Questo mese abbiamo fatto colazione con: Eleonora Calavalle, Ceo di Pennelli Cinghiale
In Pennelli Cinghiale l’innovazione parte da lontano, addirittura dal suo fondatore, il commendator Alfredo Boldrini, che avviò l’attività nel 1945 a Cicognara (nel mantovano), all’epoca con sole sette operaie. Fu lui, infatti, negli anni Settanta, a introdurre un sistema di produzione avanzata con macchinari tedeschi per la punzonatura, ovvero l’inserimento automatico della setola nella base del pennello: “Questa tecnologia si è evoluta nel tempo ed è approdata oggi a un macchinario, prodotto dalla Mgg di Conegliano Veneto, che segue i principi dell’industria 4.0, produce 12mila pennellesse al giorno e lavora a ciclo completo, facendo uscire direttamente la singola scatola contenente dodici pezzi e occupandosi anche della conformità del prodotto”.
A fornire queste informazioni è Eleonora Calavalle, Ceo di Pennelli Cinghiale, impegnata a supportare processi innovativi che toccano vari aspetti dello sviluppo dell’azienda e fanno ormai leva in modo importante anche sulla tecnologia digitale.
Si può innovare in un comparto apparentemente statico come quello nel quale operate?
L’innovazione permea tutti i nostri sviluppi, a cominciare proprio dal prodotto. Il pennello viene oggi prodotto non solo con le tradizionali setole derivate dal pelo del maiale, ma anche con un prodotto di sintesi, che replica le caratteristiche dell’originale naturale. Poi ci sono i rulli, che di questi tempi vanno per la maggiore e si basano su microfibre elaborate su tessuti provenienti dalla zona di Prato. Aggiungiamo che nel 2020, a causa del Covid e del relativo lockdown, si è registrato un boom del bricolage. Grazie alla tecnologia, siamo stati in grado di proporre, in soli tre mesi di sviluppo, una vernice igienizzante a base di ioni d’argento, che blocca la riproduzione dei batteri, mentre più recentemente abbiamo introdotto una pittura riflettente per esterni, che riduce il potere radiante del sole e, quindi, l’ingresso del calore nelle case.
Dove si può misurare con maggior concretezza l’apporto del digitale al vostro business?
Un ruolo fondamentale viene giocato nelle decisioni strategiche di marketing ed engagement del consumatore. Pennelli Cinghiale si appoggia al retail per la vendita dei propri prodotti ed è attraverso questo filtro che l’azienda è passata per comprendere meglio le esigenze dei bricoleur o degli applicatori professionali. Per questo, il nostro sito Web è stato profondamente rinnovato dopo aver analizzato i processi di ricerca compiuti attraverso i motori, le keyword, ma anche le strategie dei competitor e dei retailer che hanno avviato i propri marketplace. Facendo leva sui dati e gli strumenti analitici, abbiamo acquisito molte informazioni sul comportamento e le scelte d’acquisto. Il nostro sito Web produce oggi un traffico sette volte superiore a quello pre-Covid, grazie alla presenza di guide nella scelta degli attrezzi o nelle modalità d’uso, interazione via blog e un catalogo che esprime l’idea di global brand che oggi ci contraddistingue. Abbiamo registrato in due anni un aumento dei clienti B2B del 7%, soprattutto verso l’alto profilo, che in passato era più difficile intercettare.
Nel suo ruolo di Ceo, coma valuta il rapporto con l’It aziendale?
Iniziamo con il precisare che oggi per noi l’It ha smesso di essere un centro di costo ed è diventata una fonte di ricavo, soprattutto per per l’influenza che la tecnologia ha avuto nell’aumento delle vendite su fasce di clientela in passato assenti. Questo avviene grazie allo sfruttamento intelligente dei dati, che ci ha consentito di essere più presenti nelle catene della distribuzione di prodotti anche molto specifici, allargando una visibilità che prima per noi si fermava al rivenditore. Tuttavia, non si può nascondere che ci siano aree di miglioramento soprattutto nei rapporti fra chi presiede il business e chi conosce e maneggia la tecnologia. Si tratta di due mondi ancora troppo diversi. “Alla base c’è la fiducia che le scelte suggerite vadano in direzione del bene comune, ma spesso mi tocca fare un certo sforzo per capire la lingua del Cio e del suo dipartimento. Sarebbe bello che l’It uscisse dal proprio universo un po’ chiuso e andasse nella produzione per comprenderne le esigenze operative e capire di più anche il mercato.
Dove la tecnologia potrà aiutarvi in futuro?
Prima di tutto, sul fronte della sostenibilità ambientale, dove ci stiamo impegnando soprattutto per ridurre l’impatto dei nostri prodotti. Per ora guardiamo alla minimizzazione dell’utilizzo di plastica, ma il nostro sogno sarebbe arrivare a poter smaltire il pennello direttamente nell’organico. Siamo anche molto attenti alla sicurezza del consumatore e stiamo lavorando per individuare e combattere aspetti nocivi ancora oggi un po’ nascosti.
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