N. Ottobre 2020
a cura di Carmen Camarca
Analyst, The Innovation Group
Tra i suoi diversi effetti il Covid-19 ha provocato una inevitabile quanto necessaria accelerazione del processo di digitalizzazione del sistema sanitario nazionale.
La diffusione della pandemia ha, infatti, reso necessaria, ancora di più nel settore sanitario, una riorganizzazione dei servizi e degli spazi nel più breve tempo possibile, provocando anche in questo caso un cambiamento senza precedenti (che in altre circostanze avrebbe richiesto tempi più lunghi) e generando una nuova consapevolezza sia tra gli operatori sia tra i policy maker sulla necessità di fornire un’adeguata attenzione all’e-Health del Paese.
Va innanzitutto specificato come, durante la fase più acuta dell’emergenza, non siano mancate nel Paese best practice e iniziative da parte di alcune regioni che hanno messo in campo validi strumenti per il monitoraggio e la gestione della pandemia. È il caso, ad esempio, dell’Emilia-Romagna in cui sono stati incrociati i dati dell’Anagrafe Comunale degli Immobili con quelli delle patologie cliniche per riuscire ad essere più attenti ai fabbisogni sanitari dei cittadini o della Regione Campania all’interno della quale sono state previste attività di monitoraggio dell’utilizzo di posti letto di terapia intensiva, subintensiva e ordinari utilizzati per il Covid-19 nelle strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio. Sempre all’interno della Regione Campania è stata, inoltre, realizzata una web app per consentire una gestione efficace della distribuzione delle mascherine da parte delle farmacie ed è stata resa disponibile una piattaforma di teleconsulto, attivata in alcune strutture del territorio, per venire incontro in modo particolare alle esigenze dei medici che avevano bisogno di avere in tempo reale consulti con altri specialisti. Allo stesso modo nella Regione Puglia è stata avvertita una forte accelerazione nell’utilizzo di strumenti e soluzioni già esistenti ma poco utilizzati come, ad esempio, la dematerializzazione della prescrizione farmaceutica che ha permesso ai cittadini di avere ricette mediche direttamente in farmacia.
Infine, nella Regione Veneto, è stato creato un sistema di biosorveglianza grazie a cui è stato possibile unire in real time i dati provenienti da laboratori ed ospedali e ricostruire contatti e relazioni: la soluzione ha contribuito all’abbassamento dell’indice di contagio della Regione (passando in meno di due mesi da un tasso di contagiosità R0 di 3,4 a 0,7). Va segnalata, altresì, la promozione di un’iniziativa di particolare successo grazie a cui è stato evitato alle persone di recarsi presso gli studi medici: è stato infatti abilitato l’invio delle prescrizioni mediche via sms, una soluzione utile soprattutto per le persone anziane o per chi, non disponendo di un pc o uno smartphone, aveva difficoltà ad accedere alle ricette presenti nel fascicolo sanitario elettronico.
Tali iniziative mostrano, dunque, come, nonostante lo stress test che hanno subito tutte le strutture sanitarie del Paese, la risposta del settore sia stata di particolare efficacia e abbia contribuito in maniera significativa ad imprimere una forte spinta alla digitalizzazione del settore.
A confermare il trend è anche il report “Digital transformation: Shaping the future of European Healthcare” a cura del Deloitte Centre for Health Solutions e basato su una rilevazione condotta tra marzo e aprile 2020 su circa 1.800 operatori sanitari appartenenti a sette Paesi differenti tra cui l’Italia (in modo particolare il campione italiano si compone di 401 rispondenti) e 40 interviste a stakeholder del settore in tutta Europa.
In particolare, dall’analisi emerge che il 66% dei rispondenti italiani (contro il 65% della media europea) dichiarano che la propria organizzazione ha incrementato l’utilizzo delle tecnologie digitali per supportare il lavoro degli operatori sanitari a seguito dell’emergenza.
Figura. Il Covid-19 sta aumentando l’adozione delle tecnologie digitali nelle strutture sanitarie
Fonte: Deloitte, 2020
Inoltre, circa il 64% del campione italiano afferma che la propria organizzazione ha incrementato l’utilizzo delle tecnologie digitali per fornire supporto ai pazienti da remoto.
Figura. Il Covid-19 sta aumentando l’adozione delle tecnologie digitale per supportare i pazienti virtualmente
Fonte: Deloitte, 2020
Ad ogni modo il report evidenzia anche diversi ostacoli cui sempre più si dovrà far fronte per promuovere un pieno sviluppo della sanità digitale nel Paese. Tra questi emerge in modo particolare:
- un sistema burocratico ancora troppo complesso (64%),
- l’elevato costo della tecnologia (42%),
- la necessità di formare il personale affinchè utilizzi in maniera adeguata e con efficacia gli strumenti digitali (47%).
Per Deloitte la frontiera dell’e-health è scandita dalle “4 P”. La medicina del futuro sarà, infatti, Personalizzata, Predittiva, Preventiva e Partecipativa. In tale scenario non va dimenticato il ruolo rilevante che svolgerà l’ingresso sul mercato del 5G grazie a cui sarà possibile svolgere, ad esempio, attività quali la trasmissione di dati in real time tra le diverse strutture sanitarie o permettere l’interazione da remoto con il personale medico attraverso la trasmissione di immagini ad elevata risoluzione.
Si tratta senz’altro di casi d’uso la cui applicazione richiede, oltre che ingenti investimenti in infrastrutture adeguate, anche la definizione di politiche efficaci in grado di supportare i cambiamenti in atto.
Il Paese sta mostrando interesse verso queste tematiche (non si dimentichi che l’e-Health è uno degli ambiti inseriti nelle strategie del Governo per accedere ai fondi del Recovery Fund e a cui si prevede di dedicare circa 13 miliardi di euro per 10 progetti di innovazione rivolti a una sanità “digitale” e di “prossimità”).
Tali aspetti saranno approfonditi il prossimo 14 ottobre durante la web conference organizzata da The Innovation Group “Il Paese, le regioni e l’industria ICT di fronte alla sfida della sanità”, ultimo appuntamento di un ciclo di incontri digitali nell’ambito del Digital Italy Program.
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