Un andamento altalenante contraddistingue l’economia della distribuzione delle tecnologie digitali. Un mercato che deve fare i conti da un lato con la grande richiesta di prodotti e soluzioni a corredo del percorso di innovazione intrapreso da molte aziende e, dall’altro, con lo shortage della componentistica, scoppiato in pandemia e peggiorato con la guerra in atto ai confini dell’Europa. La situazione reale del primo trimestre di quest’anno sarà il tema dell’intervento a ICT Ecosystem Summit di Isabel Aranda, country manager di Context, la società che analizza le vendite che passano attraverso la distribuzione ICT.
ICT Ecosystem Summit è, ricordiamo, l’evento TIG indirizzato ai fornitori di tecnologie ICT, e avrà luogo il 19 maggio 2022 presso Enterprise Hotel a Milano
Abbiamo sentito Isabel per farci dare qualche anticipazione del suo intervento, e ha evidenziato un calo del primo trimestre del 2022 di circa un -5% “dovuto principalmente all’incertezza, ora diventata paura, riguardo l situazione geopolitica e del futuro dell’economia che ne potrà conseguire”.
Ma, per contraltare, il motivo della decrescita è legato anche al fatto che lo stesso periodo dello scorso anno aveva avuto delle performance molto buone, del +21%, difficilmente replicabili anche quest’anno.
Del resto, tutte le previsioni di crescita sono state riviste, sia da parte del Governo sia dal FMI, con un’inflazione che in Italia a marzo toccava il 6,8%. Situazioni che hanno, di fatto, rallentato la richiesta.
“Situazioni che sono ben riscontrabili soprattutto nel mercato a volume – riprende Aranda -. Un mercato che lo scorso anno era stato trascinato principalmente dalle categorie del mobile computing, tra notebook, tablet e smartphone, azione conseguente alla trasformazione delle abitazioni in home office, per l’uso crescente dello smart working o del lavoro ibrido. Richieste che oggi vanno, invece, verso prodotti più performanti e costosi”.
Il risultato è che il mercato a volume cala del 12% nel primo trimestre. Cresce, invece, il mercato a valore che, pur non pesando tantissimo sulla distribuzione, nel primo quarter è salito del 17%.
Al suo interno, cresce molto il software, soprattutto quello di sicurezza, oltre alle office application, il data management. Mentre sull’hardware cresce molto il large format display, soprattutto da settembre dello scorso anno per le spinte governative del programma Digital Board verso l’adozione da parte delle scuole di monitor touch di largo formato, rientrante nei piani europei.
“Segno che qualcosa da parte del PNRR sta arrivando, sia nelle scuole sia nella PA, per l’education, per le infrastrutture di rete, per portare la connessione in tutto il Paese e abilitarlo all’accesso al cloud, fonte principale per la trasformazione digitale” conclude Aranda.
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