Questa settimana sono stati presentati a Roma i risultati dell’Assintel Report 2024, a cui quest’anno ha contribuito anche TIG – The Innovation Group, svolgendo la survey sull’offerta delle PMI del settore ICT, mentre Istituto Ixé ha realizzato la survey sulla domanda. L’analisi annuale dell’Associazione Assintel – Confcommercio mette in luce un andamento positivo per il mercato ICT italiano, che nel 2024 continua a crescere a ritmi superiori a quelli dell’economia nazionale, consolidando il suo ruolo strategico per lo sviluppo economico e l’innovazione delle imprese.
Le previsioni del mercato ICT business per il 2024 e il 2025
Le previsioni del mercato ICT business in Italia nel 2024 sono positive, la crescita sarà leggermente più sostenuta rispetto a quella registrata nel 2023: +4,1% nel 2024, per un valore di mercato di 42.427 milioni di euro, rispetto al +3,5% nel 2023, quando il valore raggiunto del mercato era di 40.739 milioni di euro. Il mercato ICT mostra da diversi anni una crescita superiore a quella del PIL: l’innovazione digitale e l’automazione sono diventati sinonimo di competitività. La dipendenza sempre più ampia delle aziende utenti da una pletora di applicazioni, infrastrutture e servizi in cloud spinge i budget a crescere anche in periodi di incertezza economica, come avviene oggi. Per il 2025 si prevede un proseguimento della crescita del mercato ICT business (+4,6%), per arrivare a un valore pari a 44.371 milioni di euro.
In termini di segmenti di mercato per classi dimensionali, le previsioni vedono le organizzazioni con oltre 500 addetti confermarsi come il principale comparto del mercato ICT business, con un peso che vale il 53% del mercato nel 2024, crescendo da 21.429 a 22.486 milioni di euro (+ 4,9%). L’andamento del mercato per le PMI è comunque positivo, con le seguenti previsioni:
- Micro-business, classe 1-9 addetti: +2,2%
- Piccole aziende, classe 10-99 addetti: +3,1%
- Medie aziende, classe 100 – 499 addetti: +3,9%.
I settori verticali che nel 2024 hanno più investito in ICT sono la Pubblica Amministrazione (+6%), fortemente sostenuta dai fondi PNRR, l’Industria (+5,9%), le Utilities (+5,7%), e il settore finanziario (+5,4%). A livello geografico, il Nord-ovest rimane il mercato principale per volume (+4,9%), mentre il Nord-est segna il tasso più alto di crescita (+5,4%), trainato dall’innovazione delle imprese locali. Il comparto che cresce maggiormente è quello dei Servizi IT (+8,6%), a cui segue quello del Software (+4,6%), fanalino di coda l’Hardware, meglio dello scorso anno ma a crescita zero.
I budget ICT delle organizzazioni pubbliche e private, però, così come per ogni altro ambito dell’impresa, sono sempre più governati da concetti come il controllo dei costi, la creazione di efficienza, la generazione di fatturato, la verifica che il ritorno degli investimenti (il ROI) avvenga in breve tempo. Il perdurare di una situazione economica complessa e incerta obbliga tutti a riconsiderare e ridurre ove possibile i costi, quindi anche quelli legati al digitale. Un’ondata di concretezza e pragmatismo caratterizza oggi l’innovazione e spinge l’intero settore ICT ad abbandonare i facili entusiasmi e a dirigersi verso una maggiore maturità.
Cosa chiedono le organizzazioni utenti
Le imprese utenti continuano a investire in modo crescente nel digitale: nel 2024 per il 27% di loro la spesa in innovazione è in crescita e per il 62,2% stabile. Solo il 7% dichiara una frenata. Migliora anche la percentuale di imprese completamente analogiche: sono solo 45.000, il 2,9% su totale, contro l’8,5% dello scorso anno. Dalla survey di Istituto Ixè sugli investimenti in prodotti e servizi ICT – condotta su un campione di 1.000 imprese pubbliche e private, con un organico di almeno 3 addetti – risulta evidente come le imprese siano guidate da molteplici esigenze di miglioramento per innovare e sviluppare il business, tra le quali spicca in particolare la necessità di migliorare le attività di comunicazione e marketing, obiettivo prioritario per 3 aziende su 10.
