La transizione ecologica è diventata uno dei principali punti di interesse nella politica europea a partire dal 2019: l’iniziativa Next Generation EU ha identificato due elementi fondamentali per questa transizione, ossia l’allocazione di una considerevole quantità di fondi sia per la transizione ecologica che per la digitalizzazione.
Dall’evento “Blue & Green Conference 2023”, organizzato da The Innovation Group lo scorso 15 giugno a Milano, emerge con chiarezza quanto le aziende siano sempre più focalizzate sulla sostenibilità, non più soltanto per preservare la propria reputazione, ma soprattutto per fornire un contributo al problema del cambiamento climatico, accelerando la transizione verso un’economia verde.
Il vero motore di questo processo è l’integrazione della sostenibilità e innovazione digitale nelle strategie aziendali. Le aziende partecipanti ai panel hanno dimostrato un impegno concreto nel promuovere la sostenibilità e l’utilizzo di tecnologie digitali per ottimizzare le operazioni, ridurre le emissioni e creare valore sostenibile. Questi esempi mostrano come sia possibile conciliare la crescita economica con la tutela dell’ambiente, aprendo la strada a un futuro sostenibile per l’economia e la società nel loro insieme. È, tuttavia, importante considerare il momento di forte incertezza e crisi permanente che, se da una parte rischia di ostacolare la crescita, dall’altra accelera il processo di digitalizzazione sostenibile per restare competitivi in un mercato di forti tensioni.
Come sottolineato da Nathalie Tocci, Direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, durante la crisi pandemica e la guerra, l’Unione Europea ha dimostrato la sua capacità di agire in modo proattivo per raggiungere gli obiettivi della transizione verso un’economia verde e digitale: “Le due crisi sono state usate per accelerare queste due transizioni che sono la nuova narrazione dell’Unione Europea”. L’Italia si sta impegnando infatti a trovare la strada verso l’autonomia energetica, sviluppando tecnologie per la lavorazione delle materie prime e promuovendo una produzione industriale sostenibile. Rimane cruciale però coordinare gli sforzi a livello europeo per evitare che ogni Paese agisca individualmente, favorendo solo l’economia di alcuni di questi.
In Italia, sia il Ministero delle Imprese e del Made in Italy che Confagricoltura stanno promuovendo la digitalizzazione e la transizione ecologica, supportando le imprese durante questo processo. Maurizio Montemagno, Direttore Generale per la politica industriale, l’innovazione e le PMI presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha evidenziato come nel piano industriale 5.0, rispetto al piano precedente, sia stato incluso il tema della sostenibilità e mantenuto un focus sulle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, potendo contare sulle opportunità offerte dal digitale e dall’AI. Montemagno ha poi sottolineato che la maggioranza delle imprese italiane sono costituite da microimprese, che rappresentano sia una forza che un ostacolo: spesso sono riluttanti a cambiamenti rapidi, ma al contempo sono capillari per l’economia italiana. Supportarle e seguirle durante il processo di transizione ecologica e digitale diviene fondamentale.
Anche Filippo Schiavone, membro della Giunta Esecutiva di Confagricoltura ha ribadito la necessità di sostenere le imprese agricole e di coprire quelle parti delle filiere non ancora sviluppate. La popolazione mondiale in continua crescita e il cambiamento climatico stanno mettendo a dura prova la produzione e la raccolta di prodotti alimentari. Ha ribadito, in questo senso, il loro impegno: “La produzione agricola nel prossimo decennio dovrà aumentare del 28% per sfamare tutte le popolazioni. Siamo esposti a una crisi ambientale: da un lato e il problema climatico, dall’altro la popolazione che aumenta. Confagricoltura vuole risolvere questo problema parlando delle TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), del carbon farming e di innovazione a 360°”. Riferendosi al piano Agricoltura 4.0 afferma che “il processo è impeccabile; l’unico limite è che si tratta di un investimento decrescente, che scenderà al 10% alla fine di quest’anno”.
L’impegno concreto delle aziende
L’impegno da parte delle aziende nell’integrare strategie sostenibili, con il supporto delle nuove tecnologie, all’interno dei processi aziendali e della catena di fornitura, è forte. Lactalis Italia, come spiegato da Gianmarco Tammaro, Sustainability Manager e da Simona Gallina, Open Innovation Specialist, oltre ad aver sviluppato una struttura interna per gestire la sostenibilità, che include reportistica, politiche sociali e politiche di diversità, ha avviato un progetto di collaborazione con una start-up, chiamata X Farm, con l’obiettivo di digitalizzare buona parte della filiera entro 5 anni, migliorando l’efficienza, stimando le emissioni di CO2 e garantendo il benessere degli animali.
Le tecnologie digitali possono essere utilizzate anche per migliorare la sostenibilità delle infrastrutture, come sottolineato dal CIO di Liquigas, Francesco Derossi: “La tecnologia ci è venuta in aiuto: è stato un mezzo efficace per promuovere i temi di sostenibilità e la visione strategica di Liquigas”. L’azienda ha infatti adottato fonti di energia rinnovabile al 100% e ha implementato soluzioni digitali per monitorare i consumi e migliorare l’efficienza operativa. La migrazione al cloud e l’utilizzo di tecnologie come i Digital Twin e l’IoT hanno contribuito a ottimizzare le operazioni e a promuovere la collaborazione tra gli attori della filiera.
