In Fisica per “resilienza” si intende la capacità di resistere ad un urto. Nella radice del termine rientra anche il verbo «resalio», ovvero risalire su una barca capovolta, una barca che auspicabilmente si può pensare di raddrizzare per navigare in quello che più volte è stato definito il «golfo dell’incertezza» che caratterizza il mercato ICT. È proprio quest’incertezza che, in tempi di pandemia, può trasformarsi in un oceano di trasformazione socio-economica. In questo senso si potrebbe, dunque, considerare il termine resiliente come sinonimo di reattivo, inteso come colui che è agile e non ha difficoltà a muoversi, un concetto che in inglese viene espresso con il termine «smart», parola particolarmente utilizzata in questo periodo: oltre allo #smartworking, in questa sede si vuole soffermare l’attenzione anche sullo #smartparliament.
La Giunta regionale della Campania ha presentato un Piano che prevede lo stanziamento di un miliardo di euro da destinare in ambito sanitario, aziendale e sociale, che però deve essere approvato dal Consiglio Regionale il quale, secondo statuto, deve riunirsi in una seduta. Per rispettare il distanziamento sociale ed evitare il rischio di assembramenti, i Consiglieri si riuniscono in video-conferenza e possono usufruire di una app per consultazione documenti e voto da remoto “sincrono”, cioè contestuale alla discussione.
Anche il Parlamento Europeo nei mesi di lockdown ha lavorato con delle procedure straordinarie, convocato in videoconferenza e ha votato con modalità “a distanza”. Ciò è avvenuto con sistemi piuttosto “tradizionali” e asincroni, prevedendo l’invio, ai singoli eurodeputati, di mail contenenti le schede di voto che poi dovevano essere stampate, compilate, firmate a mano, scansionate e rimandate ad un indirizzo e-mail centralizzato, dove venivano analizzati i risultati che, infine, erano resi pubblici, nel corso di lunghissime sedute.
Se, dunque, dopo 50 anni dalla sua fondazione la Regione Campania rischia di vedere le aule delle proprie sedi istituzionali vuote ma presidiate da remoto, bisogna chiedersi quale sia la user experience resa disponibile ai consiglieri e alle Commissioni.
Figura. Metodi di votazione a confronto: 1970 vs 2020
Per rendere concreta la possibilità di votare a distanza con valore legale, ci si è muniti di strumenti professionali di videoconferenza e soluzioni software che garantiscono il voto (palese o segreto) in real time, basato su protocollo sicuro, firma digitale remota e crittografia. La realizzazione di tale sistema, che ha destato l’interesse delle altre Regioni, è stata possibile perché in Campania si era iniziato da tempo a realizzare appalti innovativi ICT e a dedicare attenzione al tema dell’e-procurement con una visione olistica, pur valorizzando gli ecosistemi.
Con riferimento allo smartworking, all’interno del Consiglio regionale, in circa 48 ore il 99% dei dipendenti è stato messo nelle condizioni di lavorare da casa, con i propri dispositivi fissi o mobili. Ciò è avvenuto grazie soprattutto a collegamenti VPN, desktop remoti per l’utilizzo da casa del PC dell’ufficio, possibilità di effettuare timbrature sicure remote per rilevazione presenza, oltre all’utilizzo in autonomia degli strumenti di videochat e collaboration per dirigenti e personale del comparto. Dopo circa una settimana dalla chiusura fisica degli uffici, si è riusciti a far lavorare in smartworking anche l’80% dei tecnici di help desk che aiutavano gli smart workers a casa. Allo stesso modo, adesso si stanno mettendo in atto percorsi e attività per mettere in sicurezza il rientro graduale (ridistribuzione flussi entrata/uscita degli utenti, sanificazione ambienti, fornitura di dispositivi di protezione individuali, distanziamento postazioni di lavoro, etc.).
Il Covid-19 ha reso tutti “rifugiati”. All’ interno del Decreto Rilancio, nell’articolo 263, sono previste delle disposizioni in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile, ma come procedere? Sarebbe opportuno creare un syllabus in e-learning per l’aggiornamento professionale dei dirigenti? Bisogna rendere i dirigenti capaci di organizzare il lavoro per obiettivi con tecniche di project management mutuate dalle imprese più innovative? Probabilmente, per superare il digital divide di cui si è discusso a lungo, sarebbe più utile partire dall’accelerazione del ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione.