LA SETTIMANA DIGITALE – IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI
La settimana digitale – Il Decreto Semplificazioni

Decreto Semplificazioni

Netflix e Huawei pubblicano i risultati relativi al secondo trimestre fiscale del 2020 mentre in Italia il Decreto Semplificazioni diventa legge. Gli USA rispondono alla web tax europea e l’Antitrust indaga sugli smart assistant.

 

[LE TRIMESTRALI]

Netflix grazie al lockdown batte le stime sui nuovi abbonati. Ma il titolo crolla

In seguito al lockdown, Netflix ha raggiunto, nel trimestre terminato il 30 giugno, 10,09 milioni di nuovi sottoscrittori nel mondo, superando le attese degli analisti ferme a 8,07 milioni e raggiungendo la quota complessiva di 193 milioni di abbonati nel mondo. I ricavi sono aumentati del 6,6% a 6,15 miliardi di dollari, in linea con le attese, con un utile per azione nel periodo di 1,59 dollari (al di sotto delle previsioni). Per il terzo trimestre l’azienda prevede 2,5 milioni di nuovi abbonati (al di sotto le attese degli analisti che stimavano un aumento di 5 milioni di nuovi abbonati). I ricavi sono previsti a 6,33 miliardi su un utile per azione di 2,09 dollari.

A causa delle previsioni “soft” sui nuovi abbonati, nelle contrattazioni after-hours, il titolo ha avuto un crollo vicino al 15 per cento.

PRESS RELEASE

Decreto Semplificazioni

Il fatturato di Huawei cresce nonostante sanzioni e pandemia

In una breve nota Huawei ha annunciato i risultati economici del primo semestre 2020. L’azienda cinese, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ha registrato una crescita dei ricavi del 13,1 per cento (nonostante il ban USA e l’impatto della pandemia). Le entrate hanno raggiunto i 64,88 miliardi di dollari, con il business legato ai carrier che conta per il 35% (22,71 miliardi di dollari), quello enterprise e consumer che valgono, rispettivamente, l’8 (5,19 miliardi di dollari) e il 56 per cento (36,33 miliardi di dollari) del fatturato totale. Il semestre si è chiuso con un margine di profitto netto del 9,2%, in leggero aumento rispetto all’8,7% dello stesso periodo del 2019.

La società nel comunicato non ha specificato quali attività abbiano contribuito alla crescita, ma ha affermato che, in questo periodo di pandemia da Covid-19, le «tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni sono diventate, non solo uno strumento cruciale per combattere il virus, ma anche un motore per la ripresa economica».

PRESS RELEASE

 

[DIGITAL ITALY]

  • Semplificazione e innovazione digitale: il decreto-legge pubblicato in Gazzetta

Lo scorso 17 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Semplificazioni. Il testo rappresenta un intervento organico volto a 1)semplificare i procedimenti amministrativi, 2) eliminare e velocizzare gli adempimenti burocratici, 3)digitalizzare la Pubblica Amministrazione e 4) sostenere la green economy e le attività di impresa.

TUTTE LE MISURE PREVISTE

PER APPROFONDIRE

– Addio a carta e sportello, ora la PA accelera sul digitale

– Decreto Semplificazioni: i sindaci non potranno dire no al 5G

Pubblicata la relazione annuale 2020 dell’Agcom

Boom dell’Ftth in Italia. A dirlo sono i dati dell’Osservatorio Agcom secondo cui allo stato attuale si contano 1,34 milioni di accessi alla rete Ftth con un aumento del 39,5% in un anno. In forte crescita anche l’Fwa che da marzo 2019 al 2020 registra un +10% con 1,37 milioni di accessi. Calano, invece, le tecnologie Dsl (-14%) con 6,8 milioni di accessi.

