Smart city più sostenibili, ma anche attente al sociale, che offrono servizi di trasporto ecologici e anche inclusivi, etici e accessibili a tutti. Un’utopia? Forse, ma sicuramente il mobiletech (cioè la tecnologia digitale e la scienza dei dati applicate ai trasporti urbani) può aiutare le città a trasformarsi in questa direzione. Ce lo spiega Paolo Cappello, general manager di Air-Connected Mobility.
Il Green Deal europeo, che punta a trasformare l’Unione Europea in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva, riducendo a zero le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, ha ulteriormente sottolineato l’importanza di introdurre iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale e le emissioni delle città. Questo imperativo si è fatto sempre più sentire negli ultimi anni, come dimostrano l’aumento nelle vendite di veicoli elettrici, l’interesse verso la micro-mobilità e l’utilizzo di veicoli “green”, più etici ed economici. Questi ultimi hanno anche il vantaggio di offrire libertà e velocità di movimento, soprattutto se confrontati con l’organizzazione dei mezzi pubblici, che prevede orari e le fermate d’obbligo. Le smart city, o città intelligenti, grazie alla loro attività di analisi dei dati partono avvantaggiate nell’affrontare la cosiddetta green transition.
Micro-mobilità ed elettrificazione
Le iniziative necessarie per favorire elettrificazione e micro-mobilità spesso richiedono una spesa non indifferente da parte sia degli automobilisti sia delle pubbliche amministrazioni. L’elettrificazione, infatti, oltre alla sostituzione dei veicoli tradizionali con mezzi elettrici, spesso promossa da incentivi ed agevolazioni, richiede l’attuazione di misure necessarie a concretizzare questa transizione. Misure che includono, per esempio, l’installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici e di rastrelliere per e-Bike and e-Scooter, oltre all’implementazione dei sistemi necessari per la manutenzione, il monitoraggio, il ritiro e lo stoccaggio dei veicoli elettrici in sharing.
Per aumentare l’efficacia di questi interventi, l’analisi dei dati è indispensabile. Quest’ultima, infatti, permette ai conducenti di individuare le colonnine più vicine, di monitorare il prezzo dell’elettricità e di pianificare la prossima ricarica. D’altro canto, le autorità locali possono avvalersi dell’analisi dei dati per monitorare la riduzione delle emissioni e l’utilizzo effettivo dei veicoli messi a disposizione, migliorando la distribuzione e il posizionamento dei punti di ritiro di veicoli in sharing e delle colonnine di ricarica. L’introduzione dei servizi di e-Bike, e-Scooter e Bike sharing, nonostante siano sempre più popolari, in una rete di mobilità urbana non appositamente adattata alle nuove esigenze, rischia inoltre di aumentare i rischi per pedoni, automobilisti e scooteristi, come dimostra l’annuale report dell’Istat, che riporta una media di due incidenti al giorno legati all’utilizzo di monopattini elettrici. La strada verso l’elettrificazione, dunque, nonostante la sua (ancora dibattuta) sostenibilità, richiede innumerevoli interventi pubblici e privati.
ZTL “digitali” grazie alla mobilitech
Tra le iniziative in atto per combattere le emissioni urbane, l’introduzione delle Zone a Traffico Limitato è forse la più comune, ma può comunque creare tensioni tra Pubblica Amministrazione e cittadini se non organizzata e gestita al meglio. Grazie alla mobilitech le PA hanno la possibilità di introdurre ZTL digitali, al posto di varchi fisici, che permettono di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni rispettando le politiche sociali inclusive. Le ZTL digitali poggiano infatti sull’istallazione di “black box” sui veicoli circolanti nelle zone urbane, i cui dati, adeguatamente anonimizzati, permettono alle amministrazioni locali di individuare le zone della città che presentano i maggiori livelli di inquinamento, di mappare i tragitti usuali dei veicoli più problematici. Si può così, di conseguenza, prendere decisioni informate per la gestione del traffico inquinante, premiando una guida attenta alla riduzione delle emissioni indipendentemente dal veicolo guidato.
Questo approccio alle ZTL, oltre a diminuire il disagio percepito dai cittadini, permette di valorizzare una guida consapevole e a basso consumo, evitando così di penalizzare eccessivamente gli automobilisti proprietari di veicoli datati o particolarmente inquinanti, ma attenti alle problematiche ambientali.Un esempio di attuazione delle ZTL digitali è la storia di successo rappresentata dall’introduzione, nel 2019 in Lombardia e nel 2021 in Piemonte, del progetto MoVe-In (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti), che prevede la limitazione delle emissioni previa assegnazione, in base a classe ambientale e tipo di combustibile, di un tetto massimo di chilometri percorribili sul territorio dei comuni aderenti nel corso di un anno.
Nuove tecnologie: il Vehicle to Everything
La smart city del futuro sarà sicuramente sempre più connessa, efficiente e green. Sia per le pubbliche amministrazioni sia per i cittadini, per evitare di essere colti alla sprovvista dalle innovazioni presenti e future, è importante prestare attenzione alle opportunità fornite dalla mobilitech. La tecnologia Vehicle to Everything (V2X), che combina le comunicazioni veicolo-network, veicolo-veicolo, veicolo-infrastruttura e veicolo-pedone, porterà notevoli miglioramenti ai processi decisionali fornendo maggiori dati reali. Grazie al flusso costante di informazioni tra veicoli, infrastrutture circostanti e arredo urbano, le PA potranno rendere le strade più sicure e gestire in modo più efficace il traffico urbano. I dati di mobilità, IoT e Big Data stanno diventando sempre più accessibili, e le tecnologie per analizzarli e interpretarli più numerose e all’avanguardia, ma la loro applicazione rimane poco uniforme. Fino ad allora, un piccolo gruppo di eccellenze continuerà a tracciare un percorso innovativo verso la riduzione delle emissioni con attenzione al sociale.
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