Il sistema bancario italiano è in buona salute, ma ha anche la necessità di continuare a evolvere in direzione del digitale. La sua struttura si va sempre più semplificando: oggi è composto da 139 operatori divisi tra 53 gruppi bancari e 86 istituti individuali, che comprendono 39 banche di credito cooperativo non appartenenti a gruppi, 36 S.p.a. e 11 popolari. Le banche stanno proseguendo nella riorganizzazione delle loro reti distributive, efficientando la rete di sportelli ed estendendo i canali di distribuzione, digitali e non.
Nell’ultimo decennio il numero di dipendenti è diminuito del 14% e quello degli sportelli del 36%, arrivando a una media di 2.700 abitanti per sportello. Nel 2022 la redditività (Roe) delle banche italiane è aumentata dal 6% all’8,7 %, il valore più elevato dal 2008. Secondo le previsioni di Banca d’Italia la redditività complessiva delle banche italiane per quest’anno dovrebbe rimanere ai livelli del 2022 e potrebbe diminuire nei due anni successivi. L’impatto sui valori di mercato a seguito delle crisi bancarie negli Stati Uniti e in Svizzera è stato simile a quello avuto dalle altre banche europee, ma è stato ampiamente recuperato nel corso dei mesi successivi. Anche il livello di patrimonializzazione è migliorato e nel 2022 il capitale di migliore qualità (Cet1) delle banche italiane è salito al 15,3% degli attivi ponderati per il rischio (Rwa)
Le banche italiane stanno bene, dunque. La crescente diffusione dell’utilizzo delle tecnologie informatiche sta continuando a richiedere investimenti in infrastrutture e soluzioni digitali. Secondo l’annuale rilevazione curata Cipa (Convenzione Interbancaria per l’Automazione), in collaborazione con Abi (Associazione Bancaria Italiana), si registra una variazione positiva del 2,5% nel 2022 e circa la metà degli istituti prevede per il 2023 un aumento del budget IT di oltre il 5%. Sempre secondo la rilevazione annuale di Abi Lab, tra le prime dieci priorità di investimento Ict troviamo le iniziative di digital onboarding per potenziare a tutti livelli la relazione con il cliente (in particolare per il canale mobile e per i pagamenti digitali), la gestione e mitigazione dei rischi cyber, tutto il filone delle iniziative sui dati come asset fondamentale per creare valore (dalla data quality alla data governance, fino alla valorizzazione con tecnologie Big Data, Business Intelligence e advanced analytics).
Le trasformazioni tecnologiche cruciali
L’evoluzione e modernizzazione dei sistemi di core banking e il progressivo utilizzo delle piattaforme di cloud computing sono altre priorità significative. Nel 2022 circa l’80% delle banche ha avviato progetti di verifica sulla sicurezza informatica e i rischi potranno essere ulteriormente mitigati dall’applicazione, a partire dal 2025, della Dora (Digital Operational Resilience Act), che prevede regole estese e armonizzate sulla sulla sicurezza.
Tra le priorità, invece, legate alla ricerca e all’innovazione digitale esistono marcate differenze tra le banche di maggiori dimensioni e quelle medio-piccole. Le più grandi stanno valutando o intraprendendo progetti e casi d’uso sulle tecnologie più avanzate di intelligenza artificiale, Blockchain (un tipo di Distributed Ledgers Technology, Dlt, utile nei sistemi di pagamento digitale) e cloud computing, con un approccio che privilegia modelli di Open Innovation, i quali aiutano a cogliere le opportunità offerte dall’ecosistema delle Fintech.
Le banche di minori dimensioni, invece, nelle loro attività di ricerca si stanno orientando più sull’evoluzione dei contact center (anche ricorrendo a strumenti di AI quali i chatbot) e sulla modernizzazione dei sistemi di core banking e delle infrastrutture tecnologiche anche in ottica cloud, oltre che per la gestione dei rischi di cybersecurity. La recente esplosione di tecnologie basate su large language model (Llm), come ChatGPT, creerà sicuramente ulteriori opportunità di utilizzo e innovazione in molti processi bancari e già le strutture più grandi hanno avviato iniziative conoscitive in tale direzione.
Sempre guardando alle aree più avanzate, come le tecnologie di registro distribuito Dlt, la Banca d’Italia aveva già inviato una comunicazione per sottolineare benefici e rischi derivanti dal loro utilizzo con le cripto-attività (strumenti il cui trasferimento è basato su Dlt). Il regolamento europeo sui mercati della cripto-attività (MiCAR ) che entrerà a breve in vigore e da applicare nella seconda metà del 2024, introduce requisiti comuni per l’emissione di questi strumenti e la prestazione di servizi a essi collegati.
Il vantaggio di essere “aperti”
La spinta all’innovazione si lega all’esigenza delle banche di rispondere sempre più velocemente ai cambiamenti dei bisogni e delle modalità di interazione dei clienti, mantenendo o costruendo modelli di apertura con l’ecosistema digitale complessivo. Un numero crescente di realtà bancarie considera prioritarie le iniziative relative a piattaforme Api (Application Programming Interface) e all’Open Banking. Sebbene l’Italia sia ancora indietro rispetto ad altri Paesi, anche qui esistono interessanti iniziative nell’ambito dei pagamenti e dei finanziamenti con modelli di “banking as a service”, “banking as a platform” e di “embedded banking”, di operatori bancari e non.
Ma nella trasformazione digitale conta anche il fattore umano: è interessante porre l’accento sulle iniziative e azioni riguardanti l’engagement delle persone, la cultura aziendale, la valorizzazione delle competenze, i cambiamenti del modo di lavorare e dei luoghi di lavoro, avviati ed estesi anche dalla diffusione dello smart working. Si tratta, per esempio, di iniziative di sviluppo e potenziamento degli skill digitali attraverso piattaforme di e-learning e in generale di formazione, oppure della creazione di workplace evoluti (con i relativi spazi e la relativa dotazione tecnologica), e ancora il potenziamento di logiche di accesso in mobilità, le evoluzioni delle intranet aziendali e delle strutture di help desk di supporto e assistenza alla rete e ai dipendenti.
Quanto contano i fattori Esg nel settore bancario? E quali prospettive si aprono con l’euro digitale? Vi invitiamo a leggere la versione integrale di questo articolo sulla nostra rivista Technopolis.
Inoltre, per approfondire il tema della trasformazione del settore bancario, The Innovation Group organizza i prossimi 20, 21 e 22 settembre a Baveno l’annuale appuntamento del Banking Summit.
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