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Generative AI tra le priorità per le aziende italiane

 

Nell’ultimo anno e mezzo, l’entusiasmo per la Generative AI (GenAI) ha travolto i modelli di business delle aziende che hanno iniziato a considerarla non solo come vantaggio competitivo, ma una vera e propria questione di sopravvivenza. Superato il momento di euforia, la domanda che ora ci si pone è: come sfruttare concretamente le potenzialità di questa tecnologia?

Dai risultati dell’indagine annuale “Digital Business Transformation, condotta da The Innovation Group nei mesi di gennaio e febbraio 2024, la GenAI risulta essere una priorità nelle agende delle imprese italiane per l’anno in corso. Grazie alla sua capacità di apprendimento continuo e alla facilità di accesso tramite interfacce conversazionali user-friendly, la GenAI può indurre infatti un reale cambio di passo nel percorso di trasformazione digitale delle aziende.

Attualmente, il 39% delle imprese italiane si trova in una fase di studio, mentre il 36% l’ha già introdotta in toto o in parte nei processi aziendali. Se il 2023 è stato un anno in cui le aziende si sono impegnate in prevalenza in progetti innovativi di cybersecurity, data protection e cloud, il 2024 sarà l’anno in cui le aziende investiranno di più in GenAI (46%).

 

 

Le aree di applicazione spaziano dall’automazione del customer service all’analisi di mercato, dalla personalizzazione della customer experience alla cybersicurezza. L’area meno impattata è quella delle risorse umane, con il 31% delle aziende che riferisce di non fare alcun utilizzo della GenAI in questo ambito: una possibile spiegazione potrebbe essere correlata alle crescenti preoccupazioni relative alle questioni etiche e legali come la trasparenza, la privacy e le possibili discriminazioni. Nel complesso, le aziende prevedono di utilizzare la GenAI principalmente in attività di interazione e di coinvolgimento dei propri clienti.

Applicazioni e tendenze

Lo scorso anno, al fine di introdurre la GenAI, le aziende hanno primariamente valutato le proprie esigenze aziendali, la sicurezza e le questioni legate alla privacy. Nel 2024, invece, si prevede un aumento significativo delle attività legate alle scelte tecnologiche più adatte (64%), alla gestione dei dati (54%), alla formazione e supporto (39%) e all’integrazione dei sistemi (36%).

L’uso regolare degli strumenti di GenAI è attestato dal 45% degli intervistati, dato che ne dimostraun’adozione sempre più diffusa. L’uso nel contesto lavorativo è ampio (40%), mentre solo una quota minore afferma di non aver mai utilizzato questi strumenti. Le applicazioni dell’AI generativa sono versatili: sebbene sia attualmente prevalente nel contesto della ricerca e della raccolta di informazioni, è evidente che, nel complesso, il suo ruolo sarà semplificare sempre di più le attività lavorative.

Le aziende si affidano principalmente a società di servizi IT e consulenti per l’implementazione della GenAI, ma il 19% fa affidamento esclusivamente su competenze interne, dato che dimostra una crescente maturità interna nel campo dell’intelligenza artificiale.

Sfide e opportunità

Nel percorso di adozione della GenAI, sebbene le aziende siano avanzate nell’identificazione dei casi d’uso e nella scelta dell’infrastruttura di riferimento, gli aspetti di governance e la costruzione di team in grado di realizzare i progetti, rappresentano ancora un ostacolo. Un cambiamento culturale profondo, l’acquisizione di competenze specializzate, rassicurazioni sugli output e una gestione attenta delle questioni legali sono considerati necessari per adottare pienamente questa tecnologia.

Le potenzialità della GenAI, secondo le aziende, sono: efficienza, automazione, semplificazione, riduzione dei costi operativi e potenziamento delle capacità predittive. Mentre gli IT manager sono particolarmente orientati verso l’automazione e la riduzione dei costi operativi, i CEO mirano, tramite l’adozione della GenAI, all’efficienza delle persone e all’aumento del valore dell’offerta.

 

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