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Competitività, settori e digitale. Cosa è emerso dall’ultimo rapporto ISTAT

Quasi la metà delle imprese con almeno 10 addetti attive nei settori dell’industria e dei servizi ha svolto attività innovative negli ultimi anni: di queste, il 30% sono definite “innovatori forti”. Questo quanto emerge dal VI Rapporto sulla Competitività dei Settori Produttivi, presentato lo scorso 23 marzo a Milano, alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala e del presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva

La crisi e la recessione degli scorsi anni hanno sottoposto le aziende italiane ad un processo di consolidamento e selezione, che ha portato alla riduzione del numero di imprese e dei dipendenti. Ora invece, anche grazie alla spinta del Piano Industria 4.0, le imprese stanno tornando ad investire e a guardare alle tecnologie digitali per aumentare la propria competitività e crescere nei mercati. È proprio rispetto a questi temi che la rilevazione ISTAT si è soffermata, analizzando più da vicino la risalita degli investimenti e la ripartenza dei settori dell’economia italiana.

In particolare, dall’analisi è emerso come il ritardo negli investimenti immateriali resti ancora fattore di freno per l’innovazione nel Paese: la ripresa ha coinvolto soprattutto gli investimenti materiali, mentre resta ancora “asfittico” e piatto l’andamento degli investimenti immateriali, che riguardano anche le tecnologie ICT. Nello specifico, per quanto riguarda i trend relativi a queste tecnologie, l’utilizzo da parte delle aziende italiane di software ERP è allineato al resto d’Europa, mentre è stato registrato uno scarto negativo tra la diffusione del CRM e degli applicativi web in Italia rispetto agli altri paesi Europei: nel 2017 il 36,5% delle aziende usa software ERP, conto il 21,1% nel 2012; ad utilizzare soluzioni CRM sono soprattutto i settori delle telecomunicazioni, dell’hospitality (agenzie di viaggi e alloggio) e dell’informatica, mentre ancora contenuta è la diffusione di soluzioni per la gestione della supply chain (Supply Chain Management – SCM) e RFID.

E-business per attività economica – Anno 2017 (manifattura e servizi di mercato, imprese con almeno 10 addetti; percentuali di imprese) Fonte: ISTAT

All’interno del rapporto sono contenute inoltre le prime valutazioni dell’Istituto Nazionale di Statistica sul Piano Industria 4.o in Italia: in particolare, emerge come il 46% delle imprese ha dichiarato di prevedere per il 2018 investimenti in software, il 32% in tecnologie IoT e M2M, il 27% in Internet ad alta velocità, cloud e mobility, mentre sempre il 27% in sicurezza informatica.

Intenzioni di investire nelle tecnologie abilitanti nel 2018 (imprese manifatturiere; percentuali di imprese) Fonte: ISTAT

A trainare questi investimenti – secondo gli imprenditori – è soprattutto il super ammortamento, che ha avuto per lo più un ruolo “molto” o “abbastanza” rilevante nelle scelte di investimento per il 62% delle imprese; questo parere è condiviso e diffuso in quasi tutti i settori.

Nel complesso, comunque, resta ancora evidente la bassa proprensione delle aziende italiane all’investimento nel capitale umano, dovuta molto spesso alla mancanza di consapevolezza degli imprenditori del ruolo della formazione e dell’educazione nei processi di trasformazione digitale.