In seconda battuta si segnala il tema della sostenibilità (17%), quindi i processi produttivi (16%) e, a seguire la gestione dei clienti e la riorganizzazione aziendale, entrambe priorità avvertite dal 14% delle aziende. Quote intorno ad un decimo delle imprese concentrano poi l’attenzione sulla vendita e distribuzione, sulle attività di back-office e sulla ricerca di investitori. Risultano, infine, priorità di innovazione più circoscritte la creazione di nuovi servizi digitali, la collaborazione con partner e startup, l’internazionalizzazione e la gestione dei processi di lavoro ibrido.
Figura: Principali esigenze di miglioramento delle aziende per innovare e sviluppare il business
Fonte: Survey Istituto Ixè sulle imprese dalla domanda per Assintel Report (2024)
L’evoluzione dell’offerta e gli ostacoli individuati dalle PMI ICT
Il cloud e l’intelligenza artificiale sono le tecnologie emergenti con prestazioni migliori. Dal punto di vista delle PMI ICT, esse sono early adopter dei nuovi trend del digitale: li testano e li utilizzano per prime, per poi immetterli nella loro offerta sul mercato. Dal punto di vista dell’evoluzione dell’offerta delle PMI ICT,tutte le più importanti tendenze, dall’AI, ai Big Data, al 5G, sono nel radar di questi fornitori: la survey di TIG – The Innovation Group ha evidenziato lo stato di adozione di queste tecnologie, mostrando quali sono quelle considerate prioritarie per operare sul mercato. Al primo posto il cloud, a seguire AI e cybersecurity.
Da questo punto di vista, va segnalato che l’arrivo della GenAI è stato prontamente recepito dalle PMI ICT italiane. La GenAI si posiziona infatti al quarto posto nella classifica delle “tecnologie adottate & previste”: pur essendo così recente, mostra sia un alto livello di adozione attuale (21%) sia anche previsionale (45%). Considerando le diverse tipologie di imprese, sono soprattutto le Digital Agency quelle più avanzate sul fronte dell’adozione (attuale e prevista) della GenAI.
Figura: Le tendenze tecnologiche: adozione attuale e prevista delle PMI ICT
Fonte: Survey TIG sulle PMI ICT italiane per Assintel Report (2024)
Il report rileva anche gli ostacoli che il mercato ICT italiano deve affrontare, sia lato Offerta sia lato Domanda. Il 54% delle PMI ICT segnala la scarsità di risorse economiche come principale ostacolo alla crescita, a cui si somma la difficoltà ad accedere a finanziamenti (30%). C’è poi l’aspetto culturale: per il 54% delle aziende fornitrici, un ostacolo alla crescita è anche una cultura aziendale dei clienti poco orientata al cambiamento, a cui si somma la loro difficoltà nel definire strategie digitali collegate ai propri modelli di business (40%). Questi valori trovano corrispondenza anche nelle rilevazioni sulle aziende utenti: le risorse economiche restano al primo posto per il 40,7% del campione, in crescita di quasi 10 punti rispetto allo scorso anno. Al secondo posto il tema della cultura aziendale e delle competenze, significativo per il 31,1% di loro. Trasversale a tutti è il tema delle competenze digitali, che nell’ICT diventa problematico: il 92% delle aziende prevede un’occupazione stabile o in crescita, ma il 39% di loro lamenta difficoltà a trovare risorse con competenze specifiche.
Tutti i dati 2024 dell’Assintel Report 2024 sono disponibili sulla piattaforma online di Assintel, all’indirizzo: assintelreport.assintel.it
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