Perché il settore finanziario è così tanto esposto ai rischi cyber?
Come riporta un Report della società di consulenza Boston Consulting Group, la probabilità di incorrere in problematiche di cybersecurity è molto più alta nel mondo dei servizi finanziari:
La trasformazione dei modelli di lavoro, con il generale ricorso allo smart working a partire dall’inizio della pandemia da Covid-19, ha avuto conseguenze pesanti in termini di utilizzo di tecnologie digitali, e sta comportando un importante ripensamento delle priorità in termini di cybersecurity.
Negli ultimi anni è molto cresciuto il livello di preparazione delle aziende in tema di cybersecurity, la “Readiness” o preparazione per l’eventualità di un incidente di sicurezza. Secondo quanto riporta lo “Hiscox Cyber Readiness Report 2020”
Secondo un’indagine condotta da ANRA e Aon sullo Smart Working applicato durante l’emergenza pandemica, le problematiche relative a cyber security e data protection si sono rivelate impattanti solo per il 16% delle aziende italiane.
Quello di un Security Officer non è certo un compito facile di questi tempi: si potrebbe sintetizzare in breve, “allocare risorse scarse in risposta a minacce cyber crescenti”.
Come noto sono stati numerosi i problemi di sicurezza incontrati da Zoom, la popolare app di web conference, passata in quattro mesi, da 10 milioni di utenti giornalieri 300 milioni di utenti giornalieri
Serve che il CEO/ il top management dell’azienda risponda in primis all’obiettivo di mantenere elevato il Trust dell’azienda.
A 18 mesi dalla sua entrata in vigore, le imprese europee si sono adeguate al GDPR? Quanto è diffusa la figura del DPO, e in che misura collabora con le funzioni di risk management e audit? Le risposte arrivano da un’indagine di FERMA e ECIIA
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