N. Aprile
a cura di Camilla Bellini
Senior Analyst, The Innovation Group
Durante la passata edizione milanese del Digital Enterprise Forum, organizzato da The Innovation Group, la discussione si è orientata sul ruolo della seconda ondata di tecnologie, ed in particolare dell’IoT e dell’Artificial Intelligence, nella definizione delle strategie digitali delle aziende italiane. In particolare, all’interno del LAB2, al centro dell’attenzione è stato il ruolo dell’Internet of Things come strumento per abilitare modi nuovi sia di relazione con il cliente sia di ottimizzazione e di valorizzazione delle operations e della filiera. L’IoT infatti, benché come emerge dalla ricerca di The Innovation Group i trend di adozione di queste tecnologie siano ancora ad una fase iniziale di adozione da parte della maggior parte delle aziende (Figura 1), sta diventando il perno strategico di progetti innovativi in diversi settori, dal turismo all’industria. Testimoni di questo cambio di paradigma sono stati infatti Gianluca Giovannetti, Direttore Organizzazione, IT e Piani di Trasformazione di Amadori, e Luca Pronzati, Chief Business Innovation Officer di MSC Cruises S.A. Entrambi hanno portato la loro visione del potenziale trasformativo dell’interconnessione di oggetti e persone, affrontando in entrambi i casi progetti di trasformazione digitale in grado di abbracciare diversi aspetti e diversi ambiti all’interno dell’azienda: da un lato, l’ambito della customer experience e del potenziamento dell’esperienza del consumatore all’interno sulle navi da crociera MSC Cruises, che diventano delle vere e proprie smart city galleggianti, dove il cliente connesso viene accompagnato e servito attraverso tecnologie ibeacon e IoT; dall’altro, Amadori guarda alla digital transformation per rendere più efficienti e valorizzare sia l’ambito della produzione sia l’ambito della logistica, soprattutto in una logica di integrazione della filiera.
Integrazione è stato infatti in entrambi i casi il termine al centro del dibattito sull’IoT: la capacità infatti di integrare i dati spesso isolati in silos verticali, da un lato tra le varie operazioni e attività che riguardano i passeggeri e dall’altro quelle che possono riguardare la produzione industriale diventa la vera chiave di volta dei progetti IoT. Non si parla tanto di strumenti per raccogliere dati, ma di motori in grado di abilitare la condivisione e l’integrazione di informazioni “adicenti” e complementari. L’IoT abilita dunque il dialogo tra persone e oggetti, e tra gli oggetti stessi, introducendo un logica di sistema e di “gruppo” prima sconosciuta.
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