Dalle pubblicazione delle trimestrali delle principali tech company emerge il consolidamento della maggior parte dei trend osservabili sin dall’inizio della pandemia: vola il cloud per Microsoft, Google ed Amazon mentre continua a diminuire la vendita degli iPhone facendo scendere Apple alla quarta posizione nel mercato mondiale degli smartphone. L’arrivo sul mercato del 5G potrebbe giovare a Nokia e Samsung. In vista delle presidenziali nuove vicende sul fronte tech war.
Microsoft pubblica i risultati finanziari del trimestre conclusosi a settembre e continua a battere le attese. Nel dettaglio, i ricavi raggiungono i 37,15 miliardi di dollari (contro i 35,72 miliardi attesi dagli analisti), pari ad una crescita del 12% su base annua. L’utile netto vola invece a +30% rispetto all’anno scorso, con $13,9 miliardi.
Continuano a crescere i ricavi dal cloud di Azure (+48%), dopo il +47% del precedente trimestre (contro attese per una crescita del 44%) mentre il segmento di Intelligent Cloud (che comprende Azure, Enterprise Services, GitHub e altri prodotti) ha contribuito ai conti con 12,99 miliardi di dollari in ricavi, in aumento del 20% anno su anno (contro stime per 12,73 miliardi).
Importante anche il contributo del segmento Productivity and Business Processes, che include Dynamics, LinkedIn e Office, che ha registrato un volume d’affari di 12,32 miliardi di dollari (contro gli 11,78 miliardi attesi), in rialzo dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I ricavi dal segmento More Personal Computing, che comprende Surface, Windows e Xbox, sono invece stati pari a 11,85 miliardi, con una crescita del 6% anno su anno e sopra gli 11,18 miliardi del consensus. In particolare, Microsoft ha comunicato che i ricavi da contenuti e servizi della Xbox sono cresciuti del 30% rispetto al 2019, quando invece erano rimasti stabili rispetto all’anno precedente.
Nel trimestre luglio-settembre l’utile netto di Nokia si è attestato a 193 milioni di euro, rispetto agli 82 milioni del terzo trimestre 2019.Nonostante queste buone performance, per l’intero anno Nokia ha affermato di prevedere un margine operativo di circa il 9% rispetto al 9,5% annunciato in precedenza. Il gruppo delle telecomunicazioni ha inoltre annunciato l’avvio di una nuova strategia, che vedrà, a partire da gennaio 2020, la nascita di quattro diversi comparti commerciali: uno sulle reti mobili, uno su quelle fisse, uno sui sistemi in cloud e uno sulle infrastrutture tecnologiche.
Nokia ha acquisito negli ultimi tempi un maggior numero di clienti grazie soprattutto all’estensione delle reti 5G presso più operatori e del progressivo allontanamento di Huawei da parte di diversi governi per problemi di sicurezza. Tuttavia, l’azienda ha subito una battuta d’arresto nel terzo trimestre, quando ha perso contro Samsung Electronics su un contratto per la fornitura di apparecchiature 5G a Verizon, motivo per cui la società ha tagliato il margine operativo previsto per 2020.
«Abbiamo perso quote di un grande cliente nordamericano, riscontriamo una certa pressione sui margini in quel mercato e crediamo di dover aumentare ulteriormente gli investimenti in ricerca e sviluppo per garantire la leadership nel 5G», ha affermato Pekka Lundmark, Presidente e CEO dell’azienda.
Samsung ha chiuso il terzo trimestre del 2020 con un aumento dei ricavi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 59%, per un totale di 10,9 miliardi di dollari mentre l’utile netto è salito da 5,54 miliardi di dollari a 8,25 miliardi di dollari. Nel periodo considerato anche le vendite sono cresciute, facendo rilevare un +8% su base annua, per un totale di 59 miliardi di dollari.
Nella nota a margine della pubblicazione dei risultati finanziari del terzo trimestre 2020, la società ha affermato che «sebbene la pandemia da COVID-19 continui in tutto il mondo la riapertura delle principali economie ha portato a un significativo aumento della domanda dei consumatori», aggiungendo che «Samsung è stata in grado di rispondere in modo aggressivo attraverso una gestione flessibile della supply chain globale registrando il più alto fatturato trimestrale mai raggiunto».
La crescita trimestrale è stata guidata dal settore delle memorie, a sua volta spinto dalla domanda di smartphone e PC che ha condotto all’aumento delle spedizioni superiore alle aspettative di Samsung.
