805mila km di strada percorsi in meno all’anno, che corrispondono a un risparmio di 130mila kg di CO2 emessa. La stessa anidride carbonica che potrebbe essere assorbita da un bel Bosco virtuale di oltre 6 ettari e almeno 6.000 piante. Sono i numeri del progetto telelavoro del CSI Piemonte, con un Bosco virtuale avviato in fase sperimentale nel 2013 (proprio per sollecitare una maggiore attenzione all’ambiente nelle persone), che aveva già raggiunto questa estensione prima della pandemia, quando gli smart worker in CSI Piemonte erano il 35% dell’intera forza lavoro.
Oggi, in piena pandemia, siamo al 100% di lavoro da remoto e il Bosco continua a essere un concetto molto valido.
Ne parliamo direttamente con Giorgio Borgiattino, Green&Mobility Manager di CSI Piemonte, che su questi temi interverrà nel corso dello SMART MOBILITY, TRANSPORT & LOGISTICS SUMMIT del prossimo 21 aprile 2021.
TIG. Con quale obiettivo è partito il progetto di Bosco Virtuale di CSI?
Giorgio Borgiattino. Il Bosco virtuale è nato nel 2013 per dare risalto del minor numero di km percorsi dai dipendenti del CSI con la sperimentazione del telelavoro. Parlare di km e relativa CO2 risparmiata è meno comprensibile che parlare di numero di alberi che assorbono la stessa quantità di CO2: il bosco è una immagine più evidente ed immediata.
TIG. Quali numeri avete raggiunto a oggi? A quanti ettari corrisponde oggi il vostro Bosco virtuale?
Giorgio Borgiattino. L’ultima misurazione con dati affidabili risale a prima della pandemia: avevamo raggiunto 805mila km di strada percorsi in meno all’anno, pari a un risparmio di 130mila kg di CO2. Avevamo un Bosco virtuale di oltre 6 ettari, come se avessimo piantato oltre 6.000 alberi.
Oggi, con la pandemia, e quindi con il 100% dei lavoratori in grado di lavorare da remoto, e con una oscillazione di presenze in sede in questi ultimi 12 mesi che va dal 4% al 30% a secondo delle chiusure (su un totale di 1.075 dipendenti), è veramente difficile calcolare il risparmio in emissioni di CO2, ma potrebbe essere tranquillamente decuplicato.
TIG. Tutto questo si sposa bene con il tema dello Smart Working: qual è la situazione in CSI con riferimento a questa modalità di lavoro?
Giorgio Borgiattino. Con la pandemia è stato varato l’istituto del Lavoro da Remoto, mentre lo smart working è stato sospeso, ma con riferimento a quest’ultimo, lo stato di attuazione pre-emergenza Covid-19 era stato approvato dal Consiglio di Amministrazione (nella seduta del 20 dicembre 2018) ed era stato varato il Regolamento sul lavoro agile per i dipendenti (in vigore dal 21 gennaio 2019), rendendo strutturale questa modalità organizzativa.
Nello stesso periodo è stata fatta la formazione sulla sicurezza sul lavoro da casa, in luogo pubblico o all’aperto, per evitare nuove tipologie di incidenti al di fuori del classico ufficio. Nel 2020, fino al verificarsi dell’emergenza Covid-19, i dipendenti Smart Worker erano già 380, pari al 35% della popolazione aziendale.
TIG. Smart Working è anche sinonimo di maggiore sostenibilità ambientale: i lavoratori hanno apprezzato l’iniziativa del Bosco virtuale?
Giorgio Borgiattino. I lavoratori hanno molto apprezzato l’iniziativa, sia per i benefici ambientali sia per quelli di bilanciamento casa/ lavoro.
TIG. Quali saranno i prossimi sviluppi per la piattaforma digitale del Bosco?
Giorgio Borgiattino. Se per ora non abbiamo una vera e propria piattaforma digitale (i calcoli sono effettuati su tabelle excel), in futuro sarà creata una piattaforma digitale per incrociare le presenze in sede con i km casa/lavoro di ogni singolo lavoratore, e per calcolare in automatico il risparmio di CO2 giornaliero. Sarà anche misurato quanto si è esteso il Bosco virtuale durante la pandemia.
Come realizzare una Mobilità Smart e Sostenibile?
Il tema sarà al centro dei lavori dello SMART MOBILITY, TRANSPORT & LOGISTICS SUMMIT – Ripensare Mobilità Urbana, Mobilità delle Merci e Mobilità Sostenibile
Evento in Live Streaming del 21 aprile 2021.
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