N. Luglio 2019
a cura di Vincenzo D’Appollonio
Partner, The Innovation Group
Col decreto firmato il 7 maggio 2019 e in pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il MiSE introduce la figura dell’Innovation Manager, cioè di un manager qualificato, o di una società di consulenza qualificata per l’innovazione, iscritti in un apposito elenco/albo istituito dal MiSE, e il relativo contributo alle micro, piccole e medie imprese, in forma di Voucher.
Questa misura è volta a favorire l’inserimento nelle PMI dei cosiddetti Manager per l’Innovazione, che devono assicurare “la gestione delle attività di un’impresa inerenti ai processi di innovazione del business, in termini di processi organizzativi, prodotti/servizi e pensiero manageriale, stimolando la ricerca di soluzioni legate alla digital transformation e favorendo culturalmente l’introduzione e il consolidamento di idee innovative in azienda per lo sviluppo di un vantaggio competitivo sul mercato con la conseguente crescita del business.”
Riferiamoci alla ricerca “Obiettivo Crescita. Cosa possono fare le imprese e lo Stato per tornare a far crescere l’Italia” realizzata nell’ambito delle attività di Ambrosetti Club, che analizza il ritardo della crescita che il Paese sta attraversando, con focus sulla produttività. Quest’ultima è stata scomposta nelle sue componenti principali: produttività del lavoro, produttività del capitale ed “energia del sistema” (nota, in letteratura, come produttività multifattoriale). L’energia del sistema misura il contributo alla crescita derivante da pratiche manageriali, digitalizzazione, regolamentazione e ambiente economico. Questa componente è stata individuata come la principale causa di ritardo rispetto alle imprese dei principali paesi europei.
Per quanto riguarda le energie manageriali, dalla ricerca emerge che, nel 66,4% delle imprese familiari italiane, l’intero management è composto da membri della famiglia e ciò va ad influenzare la qualità del management. La strada della managerializzazione va perseguita per la crescita e il futuro delle imprese. L’innovazione tecnologica non è efficace se manca innovazione nei modelli di gestione. Certamente il ricorso a Innovation Manager esterni potrà portare competenze e contributi significativi sotto il profilo della produttività e sostenibilità aziendale.
Considerando che, in base alle stime di AIdAF, l’Associazione Italiana delle Aziende Familiari, la principale forma di impresa in Italia è quella a controllo familiare, con una diffusione pari ad oltre l’85% del totale della aziende ed un peso in termini di occupazione pari a circa il 70%, si vede come come soprattutto per l’Azienda Familiare l’introduzione di manager esterni può portare competenze e contributi significativi dal punto di vista della produttività e dei risultati economici.
The Innovation Group opera da 10 anni con le PMI in progetti di consulenza per l’Innovazione in termini di Organizzazione, Processi e Prodotti, supportando la trasformazione digitale delle Imprese attraverso l’applicazione di tecnologie abilitanti quali big data e analisi dei dati; cloud, fog computing; cyber security; internet delle cose e delle macchine; integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali; programmi di digital marketing e sviluppo commerciale verso mercati nazionali ed internazionali; programmi di open innovation. The Innovation Group è oggi pronta a sostenere le PMI nei nuovi percorsi dell’Innovation Management Aziendale indicati dal MiSE.
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