Come sottolineato da Massimiliano Colombo, Business Advisor presso Cefriel indossare gli “occhiali ESG” è essenziale per “avviare un percorso di sostenibilità allineato con la transizione digitale e, ovviamente, con il business e gli obiettivi aziendali”. Inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie e approcci digitali può contribuire a rendere la filiera delle merci più competitiva e sostenibile. Come illustrato dal caso di Cefriel, l’applicazione di un ecosistema di smart city delle merci nella filiera air cargo presso l’aeroporto di Malpensa ha permesso di migliorare la competitività, ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la sostenibilità sociale, consentendo agli autotrasportatori di evitare lunghe attese nella cargo city.
Chiaramente le banche hanno un ruolo rilevante in questo processo: UniCredit, come spiegato da Patrizio Regis (ESG Italia), si impegna a sostenere le aziende lungo questo percorso di transizione. Attraverso la formazione dei propri dipendenti e l’utilizzo di strumenti per misurare le emissioni e definire strategie ESG (Environment, Social, Governance), la banca si adopera per integrare la sostenibilità nel merito creditizio e supportare le aziende nella loro trasformazione.
L’importanza dell’integrazione della sostenibilità nel settore digitale
È ormai chiaro che anche il settore tecnologico deve affrontare la sfida della sostenibilità, principalmente in termini di consumo energetico, di generazione di rifiuti e di emissioni di CO2. A tal proposito, sono molti gli sforzi, da parte del settore, nell’applicare pratiche e tecnologie sostenibili per ottimizzare l’efficienza energetica dei data center, adottare energie rinnovabili per alimentare le infrastrutture ICT e promuovere la riciclabilità dei prodotti elettronici: per questa operazione è stata coniata, negli ultimi anni, l’espressione “Green IT”.
Marco De Vita, Sales Account Executive presso Data4, ha evidenziato l’impegno dell’azienda nel garantire la sostenibilità nella gestione dei data center. Data4 si è impegnata ad aderire agli standard di sostenibilità europei e ha sviluppato un programma basato su tre pilastri: data center, ambiente e persone. L’azienda utilizza energie rinnovabili, monitora e considera l’utilizzo delle risorse idriche e si impegna per raggiungere l’obiettivo di neutralità zero delle emissioni di CO2. Allo stesso modo, Nutanix si impegna ad accelerare, grazie alla tecnologia utilizzata per la propria piattaforma, il percorso verso l’utilizzo di fonti a basse emissioni di CO2, come sottolineato da Benjamin Jolivet, Country Manager di Nutanix.
Come espresso da Danilo Gismondi, Chief Information & Transformation Officer, anche l’impegno di Autostrade per L’Italia nel contribuire al risparmio energetico, grazie all’efficientamento dei data center proprietari e del codice, è molto forte: “l’anno scorso abbiamo introdotto il Green IT Index sullo sviluppo del codice e prevediamo un miglioramento dell’indice di tre volte da qui al 2025. Così come stiamo verificando la percentuale di riduzione delle emissioni riguardanti i nostri data center, per capire quanto stiamo contribuendo al risparmio energetico”.
Allo stesso tempo, il settore digitale e le tecnologie innovative svolgono un ruolo significativo nell’accelerare la transizione verso un’economia verde: concorre, infatti, a migliorare le condizioni generali dell’inquinamento e del dispendio di risorse naturali, impattando complessivamente sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Creare ecosistemi per raggiungere l’obiettivo sostenibile
La Twin Transition, l’idea cioè di affrontare simultaneamente la transizione green e la transizione digitale, appare dunque la strada da percorrere per creare valore sostenibile, come ribadito da Maurizio Brioschi, Business Development Director & Foresight Manager, Cefriel: “Se il modo di usare il blu, cioè la tecnologia, è smart, quando si applica al verde, la sostenibilità, si moltiplica il valore dell’iniziativa, ovvero permette una trasformazione più veloce, resiliente e semplice”.
Il cambiamento verso un modello di business più sostenibile è possibile però solo se si coinvolgono tutti gli stakeholder, come prosegue Maurizio Brioschi: “Se si creano ecosistemi con questo obiettivo, il vantaggio è di tutti”. Concorda Dario Pagani, Head of Digital and Information Technology, Eni: “Fondamentale la creazione di ecosistemi aperti con tutte le filiere. Molte volte le grandi aziende come Eni, hanno la tendenza a restare chiuse, mentre oggi essere aperti è un valore”.
La digitalizzazione delle filiere, l’adozione di tecnologie intelligenti e la condivisione dei dati sono strumenti fondamentali per promuovere la sostenibilità. Attraverso queste iniziative, le aziende stanno dimostrando che è possibile combinare l’efficienza operativa con la tutela dell’ambiente, creando valore sia per l’azienda che per la società nel suo complesso. Tuttavia, per raggiungere una vera transizione verde, è necessario che l’impegno verso la sostenibilità sia diffuso a tutti i livelli della filiera e che vi sia una stretta collaborazione tra grandi aziende e piccole e medie imprese, al fine di creare un ecosistema sostenibile in cui le aziende possano condividere dati e conoscenze per ottimizzare le operazioni e ridurre l’impatto ambientale.
Ricevi gli articoli degli analisti di The Innovation Group e resta aggiornato sui temi del mercato digitale in Italia!