N. Luglio 2019
a cura di
Ezio Viola, Managing Director
e Carmen Camarca, Analyst
The Innovation Group
Riportiamo la seconda parte dell’intervista a Dario Pagani, Executive Vice President & CIO di ENI, che ha spiegato in maniera dettagliata come i progetti e le iniziative di trasformazione digitale avviate dall’azienda abbiano impattato le dinamiche aziendali interne e il loro rapporto con gli stakeholder, oltre che della necessità del Business e dell’IT di lavorare in maniera congiunta per creare un change management in grado di cogliere e valorizzare a pieno le opportunità future. Tutto questo a fronte dei nuovi trend tecnologici che inevitabilmente modificheranno i servizi offerti da Eni.
Digital Transformation e IT: come si integrano?
L’Information Technology è uno degli attori del programma di trasformazione digitale: il suo compito principale è quello di presidiare le innovazioni tecnologiche, garantendone la fase di progettazione, di deployment e di supporto nell’esercizio. Il nostro compito è quello di garantire che gli investimenti erogati siano compatibili con gli sviluppi futuri, oltre alla sicurezza dei sistemi e dei dati, tema di assoluta priorità. Da una parte c’è, quindi, il business, dall’altra un’area digitale che insieme all’ICT si occupa di identificare le soluzioni e implementarle.
Come riesce l’area Digitale a coinvolgere su questi temi il Business?
Sono stati identificati dei “digital champion” nelle diverse aree di business: l’area digitale ha il compito di aiutare a capire come il digitale possa trasformare il modo in cui lavorano le diverse LOB, definendo una Agenda Digitale coerente con gli obiettivi strategici di Eni.
Considerati gli ultimi trend tecnologici (Big Data, Artificial Intelligence, AR/VR, Cloud), quali metterebbe sul podio? A cosa sta dando importanza oggi Eni in termini di investimenti e di progettualità?
Molto dipende dalle aree di business e dalla maturità di quest’ultime. Per la maggior parte dei business di Eni gli aspetti differenzianti relativi ai Big Data, Analytics, IoT, cercando anche di sviluppare capacità analitiche di diversa natura sull’Artificial Intelligence ed in particolare al Machine Learning. Stiamo considerando anche attività nell’ambito del riconoscimento delle immagini rivolte principalmente all’individuazione di pattern nel settore geoscience.
Per quanto riguarda le infrastrutture ICT, invece, siamo concentrati sulla tematica del Cloud: essendo presenti in più di 70 paesi del mondo, abbiamo bisogno di avere una capacità distribuita di accesso anche per sostenere, in prospettiva, necessità di Edge Computing. Di grande interesse poi la cybersecurity, ambito in cui stiamo valutando sempre di più l’utilizzo dell’Artificial Intelligence, della capacità di apprendimento e trattamento dei dati in modo veloce.
In riferimento al budget IT, la Digital Business Transformation Survey 2019 di The Innovation Group rileva, per il 2019, una crescita del budget IT. Qual è la sua posizione in merito?
Sì, il budget IT è in leggero aumento negli ultimi anni: credo si tratti di una crescita compresa tra il 5% e meno del 10%. Non è una crescita significativa perché molte di queste attività sono finanziate dal business stesso.
Fatto cento il budget IT, secondo Lei, qual è la parte del running e quale quella progettuale e di trasformazione?
Stimiamo un 60/65% di budget dedicato al running e un 40/35% destinato alle attività progettuali di Digital Transformation, anche se ormai dal mio punto di vista questa classificazione sintetica lascia un po’ il tempo che trova. Bisognerebbe infatti valutare più attentamente il portafoglio IT con altri criteri di classificazione, gli attuali nelle aziende sono troppo condizionati dalle logiche provenienti dal CFO.
Per quanto riguarda, invece, la vostra attività nell’ambito della shared mobility, con Enjoy state andando verso l’utilizzo di dati, algoritmi, monetizzazione dei car data?
Con la nuova piattaforma Enjoy 2.0 vogliamo migliorare soprattutto la User Experience, che ritengo l’elemento differenziante ai fini del successo del servizio. Con Octo Telematics abbiamo installato delle nuove Unit Board dotate di maggiori capacità di recupero dei dati e attrarrà nuove opportunità di servizi. Si tratta di informazioni che potrebbero essere utilizzate per monitorare ed analizzare, ad esempio, gli stili di guida, per fare proposte maggiormente personalizzate ai nostri clienti.
Considerando gli attuali (e i futuri sviluppi) del vostro processo di Digital Transformation, come è cambiato (e come cambierà) il vostro rapporto con i diversi partner tecnologici?
Il mercato è già cambiato e anche il nostro approccio sta cambiando stimolando i diversi attori a pensare più assieme alla digitalizzazione, chiediamo sempre una corresponsabilizzazione sui risultati in una logica di commitment sul prodotto e non più solo sul buon esito del progetto.
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