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Fondi del Pnrr, il 61% delle Pmi e startup li sta usando
Aziende italiane e digitalizzazione con i fondi del PNRR

Le piccole  e medie imprese italiane sono attente e interessate al PNRR. Uno studio della società Fintech francese Qonto, condotto da ProntoPro su un campione di mille Pmi e microimprese italiane di diversi settori (un panel di imprese individuato dalla piattaforma Cint) svela che il 61% sta già usufruendo di incentivi previsti dal PNRR e un ulteriore 9% intende sfruttarli prossimamente. Lo studio è stato condotto nel mese di giugno e riflette dunque anche gli effetti materiali e psicologici della crisi geopolitica e della guerra in corso.

Tra le imprese che hanno ottenuto o chiederanno risorse entro la fine di quest’anno, il 67% ha detto che la decisione di accedere ai finanziamenti è stata in buona parte influenzata dai recenti avvenimenti economici e geopolitici. Le percentuali salgono tra le startup ( 75,5%), le aziende di età compresa fra quattro e dieci anni (725) le Pmi del Meridione (70%), le realtà attive nei servizi per la ristorazione e l’ospitalità (76%), quelle che si occupano di media & marketing (76%) e quelle che fanno formazione (74,5%).

Nel quadro generale si inseriscono però delle forti disparità a seconda della dimensione aziendale. Tra le medie imprese (da 50 a 250 dipendenti) la quota di chi a fine 2021 aveva già usufruito o intendeva fruire di risorse del PNRR era del 70%, mentre solo il 26% delle microimprese (realtà da meno di dieci dipendenti) si era già attivato per utilizzare i fondi. 

Tra gli interventi coperti dalle agevolazioni, i più richiesti sono  l’accesso al credito di imposta (scelto dal 52% delle Pmi del campione d’indagine) e la formazione (51%). Il credito di imposta interessa in particolar modo le aziende manifatturiere (la percentuale di quelle che lo hanno richiesto è del 62,5%) e le imprese dell’edilizia (60%).

Come verranno usati i prestiti e le risorse di formazione ottenuti? È degno di nota il fatto che grazie ai fondi del PNRR nove aziende su dieci, tra chi ne ha usufruito, abbiano investito sulla digitalizzazione dei propri processi e modelli operativi. Emerge poi chiaramente il problema delle competenze, ben noto alle aziende italiane: nel campione d’indagine, tra chi investe in formazione grazie alle risorse del PNRR, il 64% si focalizza sullo sviluppo di competenze digitali. Il 34%, invece, indirizza le attività di formazione sul tema della sicurezza informatica. In generale, anche al di fuori delle attività di formazione, 68% delle Pmi intervistate prevede investimenti nel campo delle cybersecurezza e del disaster recovery.

Discuteremo delle sfide, dei progressi e degli obiettivi del PNRR in occasione del nostro Digital Italy Summit del 17-19 ottobre, in programma a Roma. Tutti i dettagli sulla pagina dedicata.

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