Anche il mondo della ristorazione ha un problema di gender gap. C’è bisogno di maggiori opportunità ed equità per le donne che lavorano nel settore, sebbene di primo acchito non sembrerebbe esistere, qui, alcun divario di genere: il 51,4% della forza lavoro di bar e ristoranti è composto da donne, secondo i dati di Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi. Ma esiste, invece, un forte gender gap nei ruoli e nelle retribuzioni, perché appena il 28,7% dei locali è a titolarità femminile.
La condizione professionale ed economica delle donne nel settore si è aggravata con la pandemia, che ha costretto ben 183mila lavoratrici ad abbandonare la loro attività nella ristorazione. Il Gruppo Donne di Fipe-Confcommercio si è adoperato per porre rimedio ed è ricorso al supporto della Global Thinking Foundation, creata nel 2016 per sostenere l’alfabetizzazione finanziaria delle donne e delle fasce più deboli della società.
“Quello di raggiungere l’uguaglianza di genere in tutte le sue forme e manifestazioni è uno degli obiettivi di sostenibilità che si è data l’Unione europea entro il 2030”, ha commentato Valentina Picca Bianchi, presidente delle Donne di Fipe. “Per farlo è indispensabile che i corpi intermedi, come la Federazione, cessino di considerare il proprio ruolo come puramente sindacale. È necessario che si facciano carico di percorsi di empowerment, necessari a sviluppare una cultura d’impresa femminile. Anche perché una cosa è sicura: la ristorazione avrà un futuro se saprà professionalizzarsi e adottare un approccio manageriale alla filiera, al lavoro e al servizio alla clientela. E in queste attività, è inutile negarlo, le donne hanno una marcia in più”.
“Nel Paese dei divari di genere, da quello salariale a quello digitale, le imprenditrici hanno espresso con progetti mirati e lungimiranti la loro capacità di andare oltre le difficoltà della crisi economica provocata dalla pandemia”, ha sottolineato Claudia Segre, presidente di Global Thinking Foundation. “Fipe guida la ripresa economica con l’impegno di tutte loro unite da consapevolezza, determinazione ed un senso di appartenenza ad un settore cruciale per il nostro Paese. Il nostro biglietto da visita, fatto di accoglienza, ospitalità e di concretezza”.
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