C’è un forte legame tra le “twin transitions”, ovvero le due transizioni digitale ed ecologica, oggi più che mai necessarie. Ne abbiamo discusso con Roberta Lombardi, Assessora Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Regione Lazio intervenuta al Lazio Digital Summit, organizzato a Roma lo scorso 29 marzo da The Innovation Group. Per Lombardi, infatti, la tecnologia digitale è l’infrastruttura abilitante che rende possibile la transizione ecologica in quanto in grado di raccogliere, elaborare, processare e fornire informazioni/dati utili ai membri delle comunità. «Il cuore della transizione ecologica – ha proseguito – è la transizione energetica, impulso potente su questo fronte: in quest’ambito un tassello fondamentale del passaggio ad un modello economico green è la capacità di interconnettere la produzione, il consumo e la ridistribuzione di energia, un’attività che viene resa possibile soltanto grazie alla digitalizzazione». «La crisi climatica – ha concluso l’Assessora – ci ricorda che abbiamo spinto il nostro ecosistema molto lontano dal suo punto di equilibrio: produciamo e consumiamo in maniera molto più rapida rispetto ai tempi del processo di evoluzione e di rigenerazione delle risorse del nostro pianeta. Tornare al punto di equilibrio è l’obiettivo del processo di transizione ecologica: condizione necessaria perché ciò accada è il supporto della transizione digitale».
L’importanza della forte interconnessione tra le due dimensioni (digitale ed ecologica) è stata ben compresa all’interno della Regione Lazio, una consapevolezza assunta anche nell’ambito dell’agenda digitale e che si sta concretizzando nella partecipazione a numerosi progetti e attività inseriti all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) (si pensi, ad esempio, all’istituzione di un gruppo tecnico interdisciplinare per effettuare la mappatura delle aree non idonee all’installazione degli impianti per energie rinnovabili, alla pubblicazione di una manifestazione di interesse per la realizzazione del piano di transizione ecologica della Regione Lazio e alle attività nell’ambito del progetto dell’eolico offshore).
Questa forte attenzione alla doppia transizione (ecologica e digitale) deve essere ampliata anche al mondo imprenditoriale, potendo rappresentare un’importante occasione per un settore (quello produttivo ed imprenditoriale) che sta affrontando un momento particolarmente delicato. A discuterne è stato Angelo Camilli, Presidente, Unindustria Lazio secondo cui, oggi, la scarsità di energia e gas e la carenza delle materie prime (che stanno mettendo in difficoltà soprattutto il mondo manifatturiero) rendono prioritario prestare attenzione agli investimenti in rinnovabili e verso fonti di energia alternative. Si tratta di strategie che assumono rilievo soprattutto se si considera che all’interno della Regione Lazio (così come in Italia) il tessuto produttivo si caratterizza per la numerosa presenza di micro e piccole e medie imprese, soggetti caratterizzati ognuno da proprie caratteristiche in cui si può spingere l’innovazione (Alessandro Francolini, Amministratore Delegato, CICERO – Digital Innovation Hub Lazio).
Accanto al binomio digitalizzazione-transizione ecologica, all’interno del PNRR viene, altresì, prestata molta attenzione alla relazione tra digitalizzazione e tenuta sociale del sistema. Il tema è stato discusso da Daniele Leodori, Vice Presidente e Assessore Programmazione Economica e Bilancio, Regione Lazio secondo cui la relazione tra questi due ambiti dovrà diventare centrale nello sviluppo e nella programmazione delle agende istituzionali dei prossimi anni, aspetti in relazione a cui l’Italia negli ultimi tre decenni si è mostrata piuttosto carente e per cui il PNRR apre numerose opportunità.
Se, dunque, il PNRR rappresenta un’importante occasione per promuovere lo sviluppo di un nuovo modello economico e raggiungere quello che l’Assessora Roberta Lombardi ha definito «un nuovo equilibrio» come creare le condizioni per far sì che tutti i destinatari del Piano possano beneficiare in maniera omogenea degli impatti positivi derivanti dall’applicazione delle sue misure? Il tema va affrontato soprattutto in relazione agli enti locali (soggetti attuatori e beneficiari di molti dei progetti e degli investimenti del Piano). Come fare, dunque, a far fluire le risorse del Piano alle amministrazioni perché poi le eroghino (in maniera efficiente) alle aziende? Ad affrontare la questione è stato Stefano Bigiotti, Consigliere delegato all’innovazione tecnologica, lavori pubblici, urbanistica e governo del territorio, ANCI Lazio e Sindaco di Valentano secondo cui oggi il PNRR consente agli enti locali di poter avviare un processo di trasformazione in maniera semplice e immediata. Per Bigiotti, inoltre, «rendere gli enti locali per la prima volta soggetti attuatori di fondi europei rappresenta un importante atto rivoluzionario». Per tali ragioni e per permettere all’interno degli enti locali un’allocazione efficiente dei progetti e delle risorse del PNRR, ANCI Lazio ha creato un osservatorio volto ad aiutare le amministrazioni locali nella gestione dei progetti del Piano, tenendo conto che in Italia si vanta un patrimonio di oltre 5.000 comuni che necessitano di un’importante azione di guida e supporto.
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