Sono aumentati anche gli ordini delle fonderie, quindi della produzione di chip, così come è cresciuto il business dei pannelli soprattutto per il lancio di Galaxy Note 20, Galaxy Z Fold 2 e Galaxy Z Flip 5G. A tale proposito, Samsung ha dichiarato che i suoi smartphone hanno registrato un balzo del 50% delle vendite, così come per l’elettronica di consumo sono cresciute le vendite di televisori ed elettrodomestici di fascia alta.
Inoltre, nel campo dei semiconduttori, Samsung afferma che mira ad espandersi oltre il suo predominio nei chip di memoria, attraverso investimenti da più di 100 miliardi di dollari nel prossimo decennio in chip logici a maggior valore aggiunto, in quanto progettati per eseguire una gamma più ampia di funzioni. Secondo gli analisti, il mercato dei chip avanzati dovrebbe esplodere nei prossimi anni, trainato dagli sviluppi relativi ai servizi wireless 5G, all’intelligenza artificiale, al network computing e alle auto a guida autonoma.
Apple ha annunciato i risultati del quarto trimestre fiscale che si è concluso lo scorso 26 settembre 2020. Nel trimestre considerato l’azienda registra un fatturato di 64,7 miliardi di dollari (record per il quarto trimestre, solitamente non molto brillante) e un utile trimestrale per azione diluita di 0,73 dollari.
Dal punto di vista dei prodotti iPhone è ancora il principale motore di fatturato dell’azienda, sebbene i 26,44 miliardi generati nel trimestre in esame siano in significativa flessione rispetto ai 33,36 miliardi dello stesso trimestre dello scorso anno. La causa va individuata nel debutto ritardato della nuova generazione di iPhone quest’anno: solitamente infatti l’iPhone viene presentato nel corso della prima settimana di settembre, così che i risultati del quarto trimestre fiscale di Apple possano già riflettere le vendite dei primi esemplari del nuovo modello. Quest’anno, però, il debutto è avvenuto il 13 ottobre con le vendite iniziate solo la scorsa settimana per iPhone 12 e 12 Pro, mentre iPhone 12 mini arriverà il 13 novembre.
Interessante il risultato dei sistemi Mac, desktop e notebook considerati insieme, che totalizzano 9 miliardi di fatturato. In continua crescita i servizi, che a tutti gli effetti diventano una colonna portante del giro d’affari di Apple, con un fatturato di 14,6 miliardi di dollari.
CONSOLIDATED FINANCIAL STATEMENTS
Il Q3 2020 si è chiuso per Alphabet con il segno positivo. La parent company di Google ha fatto registrare nel trimestre concluso il 30 settembre risultati migliori rispetto alle previsioni degli analisti: merito anzitutto del business legato all’advertising, tornato a correre dopo il periodo di stanca dei mesi scorsi.
Complessivamente le entrate si sono attestate a 46,2 miliardi di dollari, +14% rispetto allo stesso periodo del 2019. Su del 24% gli utili, fino a 11,2 miliardi di dollari. YouTube ha portato nelle casse di Mountain View oltre 5 miliardi di dollari (un anno fa erano 3,8 miliardi). Il maggior business deriva comunque La fetta dal motore di ricerca e ai servizi annessi con 26,4 miliardi di dollari (24,7 miliardi nel Q3 2019).
Bene anche il segmento cloud che ha generato introiti per 3,44 miliardi di dollari (da 2,3 miliardi) così come le attività inerenti prodotti hardware e Play Store che hanno raggiunto 5,4 miliardi di dollari (da 4 miliardi). Bene anche il servizio Meet che ha tagliato il traguardo dei 235 milioni di riunioni organizzate quotidianamente.
Amazon ha comunicato che le vendite nette sono aumentate del 37% a 96,1 miliardi di dollari nel terzo trimestre, rispetto ai 70 miliardi nel terzo trimestre 2019 e che l‘utile netto è triplicato rispetto al corrispettivo del 2019, aumentando a 6,3 miliardi di dollari nel terzo trimestre (0 12,37 dollari per azione), rispetto ai 2,1 miliardi di dollari (o 4,23 dollari per azione) del settembre 2019. L’avanzata è stata trainata dal commercio elettronico e dalla divisione di servizi cloud, Aws (dove la crescita del 29% è però stata inferiore al 30% e più sperato da alcuni analisti).
