Non bisogna avere la sfera di cristallo per poter scommettere che il 2024 sarà, un po’ come lo è stato il 2023, l’anno dell’intelligenza artificiale generativa. Ma non sarà una fotocopia. Se guardiamo a quanto si è evoluta rapidamente l’AI basata su modelli fondativi (e in particolare su large language model), è facile ipotizzare che osserveremo trasformazioni altrettanto rapide, che faranno sembrare superato ciò che solo 12 mesi prima era avanguardistico. Applicazioni come Midjourney e Dall-E, che generano immagini in base a prompt testuali, stanno facendo rapidi progressi: distinguere gli artefatti digitali dalle fotografie autentiche diventerà sempre più difficile. E non a caso nell’AI Act, il nuovo regolamento dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale, è ribadito il principio della trasparenza: andrà previsto un watermark o altro metodo per identificare chiaramente le immagini generate dall’AI, arginando così gli abusi di proprietà intellettuale e i potenziali usi malevoli.
A tal proposito, nelle previsioni per il 2024 analisti e società di cybersicurezza indicano anche l’utilizzo dell’AI all’interno di attacchi informatici, sia per la generazione di codice malware (attività in cui, al momento, l’AI ancora non raggiunge i livelli di un bravo hacker) sia per la creazione di video deepfake, immagini e audio utili per truffe, phishing e diffamazione. Di fronte a questi rischi, le società di sicurezza informatica ribadiscono che, oggi più che mai, in azienda si deve fare opera di sensibilizzazione, aiutando i dipendenti a diventare più consapevoli e meno ingenui quando leggono una email o ricevono un messaggio sui social network. Ma molti suggeriscono anche di rafforzare le procedure e gli strumenti Zero Trust, che prevedono il controllo sistematico delle identità e dei permessi d’accesso ad applicazioni e dati.
Intelligenza artificiale e cybersicurezza saranno molto probabilmente due temi caldi nel 2024, ma altri eventi tecnologici sono all’orizzonte. Uno di questi è la ripresa delle vendite di personal computer, pronosticata da Gartner, Idc, Canalys e da molti vendor di semiconduttori e di Pc. “Il mercato dei Pc aziendali è pronto per il prossimo ciclo di sostituzioni, spinto dagli aggiornamenti a Windows 11”, ha dichiarato Mikako Kitagawa, director analyst di Gartner, ma il suo è un pensiero comune tra gli addetti ai lavori. “La domanda di Pc consumer dovrebbe ripartire anch’essa, perché i dispositivi acquistati durante la pandemia stanno entrando nelle fasi iniziali del ciclo di sostituzione”. Gartner pronostica per il 2024 una crescita complessiva del mercato pari al 4,9%.
E gli smartphone? Dopo due anni di forte rallentamento delle vendite, a detta dei principali osservatori anche questo mercato dovrebbe ripartire, Canalys, per esempio, stima che nel 2024 saranno immessi in distribuzione 1,17 miliardi di telefoni cellulari, numero in crescita del 4% sul 2023. La ripresa sarà sostenuta da diversi fattori, tra cui la crescita di domanda nei mercati emergenti e il lancio di nuovi modelli di fascia alta con migliori fotocamere, processori più potenti e batterie a più lunga durata.
Per quanto riguarda il cloud computing, gli analisti scommettono che il 2024 sarà un anno di crescita alimentata dal proseguimento di progetti di “migrazione” ma anche (impossibile sfuggire all’argomento) dall’intelligenza artificiale generativa. Il cloud e in particolare l’Infrastructure as-a-Service (IaaS) permette di soddisfare i requisiti di potenza di calcolo, memoria e storage necessari sia per l’allenamento degli algoritmi sia per il funzionamento delle applicazioni di AI. Forbes prevede che l’anno prossimo la spesa mondiale in IaaS supererà per la prima volta la soglia dei mille miliardi di dollari, e che si consoliderà un fenomeno già battezzato come “AI-as-a-Service”, ovvero l’acquisto di servizi di infrastruttura destinati ad attività di intelligenza artificiale. Sempre a detta di Forbes, passerà dall’attuale 76% all’85% la percentuale di grandi aziende che seguono una strategia multi-cloud, cioè mescolano servizi di differenti fornitori, selezionati a seconda del caso d’uso e della convenienza. Proseguirà, inoltre, lo spostamento sul Software as-a-Service (SaaS) anche per le applicazioni aziendali “core”, come l’Erp, il Crm e le piattaforme per la gestione delle risorse umane e dei fornitori.
Solo un accenno, perché la questione è assai complessa, al mercato dei semiconduttori. Le ultime trimestrali di aziende come Samsung, Qualcomm, Tsmc indicano ancora una tendenza calante nelle vendite di componenti destinati a Pc e smartphone, e quest’anno si è anche visto un rallentamento del segmento dei server “commodity”. Di contro, i colossi del cloud computing mondiale (come Amazon, Microsoft, Google, Meta) si stanno contendendo le forniture di processori destinati ad applicazioni di intelligenza artificiale, e la forte crescita del market cap di Nvidia lo dimostra. Ma sui semiconduttori per l’AI si gioca anche la competizione politica ed economica tra le grandi potenze, Stati Uniti e Cina innanzitutto, e lateralmente l’Europa. Probabilmente queste stesse dinamiche si svilupperanno anche nel corso del 2024.
In questo scenario restano, ovviamente, le incognite della geopolitica, delle supply chain e dell’inflazione, che negli ultimi anni hanno dimostrato di esercitare una pesante influenza sulla domanda di tecnologie e servizi Ict, sia tra i consumatori sia tra le aziende. Ma ci sono tutte le premesse per un nuovo anno dinamico e segnato dalla ripresa nei più importanti mercati dell’Ict.
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