Il rapporto fra donne e lavoro è ancora un punto dolente in Italia: siamo il fanalino di coda dell’Europa per quanto riguarda il tasso di occupazione femminile. Durante la crisi economica del 2008 in Italia le imprese femminili avevano mostrato una particolare resilienza rispetto alle altre. La pandemia di covid, invece, in pochi mesi (da febbraio a novembre del 2020) ci ha fatto perdere oltre diecimila imprese femminili, colpendo in modo particolare i settori della ristorazione, del turismo e dei servizi.
Quali principi e azioni concrete, condensati all’interno Piano Nazionale per l’Occupazione Femminile presentato dagli Stati Generali delle Donne, possono migliorare il rapporto fra donne e lavoro? E che ruolo può avere la tecnologia? Ne parliamo in questa intervista con Isa Maggi, coordinatrice degli Stati Generali delle Donne. Nata a fine 2014, l’associazione da allora ha lavorato sul piano internazionale, nazionale e territoriale per portare all’attenzione della politica non solo i problemi dell’occupazione femminile, ma anche possibili soluzioni. Oggi, in un’Italia profondamente segnata dalla pandemia (anche sul fronte delle imprese), abbiamo la grande occasione di collaborare – associazioni, istituzioni, territori, imprese – per mettere al centro della politica il tema della forza lavoro femminile.
Per approfondire: il testo del Piano Nazionale per l’Occupazione Femminile, elaborato dagli Stati Generali delle Donne.
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