N. Marzo 2019
a cura di Carmen Camarca
Analyst, The Innovation Group
Nel 2018 il mercato del Cloud ha raggiunto a livello globale un valore pari a 80 miliardi di dollari, il 46% in più rispetto ai 55 miliardi registrati nel 2017.
Questo andamento, registrato dagli analisti della società Canalys, ha confermato che gli ambienti Cloud non sono più una scelta, bensì un passaggio obbligato: attualmente, infatti, le decisioni aziendali non vertono più sull’adozione o meno della “nuvola”, data ormai per certa, quanto piuttosto su quale utilizzo farne. Tale maturazione dell’utilizzo del Cloud ha inaugurato una nuova fase che abbiamo già definito “Cloud 2.0”, caratterizzata dal ricorso a Cloud di provider differenti (Multi) o dalla combinazione di soluzioni private e pubbliche (Hybrid). Questi trend, peraltro in continua evoluzione, sono stati confermati anche dai risultati preliminari della Digital Business Transformation Survey, condotta da The Innovation Group tra dicembre 2018 e febbraio 2019 su un campione di 70 ICT manager di aziende italiane.
Dalla survey è emerso che le principali iniziative Cloud intraprese dalle aziende nel 2018 hanno avuto come obiettivo l’ottimizzazione delle risorse Cloud esistenti (intesa principalmente come razionalizzazione dell’uso e riduzione del costo complessivo) e la gestione integrata di più servizi Cloud (Multi-Cloud appunto), progetti perseguiti in entrambi i casi in un’azienda su due (48% delle risposte).
Il Cloud 2.0, inoltre, in virtù della sua specificità (sia negli utilizzi che nelle caratteristiche), necessita di essere gestito (quasi esclusivamente) dall’ICT aziendale, imponendo il ricorso a conoscenze e competenze specialistiche e richiedendo una diffusa consapevolezza tra i dipendenti circa le modalità di utilizzo e le potenzialità. Non a caso la survey ha rilevato che, una volta adottate le nuove soluzioni, i problemi più frequenti per le aziende sono la mancanza di skills (39,4%), la resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti (36,4%), i problemi di compliance e di data protection (33,3%).
Per quanto riguarda, invece, le modalità di utilizzo del Cloud, in coerenza con quanto detto finora, è emerso che è il Multi-Cloud la strategia a cui le aziende maggiormente ricorrono, e in particolare per il futuro si prevede una preferenza verso il Multi-Cloud ibrido (59% delle risposte).
Interessante, infine, osservare che il 12% dei rispondenti sta valutando l’adozione di una strategia “Cloud First”, ossia di un completo spostamento di tutte le risorse infrastrutturali e applicative in piattaforma Cloud con conseguente spegnimento degli ambienti tradizionali.
I primi risultati della survey rilevano, dunque, la rapida evoluzione che sta caratterizzando il mercato del Cloud, un mercato destinato a subire ulteriori crescite e che porrà alle aziende nuove sfide da affrontare – soprattutto in termini di governance e sicurezza–.
Molto spesso il successo dei servizi Cloud viene ricondotto alla loro capacità di supportare la digital transformation nelle aziende, in particolar modo gli sviluppi dei processi in chiave IoT, le nuove forme di customer experience, gli strumenti di Big Data Analytics: perché in futuro ciò possa avvenire nella maniera più efficace possibile è necessario creare fin da ora strutture e applicativi resilienti, in grado di supportare al meglio qualsiasi ambizione innovativa dell’azienda.
Questi temi, e come affrontarli al meglio, saranno oggetto di analisi e discussione il prossimo 27 marzo 2019 al “Digital Infrastructure Summit”, un evento promosso da The Innovation Group nato con lo scopo di fornire indicazioni su come saranno le infrastrutture del futuro e quali nuove sfide chiederanno di affrontare, partendo dalla consapevolezza che per creare un percorso di digital transformation efficace è necessario, innanzitutto, comprendere l’evoluzione e gli sviluppi delle infrastrutture IT, indispensabili per innestare qualsiasi strategia innovativa vincente.
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