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Dallo smart working al «south working» e al «working aware»

N. Dicembre 2020
        

a cura di Carmen Camarca 
Analyst, The Innovation Group 

 

L’esperienza del Covid-19 ha provocato significativi cambiamenti anche all’interno delle città, creando nuove opportunità di riqualificazione urbana e di sviluppo di alcune aree periferiche del Paese. Grazie allo smart working, infatti, si è assistito al ripopolamento di alcune zone in precedenza poco abitate a causa della forte concentrazione della popolazione in centri metropolitani di maggiori dimensioni. Come affermato dall’architetto Tito Boeri, intervenuto di recente al Lombardia Digital Summit di The Innovation Group, «tale tendenza rappresenta una grande opportunità per tornare ad abitare i numerosi borghi rurali e storici di cui si compone il Paese, in larga parte abbandonati o semi abbandonati». In questo senso nei prossimi anni si attendono «forti oscillazioni in cui gli individui sperimenteranno nuovi modi di abitare e vivere».

Del resto, anche analizzando alcune delle componenti del mercato digitale, un sondaggio condotto da The Innovation Group[1] mostra come, per il 2020, sia atteso un incremento nella spesa di PC (+35%), applicativi web (+30%), strumenti di collaboration e software per la sicurezza informatica (per entrambi +27%), una tendenza che conferma come le principali aree di investimento siano legate appunto alle tecnologie che hanno maggiormente consentito di abilitare lo smart working, nonché a sviluppare una nuova organizzazione del lavoro e delle attività realizzate in reazione alla crisi.

 

Fonte: TIG, 2020

 

Sembrerebbe, inoltre, che lo smart working, superata una prima fase di reazione all’emergenza, possa rappresentare una pratica sempre più condivisa da imprese ed organizzazioni, fino a diventare una tendenza strutturale dell’organizzazione economica e sociale del Paese.

A confermare il cambio di atteggiamento delle imprese nei confronti delle modalità di lavoro agile è anche il fatto che il 64% del campione ritiene che, una volta terminata l’emergenza, la propria azienda continuerà ad essere favorevole allo smart working (contro il 18% contrario). Infine, per il 14% del campione non si rilevano particolari differenze (l’azienda permetteva di operare in smart working già prima della pandemia).

 

Fonte: TIG, 2020

 

Se realmente è questo lo scenario verso cui si tenderà nei prossimi anni saranno numerosi i cambiamenti attesi. Senz’altro alle aziende sarà richiesto di ridefinire le proprie attività, portando ad una riconsiderazione del trade off tra profitto ed empowerment del dipendente, modificando il proprio modo di agire ed operare sul territorio.

Come già rilevato, ciò comporterà significativi cambiamenti anche all’interno delle città, con forti impatti sociali sulla vita delle persone e nella loro routine: oltre ai cambiamenti più volte discussi per il work-life balance, si considerino anche le trasformazioni nelle modalità di mobilità delle persone e all’interno del trasporto pubblico e privato. Un ulteriore fenomeno, osservabile sempre di più in questo periodo, è quello del South Working, espressione con cui si fa riferimento alla possibilità, per i lavoratori originari del Mezzogiorno ma occupati presso un’azienda del Centro-Nord o estera, di svolgere il proprio lavoro in modalità agile nella propria regione di origine.

La tendenza, sviluppatasi nella fase più acuta dell’emergenza in cui molte persone, sulla spinta del forte passaggio allo smart working, sono potute rientrare nella propria città di origine, coinvolge numerosi lavoratori italiani e, qualora dovesse svilupparsi in maniera più estesa e continuativa, potrebbe creare nuovi equilibri tra aree centrali e periferiche del Paese.

Secondo l’ultimo Rapporto dell’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno (Svimez) che riporta i risultati di una ricerca[2] condotta sul numero dei south workers, sono circa 45mila i lavoratori che dall’inizio della pandemia operano in smart working dal Sud Italia ma lavorano per le grandi imprese del Centro-Nord. Si tratta, tuttavia, di un valore incompleto che, se si tiene conto anche delle PMI con oltre 10 addetti (più difficili da rilevare), salirebbe a circa 100mila, una quota significativa dei circa due milioni di occupati meridionali che attualmente lavorano nel Centro- Nord.

Dall’indagine emerge altresì che, considerando le aziende che hanno utilizzato lo smart working nei primi tre trimestri del 2020, o totalmente o comunque per oltre l’80% degli addetti, circa il 3% ha visto i propri dipendenti lavorare in south working.

Si tratta di un fenomeno che potrebbe avere, dunque, forti implicazioni sociali e che pone anche diversi interrogativi per il futuro. Dal Rapporto Svimez emerge, ad esempio, che se da un lato il south working comporterebbe una riduzione dei costi e un miglioramento della qualità della vita, dall’altro si teme una perdita di controllo sul dipendente da parte dell’azienda e, soprattutto, si ritiene necessario che l’azienda si faccia carico di investimenti nell’ambito della digitalizzazione dei propri processi e dedichi attenzione alle problematiche di sicurezza (che inevitabilmente aumenterebbero con il lavoro da remoto).

In questo contesto bisognerà, inoltre, intervenire in ambito infrastrutturale: promuovere lo sviluppo del south working o del “working aware”, incentivando ad operare da remoto presso le aree periferiche del Paese, richiede innanzitutto garantire una connessione di qualità che sia omogeneamente distribuita in tutto il territorio nazionale. L’auspicio è, dunque, che le nuove tendenze che si vanno affermando in ambito lavorativo possano rappresentare un’opportunità per ridurre nel Paese il digital divide.

 


[1] Il sondaggio, dal titolo “Effetti del Covid19 sulle aziende e sul mercato digitale” è stato condotto a luglio 2020 su un campione di 164 aziende italiane appartenenti a diversi settori e di diverse dimensioni.

[2]L’indagine è stata realizzata su 150 grandi imprese, con oltre 250 addetti, che operano nelle diverse aree del Centro Nord nei settori manifatturiero e dei servizi.

 

 

 

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