L’esperienza dell’ASST Spedali Civili Brescia durante la crisi pandemica

A causa dei driver culturali che si sono succeduti, a lungo, non si è stati capaci di guardare la realtà per come si è presentata, osservandola attraverso schemi e modelli e ponendo scarsa attenzione all’importanza di approcci collaborativi, fin quando non è arrivato il Covid-19 che ha costretto a fare i conti con una patologia sconosciuta.

In questo contesto, all’interno dell’ASST Spedali Civili Brescia, sono stati rilevati picchi di ricoveri contemporanei di 850 pazienti Covid, un’esperienza da cui sono state tratte molte lezioni, assumendo la consapevolezza della necessità di un cambio di paradigma all’interno dell’organizzazione sanitaria.

Inoltre, l’emergenza sanitaria ha comportato l’introduzione rapida di una serie di strumenti che prima sembrava impossibile introdurre (si pensi al telemonitoraggio dei pazienti), che ha comportato affrontare nuove questioni (ad esempio quella della privacy) e ha indotto a comprendere il reale valore aggiunto dell’utilizzo degli strumenti tecnologici.

In questo senso, sarebbe un errore pensare di aspettare l’imprevisto per considerare ragionevoli degli strumenti quando si sa che già lo sono. L’utilizzo degli strumenti tecnologici appare quanto più necessario soprattutto in contesto, quale quello del servizio sanitario nazionale che ha come scopo la cura della persona e il diritto alla salute e una situazione drammatica, come quella generata dalla crisi pandemica, ha favorito la nascita di intuizioni che hanno concretamente salvato gli ospedali e curato i pazienti.

La lettura della realtà ha spinto la creatività e la costruttività, una serie di questioni che in precedenza erano rallentate da autoreferenzialità e incapacità di assunzione di responsabilità, dei limiti che durante la fase più acuta dell’emergenza sono stati superati, l’auspicio è che ciò avverrà anche nella fase di ripresa e nella nuova normalità.

Un ulteriore aspetto su cui lavorare è la componente motivazionale di medici ed infermieri. La rete degli ASST Spedali Civili Brescia conta quasi 7.000 persone rappresentando il quinto ospedale del Paese, oltre che una sede universitaria, ed è in grado di offrire ai clinici e al personale sanitario uno scenario di sviluppo professionale di livelli estremamente elevati, tuttavia si rileva una leva motivazionale che attualmente fa fatica ad emergere e che bisogna favorire. Al di là della metafora degli “eroi”, da medici ed infermieri non particolarmente apprezzata, poiché l’eroismo è quotidianità, ciò di cui si avverte la necessità è l’affrontare una serie di nuove questioni come, ad esempio, quella del digital divide, una problematica legata soprattutto all’utilizzo degli strumenti e alla comprensione dell’obiettivo, oltre che alla consapevolezza che la digitalizzazione debba rappresentare uno strumento di semplificazione. Si pensi, ad esempio, al burnout, diffusissimo in tutto il mondo sanitario e a quanto potrebbe essere di aiuto l’utilizzo degli strumenti digitali per alleggerire il carico degli operatori (monitoraggio dei pazienti, delle sale operatorie, ecc..) o alle grandi opportunità di sburocratizzazione o alle ricette elettroniche.

Più di tutto la crisi pandemica ha insegnato il valore fondamentale del tempo e l’utilizzo degli strumenti digitali aiuta ad ottimizzarlo. La tecnologia deve avere una rete infrastrutturale: è qualcosa che si inizia a vedere nel momento in cui offre un reale vantaggio alla quotidianità delle persone, quindi della vita normale e anche di chi ha cura di proteggere la vita normale con un’attenzione alla non invasività.

Il particolare contesto storico che si sta vivendo rappresenta un momento cruciale per la nostra civiltà, in cui o si sta insieme oppure si rischia moltissimo. Ecco, dunque, che è richiesto uno sforzo comune, in mancanza del quale si impedisce l’attuazione concreta dell’innovazione che, tra le altre cose, viene veicolata anche dall’utilizzo di strumenti economici che possono facilitarla (si pensi, ad esempio, al MES o al Recovery Fund), in questo senso viene richiesto altresì un forte impegno politico. Per tali ragioni bisogna svolgere un lavoro di tipo educativo e culturale del quale in Italia non si ha una grande esperienza: su questi temi va aperto un confronto diffuso che richiede il coinvolgimento di diverse competenze e professionalità.

CONTRIBUTI

I contributi di questa sezione comprendono documenti, relazioni e sintesi di interventi effettuati dai Relatori delle Web Conferences, degli Eventi Territoriali e del DIGITAL ITALY SUMMIT promosso da The Innovation Group.

Essi possono includere, inoltre, articoli e Paper che abbiamo ritenuto di particolare interesse per aprire o contribuire al dibattito sulle politiche industriali e sull’impatto dell’innovazione tecnologica sul mercato e sull’industria del digitale sull’organizzazione delle imprese, della Pubblica Amministrazione, del Terzo Settore e del lavoro.


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