N. Settembre 2018
a cura di Elena Vaciago
Associate Research Manager, The Innovation Group
Intervista a Gabriella Favuzza, Head of Renault Electric Vehicles, Renault Italy.
La transizione alla mobilità elettrica è in corso, e così pure le iniziative per realizzare infrastrutture di ricarica lungo le principali dorsali europee del traco. Ma come coniugare questa nuova disponibilità di infrastrutture con il rilascio di veicoli elettrici sempre più performanti e convenienti per il mercato? Quali sono le priorità per innescare un circolo virtuoso? Ne parliamo in questa intervista con Gabriella Favuzza, Head of Renault Electric Vehicles, Renault Italy
Come si deve coniugare l’evoluzione dei car maker del mondo delle auto elettriche con quello di chi realizza le infrastrutture, perché il processo sia coerente?
La mobilità elettrica rende necessario un approccio dei car maker allo sviluppo tecnologico e al business diverso rispetto a quello tradizionale. È la stessa tecnologia utilizzata che obbliga i costruttori automobilistici a non preoccuparci esclusivamente dello sviluppo dei nuovi modelli, ma ad accompagnarlo con una collaborazione costante con tutti gli altri soggetti coinvolti. Questo è vero soprattutto per le infrastrutture di ricarica, che devono interfacciarsi in modo efficace con i veicoli elettrici, e devono evolvere parallelamente e omogeneamente alle auto verso la riduzione dei tempi di ricarica. Ed è vero anche sul fronte di tanti altri fattori: urbanistica, infrastrutture stradali ed autostradali, rete energetica, regolamentazioni,… In sostanza, è necessario che tutti sviluppino una sensibilità sui questi temi, e piani e strategie che ne tengano conto, e che i decisori pubblici siano d’accordo nell’indirizzare le loro scelte politiche verso lo sviluppo di una mobilità che ha anche un valore ambientale e sociale.
Qual è stato l’impegno di Renault su questo fronte e quali sono gli obiettivi per il futuro?
Venendo all’impegno di Renault per la mobilità elettrica, abbiamo cominciato 10 anni fa, siamo stati quindi precursori nel credere alla tecnologia elettrica come soluzione di mobilità per presente e futuro.
Abbiamo oggi una gamma completa di quattro modelli 100% elettrici, la più ampia sul mercato, e abbiamo vissuto negli ultimi anni uno sviluppo tecnologico inarrestabile. La vettura Renault ZOE nel giro di pochi anni ha raddoppiato l’autonomia, arrivando a una percorrenza di circa 300 KM reali con una sola carica. Le nuove soluzioni tecnologiche sono oggi in grado di supportare sempre meglio le prestazioni dei nostri modelli. Il risultato è che tutto questo ci ha permesso di abbattere nel corso del tempo alcune resistenze che si potevano avere nei confronti della mobilità elettrica. Le vetture elettriche sono oggi utilizzabili non solo in un contesto urbano ma anche per gli spostamenti extra urbani, perché supportate da nuovi livelli di autonomia.
Il nostro piano per le vetture elettriche prosegue e all’orizzonte 2022 sono previsti 8 modelli 100% elettrici per difendere la nostra leadership europea, ma anche 12 modelli elettrificati, 15 modelli con diversi gradi di autonomia. Prevediamo, inoltre, di ridurre del 30% il costo delle batterie, e di più che dimezzare i tempi di ricarica. Numerosi anche gli investimenti dal punto di vista industriale: in Francia sono previsti investimenti industriali per 1 miliardo di euro per raddoppiare la capacità produttiva della vettura Renault ZOE e per triplicare quella dei motori elettrici, oltre che per la nuova piattaforma elettrica frutto dell’alleanza Renault-Nissan.
Qual è il profilo dell’acquirente di una vettura elettrica in Italia?
Da noi è diverso rispetto ad altri Paesi: al momento abbiamo una clientela prevalentemente aziendale, perché i privati sono ancora frenati in questa scelta dalla componente prezzo e dal fatto che non tutti dispongono di un box dove poter ricaricare l’auto. Nel caso della clientela aziendale, risulta vincente la scelta dell’adozione di un veicolo elettrico in noleggio a lungo termine. Osserviamo, inoltre, che queste auto stanno accompagnando bene l’evoluzione del modo di intendere la mobilità. Basti pensare allo sviluppo che sta conoscendo in questi mesi il car sharing elettrico. Renault ZOE è oggi l’auto elettrica preferita per quest’utilizzo in virtù della sua versatilità e delle sue caratteristiche.
Quanto incide il discorso della durata delle batterie?
Questo aspetto non dovrebbe preoccupare, soprattutto i nostri clienti. Renault offre, infatti, un duplice modello di acquisto: con batteria in acquisto, quindi con una certa durata della garanzia (per ZOE, 8 anni e 160.000 KM), oppure, come fa la maggior parte dei nostri clienti, optando per il noleggio della batteria. In questo caso il consumatore è totalmente tutelato, beneficia di un costo di acquisto del veicolo inferiore e di un canone di noleggio mensile della batteria, con garanzia a vita e quindi sostituzione gratuita quando la capacità scende sotto una certa soglia. Da segnalare che in tutti i casi, Renault gestisce l’intera filiera per il riciclo e smaltimento delle batterie.
È vero che tuttora le auto elettriche hanno un costo di acquisto elevato …
È vero, ma se consideriamo l’intero ciclo di vita, il costo può risultare più conveniente rispetto a quello delle auto tradizionali. E sarebbe ancora di più conveniente se potessimo applicare i costi dell’energia pagati a casa anche per gli ambiti di ricarica pubblica.
Quali sono le sue raccomandazioni per sviluppo di questo mercato? A livello di politiche governative e di incentivi per promuovere le auto elettriche?
In Italia, come sta avvenendo già da qualche anno in altri paesi europei, la mobilità elettrica andrebbe ragionata a 360 gradi. Servono politiche che contemporaneamente agevolino l’acquisto dei veicoli elettrici, elemento utile soprattutto in una fase iniziale del mercato, in cui permane un gap di prezzo rispetto ai veicoli termici, ma che puntino anche nelle altre direzioni: nello sviluppo di una infrastruttura di ricarica, e nell’omogeneizzazione delle politiche locali di mobilità, come l’accesso gratuito alle ZTL e ai parcheggi urbani, misure che hanno un costo limitato per le municipalità ma che invece possono fornire grandi vantaggi ai guidatori.
Oggi sembra che il prezzo dei veicoli elettrici sia più elevato, ma se poi pensiamo a tutti i costi di possesso del veicolo negli anni, dal minor costo dell’energia elettrica alle agevolazioni per la mobilità locale, il gap iniziale si può azzerare.
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