Nel comparto della cyber security abbiamo assistito negli ultimi due anni ad un fermento normativo e organizzativo probabilmente senza precedenti.
L’innovazione e il processo accelerato di digitalizzazione e automazione in atto diventano priorità fondamentali.
L’attacco ransomware che lo scorso 7 maggio ha portato alla chiusura dell’oleodotto di Colonial Pipeline ha dimostrato la gravità di un incidente in caso di ambienti industriali e Operational technologies (OT)
Stare al passo con l’evoluzione dei rischi informatici era già molto complesso prima che la pandemia, con la diffusione massiva dello Smart Working e il conseguente aumento delle esposizioni digitali, li rendesse una minaccia ancora più sfidante per qualsiasi tipologia di organizzazione.
Nel 2021 la probabilità di subire un attacco di cybersecurity sarà più alta che mai e il Board delle aziende chiederà sempre di più di essere rassicurato sul livello di Resilienza raggiunto per le infrastrutture.
Gli effetti della pandemia si vedono oggi anche nella rapida evoluzione delle priorità di cybersecurity delle aziende italiane
Il 2020 è stato un anno di importanti cambiamenti e di una forte crescita del rischio cyber. Come ha osservato di recente la Polizia Postale, presentando i risultati delle proprie attività di contrasto del cyber crime, i numeri dimostrano continue attività malevole e un’evoluzione delle minacce.
Il ricorso al Digitale nel mondo finanziario è sempre stato ampio e diversificato, e questo da un lato ha portato a grandi vantaggi, a una riduzione dei costi e contestualmente a nuove opportunità di business e di relazione con i clienti per banche e assicurazioni.
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