Il World Economic Forum ha stimato che la trasformazione digitale dell’industria automobilistica genererà 67 miliardi di dollari di valore per l’intero settore. I progressi che vivremo nei prossimi anni riguarderanno la guida autonoma, la connettività dei viaggiatori, i nuovi modi di trasportare persone o beni molto più efficienti, con risparmi di tempi e costi, riduzione di emissioni, esperienze personalizzate.
I nuovi scenari legati alla mobilità autonoma, connessa, shared, aprono però anche una serie di questioni etiche e problematiche legate al tema della responsabilità, che richiedono riflessioni preliminari perché sia possibile progettare un governo efficace dei cambiamenti a cui andremo incontro. Affinché queste previsioni si concretizzino, in particolar modo nel nostro Paese, servirebbe considerare tutta una serie di condizioni necessarie: la regolamentazione che deve adattarsi velocemente, la sostenibilità dei business model, i trend effettivi della domanda e della disponibilità di mercati target a cui indirizzare servizi innovativi.
Ne abbiamo parlato con Francesco Samorè, Segretario Generale, Fondazione Giannino Bassetti; Tommaso Gecchelin, Founder & Inventor, Next Future Transportation e Paolo Guglielminetti, Partner, Global Railways & Roads leader, PwC, Elena Vaciago, Associate Research Manager, The Innovation Group, lo scorso 27 maggio nel corso del Webinar organizzato da The Innovation Group “DISEGNARE LA MOBILITÀ DEL FUTURO”.
“Servono nuovi nomi per descrivere nuovi paradigmi. Quando i paradigmi cambiano, si modificano gli interessi in gioco, ed è facile che nei momenti di transizione si aprano conflitti. Per questo serve un nuovo linguaggio, per rendere la transizione più dolce” ha detto Francesco Samorè, Fondazione Giannino Bassetti, citando Georges Amar, docente di Design e innovazione all’Ecole de Mines ParisTech, autore del libro “Homo Mobilis”. “Oggi i temi della mobilità introducono aspetti di accettabilità sociale dell’innovazione: le società tecnologiche generano domande che sono più avanti rispetto a quanto le istituzioni siano in grado di gestire”.
Sui temi della Guida Autonoma si osservano ad oggi molte resistenze. “Nel nostro caso, non diamo ai nuovi veicoli abilità tipiche degli umani, ma ci poniamo un obiettivo ulteriore, che va oltre le possibilità attuali – ha affermato Tommaso Gecchelin, Next Future Transportation –, e che si ottiene tramite la congiunzione tra i veicoli e la modularità della soluzione. Sviluppiamo una soluzione di mobilità frictionless, con cui si eliminano del tutto le perdite di tempo legate al passaggio tra mezzi diversi”.
“Oggi, nell’ambito della mobilità, vediamo grandi evoluzioni, molte idee, nuove opportunità – ha detto Paolo Guglielminetti, PwC -. Dal mio punto di vista, le previsioni non è tanto difficile farle quanto realizzarle, e soprattutto, identificare la vera tempistica di deployment, il perimetro entro cui essere efficaci, senza ritardare l’effettiva applicazione ma considerare che un generale ottimismo non basta, serve in realtà complementarlo con considerazioni concrete sulla possibilità di implementare le soluzioni tecnologiche su scala commerciale”.
Tesla parla oggi di auto autonoma già nel 2020, e dal punto di vista tecnologico probabilmente questo è possibile, ma ci sono molte considerazioni al contorno che fanno sì che una nuova soluzione abbia effettivamente successo di mercato. Un esempio di questo è anche l’andamento che si sta osservando per la mobilità elettrica: soprattutto in alcuni Paesi (l’Italia è tra questi) non c’è stata la velocità di implementazione che era stata prevista alcuni anni fa. “Le velocità di sviluppo non sono sempre lineari – ha aggiunto Paolo Guglielminetti – Il Car sharing ad esempio è stato inventato 40 anni fa, non andrebbe neanche considerato un’innovazione: la vera crescita si è osservata però solo negli ultimi anni”.
È ora disponibile il Webinar online:
La Disruption guidata dal digitale nel mondo dei trasporti avrà conseguenze senza precedenti per tutti gli attori dell’ecosistema della Connected & Autonomous Car, legate ai nuovi modelli di mobilità, sicurezza e sostenibilità ambientale, oltre che a una domanda consumer e business sempre più avanzata. Assisteremo nei prossimi anni a un riposizionamento di mercato per tutti gli stakeholder, da quelli tradizionali dell’industria automobilistica alle assicurazioni, ai Telematic service provider, enti pubblici, ICT Player, che punteranno ad una diversificazione delle revenue e ai servizi innovativi MaaS (Mobility-as-a-service) erogati on demand.
Momento di incontro esclusivo per questi Player del mercato sarà l’appuntamento annuale di The Innovation Group sul tema della Smart Mobility, il “CONNECTED MOBILITY SUMMIT 2019”, organizzato il prossimo 13 giugno a Milano, Area Pergolesi. Alla sua seconda edizione, il CONNECTED MOBILITY SUMMIT 2019 coinvolgerà i più importanti attori delle nuove filiere, dai Car Maker all’Insurance telematica, alla Smart Mobility, che presenteranno propri spunti visionari oltre che i nuovi business model che stanno nascendo dalla Connected Car Data Exploitation & Monetization. Numerosi gli Speaker confermati (qui l’Agenda aggiornata).
I temi affrontati nel corso del CONNECTED MOBILITY SUMMIT 2019 saranno:
- Gli impatti del 5G sul settore trasporti e l’industria automotive
- Come si sta realizzando nel mondo il sogno hi-tech dell’auto senza pilota
- Quale Cloud per la mobilità, quali nuove piattaforme collaborative?
- I diversi modelli di servizio per le auto connesse
- Le infrastrutture abilitanti l’auto autonoma: Smart Road, 5G, IoT
- Customer Big Data, Intelligenza Artificiale (AI) e i nuovi business model della Shared Mobility
- Insurance Telematics: i KPI e l’infrastruttura per l’evoluzione verso i nuovi modelli assicurativi on demand
- La cybersecurity per le auto connesse del futuro
- Innovazione e nuovi servizi Data-driven per i trasporti.
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