Nei tre mesi terminati a settembre 2020 Facebook riporta un utile netto in crescita del 29% a 7,85 miliardi di dollari nel terzo trimestre che si è concluso il 30 settembre, rispetto ai 6,09 miliardi di dollari del corrispondente periodo dello scorso anno. Il fatturato trimestrale è cresciuto a 21,47 miliardi di dollari, con un incremento del 22 per cento rispetto al 17 per cento dell’anno precedente, trainato soprattutto dai ricavi derivanti dall’adv. Facebook ha dichiarato che i suoi utenti attivi giornalieri sono stati in media 1,82 miliardi a settembre 2020, con un aumento del 12% su base annua, mentre i suoi utenti attivi mensili sono stati 2,74 miliardi al 30 settembre 2020, anch’essi in crescita del 12% su base annua.
NOTIZIA CORRELATA – Mercato smartphone: segni di ripresa nel Q3 2020, Xiaomi scalza Apple
Il mercato smartphone ha mostrato segni di ripresa nel terzo trimestre del 2020. È quanto emerge dai dati diffusi da Canalys secondo cui il primo player nel settore è Samsung, seguita da Huawei e Xiaomi mentre Apple scende al quarto posto complice anche il ritardo della presentazione dei nuovi iPhone 12, da poco lanciato sul mercato (è possibile, dunque, che possa recuperare nel trimestre attualmente in corso).
In generale, secondo l’indagine, le spedizioni di smartphone in tutto il mondo hanno raggiunto 348 milioni di unità, con un calo dell’1% rispetto all’anno precedente, ma sono aumentate del 22% rispetto al Q2 2020.
Nel dettaglio, Samsung ha spedito circa 80 milioni di dispositivi con una crescita del 2%, Xiaomi con oltre 46 milioni di unità spedite è riuscita a crescere del 42% mentre Apple ha spedito oltre il 10% di iPhone in meno. A fare peggio c’è Huawei, seppur in terza posizione, che con 51 milioni di unità spedite è scesa del 22-24% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I motivi di questi risultati sono riconducibili ai divieti imposti dagli Stati Uniti che hanno reso gli smartphone del gigante di Shenzhen meno attraenti agli occhi degli utenti occidentali.
PER APPROFONDIRE – Apple, Amazon, Alphabet, Facebook e Twitter incassano profitti
[USA & CINA]
In attesa di conoscere il destino di TikTok, gli utenti che utilizzato WeChat negli Stati Uniti possono continuare a scaricare l’app dagli store di Google e Apple. La giudice Laurel Beeler ha infatti respinto il ricorso del Dipartimento di Giustizia, bloccando quindi l’esecuzione del ban stabilito dall’ordine esecutivo dello scorso 6 agosto.
Analogamente a TikTok, il servizio di messaggistica offerto da Tencent viene considerato un pericolo per la sicurezza nazionale dall’amministrazione Trump. Secondo il governo statunitense, WeChat raccoglie un numero elevato di dati sugli utenti, censura contenuti invisi al Partito Comunista Cinese e viene usato per varie campagne di disinformazione. Per questi motivi era stato imposto il ban a partire dal 20 settembre.
In seguito alla denuncia di un gruppo di utenti, la giudice Laurel Beeler aveva emesso un’ingiunzione preliminare per bloccare l’ordine esecutivo firmato da Trump. Il Dipartimento di Giustizia aveva chiesto di cambiare la decisione, ma il ricorso è stato respinto, permettendo, dunque, che WeChat continui ad essere scaricato sugli store di Apple e Google.
Secondo la giudice, il governo statunitense non ha fornito prove valide per dimostrare che WeChat rappresenti un pericolo per la sicurezza nazionale. L’eventuale ban avrebbe violato i diritti sanciti dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.
Huawei potrebbe presto ottenere una grande “concessione” dagli Stati Uniti. Infatti sembrerebbe che alcuni produttori di chip possano riprendere a breve la fornitura di componenti all’azienda cinese, purché questi non siano destinati alle attività legate al business 5G. Le restrizioni più recenti, annunciate ad agosto, impediscono al produttore cinese di acquistare chip progettati o realizzati con tecnologia americana.
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, secondo quando riportato dal Financial Times, ha comunicato alle aziende interessante che, nonostante ci sia stato un blocco delle licenze per la fornitura a Huawei, questo può essere superato se si dimostra che la propria tecnologia non supporta il 5G. Sembrerebbe anche che l’ente governativo abbia recentemente “specificato” che i chip per i dispositivi mobili non siano un problema.