Nell’analisi, l’Autorità suggerisce di accelerare il piano per le “aree grigie” e rivedere il piano banda ultralarga alla luce degli interventi infrastrutturali che gli operatori privati hanno realizzato in vista del potenziamento di servizi come la didattica a distanza e lo smart working. Lo studio suggerisce, inoltre, la realizzazione di un piano di cablatura almeno degli edifici scolastici e degli uffici pubblici. Al riguardo, l’AGCOM stima che durante l’emergenza COVID-19 «il 12,7% degli studenti italiani non ha usufruito della didattica a distanza»: infatti 25 ragazzi su 100 hanno avuto problemi nella velocità di connessione, 19 su 100 hanno segnalato che non tutta la classe ha partecipato alle lezioni a distanza, quasi 10 su 100 hanno lamentato la mancanza di dispositivi idonei. Tra le principali criticità rilevate, le condizioni socio-economiche e la presenza di dotazioni tecnologiche inadeguate che hanno inciso in modo significativo sulla crescita educativa dei ragazzi in un momento in cui l’e-learning è diventato lo strumento di approfondimento.

Secondo il rapporto, infine, il periodo di lockdown ha rappresentato uno stress test per il sistema digitale e delle comunicazioni che «nel complesso hanno dato prova di saper reagire alla situazione eccezionale».

LA RELAZIONE

 

[PA DIGITALE]

Gli Usa all’attacco della web tax francese: controdazi per un danno a nove zeri

I prodotti francesi più importati negli Stati Uniti verranno notevolmente tassati dall’amministrazione Trump al momento del loro ingresso sul mercato americano, per un ammontare complessivo che può essere approssimato attorno al miliardo e trecento milioni di dollari. E’ la decisione presa dagli Usa dopo che la Francia, nelle scorse settimane, aveva deciso di imporre una “tech tax” (che prevede una tassa annuale del 3% sul fatturato registrato in Francia dalle digital company il cui giro d’affari supera i 750 milioni di euro su scala  globale e i 25 milioni di euro in Francia). Tra i prodotti presi di mira dal provvedimento potrebbero esservi alcuni dei simboli dell’export francese nel mondo (come, ad esempio, le borse di lusso e i cosmetici).

Secondo quando confermato da fonti interne all’amministrazione fiscale Usa, le nuove tasse potrebbero entrare in vigore tra 180 giorni, lasciando così sei mesi di tempo alla diplomazia per ricomporre il contenzioso evitando il rischio che si generi una vera e propria guerra commerciale tra i due Paesi.

Tribunale Ue annulla decisione Bruxelles su Apple

Il Tribunale dell’Unione Europea ha annullato la decisione della Commissione europea sui “tax ruling” irlandesi a favore di Apple, affermando come la «Commissione non sia riuscita a dimostrare in modo giuridicamente adeguato l’esistenza di un vantaggio anticoncorrenziale ai sensi dell’Articolo 107». Inoltre, per il Tribunale, «la Commissione ha sbagliato a dichiarare che la Apple ha avuto un vantaggio selettivo e quindi, per estensione, un aiuto di Stato».

La commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager, nel commentare la sentenza ha affermato che «la Commissione continuerà a guardare alle misure di pianificazione fiscale aggressiva alla luce delle regole degli aiuti di Stato, per valutare se possano verificarsi eventuali aiuti illegali».

Nel mirino Alexa e Siri. L’antitrust Ue ha avviato un’indagine nel settore dell’Internet delle cose

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L’antitrust Ue ha avviato un’indagine in ambito IoT con l’intenzione di verificare se i colossi tech stiano inibendo la competizione nel settore imponendo, ad esempio, restrizioni sull’accesso ai dati o l’interoperabilità dei dispositivi con sistemi operativi controllati da aziende diverse. L’indagine si concentrerà sui prodotti e i servizi che sono connessi alla rete e possono essere controllati a distanza, con una particolare attenzione per quelli di largo consumo come gli assistenti vocali Alexa di Amazon e Siri  di Apple. L’inchiesta mira a raccogliere informazioni da 400 società su scala globale, consentendo alla Ue di rilevare eventuali prove di comportamenti anti-concorrenziali.

La conoscenza del mercato che si acquisirà attraverso l’indagine «contribuirà all’attuazione della concorrenza nel settore», scrive Bruxelles, annunciando un rapporto in arrivo per la primavera del 2021 e la pubblicazione di conclusioni nel 2021.