stiamo approfondendo i diversi ambiti applicativi con dei percorsi formativi: nell’area commerciale, un percorso specifico è rivolto alla rete commerciale in modo da esplorare le potenzialità di utilizzo dell’AI. Lo stesso per l’area procurement, supply chain e ricerca e sviluppo. In previsione, con la sostituzione del nostro ERP, ci aspettiamo un utilizzo maggiore dell’AI per ottimizzare i processi produttivi, la gestione e la manutenzione degli asset, il monitoraggio della sicurezza dei posti di lavoro.
L’intervista completa uscirà sul numero di marzo della rivista Technopolis (allegato de Il Sole 24 Ore) di The Innovation Group.
