A cura di Giulia Antonucci, President & Co-Founder, beMINT e Valentino Moretto, Co-Founder & Head of Research&Innovation Area, beMINT
Nel 2015 il taglio dei trasferimenti ai Comuni Italiani ha superato abbondantemente la soglia dei 2 miliardi di euro con una riduzione di circa il 20% rispetto al 2012. D’altro canto nello stesso periodo le entrate tributarie sono cresciute di circa il 4%, generando un gettito complessivo di circa 36 miliardi di euro. Ciò ha comportato una significativa spending review per sindaci e amministratori che sono stati costretti, da un lato, ad abbassare la qualità dei servizi pubblici locali erogati e, dall’altro, ad aumentare l’imposizione fiscale ai propri cittadini. A tal proposito si è registrato un drastico aumento delle imposte locali (IUC, IRPEF, TOSAP, …) a fronte di tagli per le spese del personale, ad un aumento delle spese di gestione dei rifiuti e ad un sostanziale pareggio per le spese di welfare.[1]
Una recente pubblicazione edita da Maggioli dal titolo “Come finanziare le città del futuro”[2] ed elaborato su iniziativa del Distretto tecnologico High Tech Dhitech Scarl, esplora l’insieme degli strumenti e delle opzioni disponibili per fronteggiare tale congiuntura negativa delle dinamiche pubbliche, analizzando i fondi strutturali, passando per le dinamiche dell’appalto pubblico innovativo, arrivando alle sinergie pubblico-private e alla finanza di impatto.
Tali opzioni si adattano alle logiche proprie della concezione ed erogazione di servizi innovativi potendo, d’altro canto, risultare maggiormente efficaci se non utilizzate in maniera esclusiva ma, al contrario, se sperimentate in logiche e strumenti interrelati e complementari, abbinando ad esse standard di misurazione dell’impatto degli investimenti, modellando ed esaltando le potenzialità di taluni strumenti al servizio del decisore pubblico.
Il volume descritto, inoltre, specifica il valore del coinvolgimento delle piccole e medie imprese e delle startup nei progetti di innovazione, interpretando il contributo e il sostegno di queste, come un tassello importante per lo sviluppo dei territori e del Paese.
[1] Nota scientifica “Il Borsino dei comuni italiani” realizzata dall’Istituto Demoskopika che ha analizzato l’andamento delle principali risorse comunali nel periodo 2012-2015.
[2] Autori: Lanfranco Marasso Smart City Program Director, Gruppo Engineering e Valentino Moretto Responsabile Ricerca e co-founder beMINT srl http://www.bemint.it/come-finanziare-le-citta-del-futuro/
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