A cura di Camilla Bellini, Senior Analyst, The Innovation Group
Recentemente si è tenuto a Londra l’IBM Cloud Europe Analyst Briefing Day: il focus dell’incontro riguardava gli ultimi aggiornamenti sulla strategia e sulla vision di IBM sul tema del Cloud. Quest’anno le novità più rilevanti hanno riguardato la pervasività di Watson (il sistema di intelligenza artificiale di IBM) nel portfolio di offerta dell’azienda, così come la comparsa della blockchain tra i servizi offerti. In entrambi i casi IBM vuole dimostrare come la sua offerta Cloud può portare reale valore e innovazione ai suoi clienti grazie a un insieme di servizi e soluzioni “cognitivi” e in linea con la frontiera tecnologica: tra le altre iniziative, IBM ha ad esempio deciso di offrire servizi cognitive solo in Cloud, nell’ottica di supportare al meglio i “Cognitive Business”; allo stesso tempo, la novità della blockchain riguarda non solo il settore finanziario (in cui sicuramente IBM ha molti dei cuoi clienti), ma anche settori come la logistica e la sanità, o più in generali tutti quegli ambiti dove è presente una rete di asset distribuiti a valore. Sia i servizi cognitive sia quelli relativi alla blockchain sono stati integrati in Bluemix, la piattaforma cloud targata IBM per la creazione, l’esecuzione e la gestione di applicazioni e servizi. inoltre nuove API sono state rese disponibili per gli sviluppatori sulla piattaforma: in particolare, IBM ha reso disponibili 33 API basate su Watson per consentire di sviluppare applicazioni nell’ambito degli agenti conversazionali (sulla scia di Siri e Cortana), della sentiment analysis (per analizzare in modo più efficace informazioni soggettive da fonti diffenti) e della media analysis (ovvero l’analisi non solo di testi scritti, ma anche di immagini, video e suoni).
Durante l’incontro, IBM ha delineato per il 2016 tre aree strategiche di azione per differenziarsi sul mercato europeo:
Data Analytics
IBM si propone di supportare i suoi clienti nell’utilizzo di tutti i dati disponibili (sia internamente, sia esternamente all’azienda) nell’ottica di creare le migliori applicazioni; in questo senso, l’obiettivo è quello di fornire delle soluzioni che siano in grado di supportare tutte le fasi di maturità nell’utilizzo dei dati, dalle operations fino alla creazione di nuovi business model;
Internet of Things
IBM ha riletto il paradigma dell’Internet of Things in chiave cognitiva, offrendo gli strumenti per analizzare, interpretare e interagire al meglio in un mondo ibrido, che unisce fisico e digitale. Su questo tema IBM sta investendo molto, e nell’ultimo trimestre del 2016 inaugurerà a Monaco, in Germania, il Watson IoT Global Headquarter.
Video
IBM ritiene che i video saranno nel breve periodo uno strumento di innovazione, all’interno ed al l’esterno delle aziende, dal momento che stanno diventando uno dei canali principali di comunicazione, di relazione e di trasferimento di competenze (solo per citare alcuni utilizzi); a questo riguardo, IBM si vuole proporre come una “video company”, o meglio, come la piattaforma in grado di supportare la crescita esponenziale e la rilevanza dei video nelle aziende.
IBM è entrata in questi mercati, come ad esempio nell’IoT o nel mercato video, attraverso una serrata campagna di M&A, così come prestando una crescente attenzione per l’innovazione e la creazione di partnership (si pensi ad esempio a quelle con Apple e Twitter). Se dunque la strategia di IBM è stata quella di aprire le porte all’innovazione e al cambiamento acquisendo e inglobando idee e talenti dall’esterno (da Softlayer a The Weather Company), ora la prossima sfida sarà quella di integrare tutti i pezzi del puzzle e di renderli coerenti agli occhi del mercato.
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