INTERVISTA di Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group a Massimo Pernigotti, CIO, Edison Spa
In un periodo storico contrassegnato da una rapidissima evoluzione delle tecnologie digitali, secondo Lei quali sono diventati oggi gli obiettivi per l’IT aziendale?
L’IT è fondamentalmente un enabler, un partner tecnologico del business. Ha la missione di supportarlo nella creazione di vantaggi competitivi rispetto alla concorrenza nel miglioramento delle performance operative, puntando a fornire soluzioni abilitanti ed elevati livelli di servizio. Il tutto con il fine di sviluppare un know how proprietario, comprimere i costi e realizzare più elevate prestazioni in coerenza con quelle che sono le necessità del business.
Parlare di Digital Transformation significa oggi vedere l’innovazione digitale applicata in modo pervasivo ad ogni ambito del business. Qual è la situazione nel vostro caso?
Tutte le business unit di Edison si stanno avvicinando a queste tematiche. Siamo partiti un anno fa con il disegno di una nostra Digital Strategy ed un progetto iniziale rivolto all’area commerciale, il cui obiettivo è stato far evolvere, con nuovi servizi e strumenti, tutto l’approccio del business verso i clienti, puntando ad avere una vista unitaria e multicanale delle attività del cliente. I prossimi progetti potranno riguardare, invece, anche il mondo della produzione e della manutenzione degli impianti, con l’intento di utilizzare tecnologie nuove per ridurne i costi e migliorarne le prestazioni. Questo significa studiare ambiti di applicazione del tutto innovativi, tramite attività di scouting, analisi di scenario, progetti prototipali e test.
Il mondo industriale è indicato oggi come potenzialmente molto vulnerabile ad attacchi di tipo cyber. Come affrontate questo tema?
Nel nostro settore la sicurezza è un elemento centrale, che va attentamente considerato. Noi, già qualche anno fa, abbiamo sviluppato un progetto per cui tutti gli ambienti IT lato impianti industriali sono stati riportati sotto l’ombrello protettivo dei nostri ambienti di WAN integrata. Volevamo evitare che l’accesso da remoto di fornitori per lo svolgimento di attività manutentive potesse aprire eventuali backdoor e quindi vulnerabilità per l’intero impianto. Inoltre svolgiamo periodicamente penetration test non solo sulla parte ICT ma anche per gli ambienti industriali.
Un’area in grande sviluppo è quella che fa capo alla Mobility: cosa ha significato per voi questa opportunità?
Gli sviluppi mobile ci hanno permesso di aumentare moltissimo l’efficienza del personale, che oggi è in grado di svolgere più attività, anche fuori dall’ufficio. In questo modo le persone sono maggiormente disponibili, possono intervenire in qualsiasi momento per sbloccare eventuali situazioni, sono molto più produttive con una conseguente riduzione dei costi per l’azienda. Stiamo ridisegnando le App rivolte ai clienti che, in accordo con la nostra Digital Strategy, saranno sempre più allineate con le interfacce web, in ottica multicanale. Abbiamo inoltre dotato di tablet il personale di vendita e di smartphone il personale tecnico.
Qual è invece il vostro approccio con riferimento all’utilizzo di servizi in Cloud?
Da questo punto di vista noi abbiamo avuto una partenza facilitata dal fatto che disponevamo già di servizi di outsourcing infrastrutturale. Per una parte dei servizi siamo oramai in Cloud da 3 anni, per cui abbiamo capito bene come e quando ricorrere a questa possibilità. In sostanza la nostra politica è di posizionare all’esterno tutti i servizi che rappresentano oramai una commodity, dove il business non ricerca vantaggi competitivi particolari, per cui basta dotarsi di un servizio standard investendovi il minor tempo possibile. Inoltre, il Cloud funziona particolarmente bene dove le esigenze sono sporadiche e dinamiche, con picchi elevati di utilizzo solo in alcuni momenti. Dove invece l’utilizzo è costante e continuativo, meglio dotarsi di proprie risorse puntando a saturarle il più possibile. Un grosso ostacolo nell’utilizzo del Cloud è costituito dalla compliance normativa, ad esempio quella relativa al trattamento dei dati dei clienti, che richiedono una verifica sulle responsabilità del provider.
Considerando tutte queste innovazioni e trasformazioni, che vanno a impattare direttamente sul business delle aziende, come è cambiato negli ultimi anni il ruolo dell’IT?
Oggi quello che è del tutto nuova è la velocità con cui avvengono cambiamenti nel mondo ICT, per cui diventa difficile stare al passo con i tempi. Bisogna prendere decisioni rapide facendo grande attenzione alla flessibilità dei servizi ed evitando il più possibile il lock-in con il provider. Noi ci poniamo anche obiettivi di innovazione avendo una funzione dedicata a queste attività, un team multidisciplinare che porta avanti diversi progetti, anche in collaborazione con start-up esterne, con l’intento di essere sempre propositivi nei confronti del business.
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