VMware, in quanto azienda fornitrice di tecnologia software ed attiva soprattutto nell’ambito della sicurezza, sviluppo di nuove applicazioni, piattaforme cloud e di remotizzazione del lavoro che abilitano le persone a lavorare da qualsiasi tipologia di dispositivo e da qualsiasi luogo, ha reso disponibili tutte le proprie soluzioni per far fronte all’emergenza Covid-19.
Dall’osservatorio VMware, un primo aspetto osservabile è che le aziende (sia ospedaliere sia di altre attività) che avevano intrapreso un percorso di trasformazione di digitalizzazione già prima della pandemia si sono trovate in una posizione più favorevole, mentre le altre hanno dovuto reagire molto velocemente, dimostrando un cambiamento, oltre che una risposta e un adattamento alla nuova normalità. Al riguardo si riportano alcuni esempi.
Un primo caso è quello di una grande azienda ospedaliera in Spagna che aveva la possibilità di fornire delle postazioni a dei medici per accedere da remoto ai sistemi dell’azienda ospedaliera che ha molto accelerato su questo fronte e ciò per diverse motivazioni: o perché alcuni medici si erano ammalati (anche se non in modo grave e quindi potevano continuare ad operare da remoto) oppure vi era la necessità di assumere e di mettere in condizioni di lavorare temporaneamente un grosso numero di medici o ancora perché a livello infrastrutturale vi era la necessità di elaborare dati (si pensi, ad esempio, all’elaborazione di tutti i test che sono stati effettuati e che comunque hanno avuto bisogno di infrastrutture informatiche per essere elaborate).
Questa è stata la risposta di una struttura in qualche modo già pronta e che già aveva una certa familiarità con la tecnologia. L’aspetto interessante sono le riflessioni avvenute dopo la fase critica perché, ad esempio, considerato che adesso si riesce ad avere la possibilità di collegare in maniera sicura a dei sistemi dell’ospedale delle persone che sono al suo esterno, si può pensare di sviluppare dei progetti in cui vengono seguite le persone dimesse per essere sicuri che seguano la cura prescritta o che riescano ad avere un contatto con l’ospedale.
Un’altra attività che ha visto il coinvolgimento di VMware è nell’ambito dello sviluppo applicativo in cui si è collaborato con l’NHS il sistema sanitario nazionale inglese, che ha utilizzato tecnologia VMware per sviluppare l’app di contact tracing nazionale. Come sviluppare tali app di tracing? In modo decentralizzato quindi la lista dei contatti è sul telefono e solo ogni tanto viene sincronizzata per verificare se vi sono stati dei contatti con un positivo al Covid oppure viene gestita in una maniera totalmente centralizzata dove il dispositivo trasmette la posizione a un sistema? Il sistema centralizzato è molto più efficiente nel rintracciare i contatti e nel segnalare eventuali focolai di positività ma come evitare problematiche di privacy? Al riguardo, si consideri il sistema utilizzato in Corea che di fatto ha permesso di rispondere molto bene da un punto di vista di contenimento e di gestione della pandemia ma che però non è stato adottato da nessuno dei Paesi europei in quanto considerato invasivo dal punto di vista della privacy.
In questo contesto, cosa è stato imparato, dunque?
Una prima eredità in termini di riflessioni per la fase evolutiva è stato comprendere che vi sono delle regole che sono state scritte per un contesto di normalità: la privacy così come viene generalmente intesa è stata costruita per arginare l’utilizzo improprio dei dati degli utenti, però quando si tratta di lavorare per combattere un virus che mette a repentaglio la salute, allora le logiche di riflessione dovrebbero essere diverse.
Inoltre, per un servizio sanitario nazionale che non era particolarmente competente nell’utilizzo del software e, in generale, di un uso innovativo della tecnologia, è stato compreso quante cose si sarebbero potute fare per esempio anche soltanto utilizzando l’app e soprattutto in un’ottica di prevenzione e di gestione proattiva della salute delle persone.
In questo contesto, dunque, si rileva senz’altro una grande opportunità di utilizzare delle importanti risorse (si pensi, ad esempio, alle risorse attese dal Recovery Fund) che richiede, altresì, una seria riflessione sullo stato delle infrastrutture anche tecnologiche di comunicazione di questo Paese. I cambiamenti che si stanno vivendo conducono ad un ripensamento non soltanto sanitario ma anche e soprattutto del modo in cui si vive, per tali ragioni è fondamentale porvi le giuste fondamenta.