Necessità di promuovere una copertura infrastrutturale performante in tutto il Paese, valorizzazione dell’attività di ricerca e individuazione delle migliori modalità per consolidare le best practices nell’ambito del percorso di digitalizzazione del sistema sanitario a cui si è assistito nell’ultimo anno. Tutto questo all’interno di una Regione, come la Toscana, che vanta una particolare tradizione storica e culturale.
«Quella che si vive oggi è una fase di digitalizzazione dei consumi ma non di trasformazione dei processi». È quanto ha affermato Stefano Ciuffo, Assessore Infrastrutture Digitali, Innovazione e Semplificazione, Regione Toscana, intervenuto nella sessione di apertura del Toscana Digital Summit, organizzato da The Innovation Group lo scorso 13 luglio nell’ambito dall’iniziativa dei Digital Summit Regionali. Il progetto, con cui TIG persegue la mission di accompagnare e promuovere l’innovazione nella Pubblica Amministrazione e nei sistemi territoriali, in collaborazione con il Governo Nazionale, i Governi Locali, le Associazioni imprenditoriali, le Università, i Centri di Ricerca e le Imprese fa parte dell’edizione 2021 del Programma Digital Italy.
L’Assessore Ciuffo è, inoltre, intervenuto sul tema delle infrastrutture digitali, «la spina dorsale del nostro Paese e del nostro futuro» e sull’importanza di prestare particolare attenzione alle aree bianche. Il tema è stato evidenziato anche da Marco Bellezza, Amministratore Delegato, Infratel Italia secondo cui «lo Stato è chiamato ad intervenire per completare gli investimenti dei privati» e da Alessandro Picardi, Vice Presidente Esecutivo, TIM che ha ricordato come «quanto vissuto nell’ultimo anno abbia mostrato la necessità di democratizzare l’utilizzo dei servizi digitali, nella consapevolezza che l’aspetto più importante della transizione digitale è l’inclusività».
La necessità di promuovere infrastrutture performanti per le tutte le aree del Paese assume rilevanza soprattutto in relazione al deployment del 5G la cui applicazione, come affermato da Antonio Sassano, Presidente, Fondazione Ugo Bordoni, «renderà possibile la materializzazione di internet» e «provocherà l’unione di reti e servizi, rendendo ancora più importante il valore dei dati». Sul tema è intervenuto anche Gianluca Vannuccini, Direttore, Direzione Sistemi Informativi, Infrastrutture Tecnologiche, Innovazione, Regione Toscana, secondo cui «l’obiettivo deve essere la diffusione del 5G su tutto il territorio italiano entro il 2026, cercando, altresì, di individuare modalità sempre più intelligenti ed efficaci di scambio delle mappature così da avere sempre a disposizione dialoghi strutturati e dati puntuali». In questo percorso, come ribadito da Matteo Biffoni, Presidente, ANCI Toscana e Sindaco, Comune di Prato è fondamentale «coinvolgere amministratori e diretti interlocutori dei territori».
In relazione all’importanza di dotare tutto il Paese di una copertura infrastrutturale performante è emersa, altresì, la necessità di concludere partenariati pubblico-privati, evidenziata in particolare da Antonio Mazzeo, Presidente, Consiglio Regionale, Regione Toscana e da Francesco Palumbo, Direttore, Fondazione Sistema Toscana secondo cui «soltanto l’interazione tra sfera pubblica e privata potrà aiutare ad offrire stessi servizi di qualità a tutti i cittadini, anche a vive nei centri periferici».
L’importanza del capitale umano e dell’attività di ricerca
Trasformazione digitale sì, ma come? Bisogna partire dalle competenze digitali. Il tema è stato ben evidenziato da Fabrizio Bernini, Presidente, Digital Innovation Hub Toscana, secondo cui «l’innovazione tecnologica e l’inventiva presenti in Italia non sono disponibili da nessuna altra parte del mondo».
«Un primo aspetto da prendere in considerazione è la necessità di promuovere un maggior dialogo tra amministrazioni, università e ricerca». A riportarlo è stata Maria Chiara Carrozza, Presidente, Consiglio Nazionale delle Ricerche, secondo cui questa maggiore integrazione potrebbe rilevarsi utile soprattutto in un settore come la moda (per cui nell’ultimo periodo è emersa la forte necessità di ripensarsi) e che potrebbe comportare particolari benefici, ad esempio, per una città come Firenze, che ha una tradizione importante nel settore. Per la Carrozza è, inoltre, fondamentale «partire dalla trasparenza dei dati e dell’oggettività scientifica per prendere decisioni nette».
La necessità di valorizzare l’attività della ricerca e l’importanza del capitale umano è stata ribadita anche da Luca Menesini, Presidente, Provincia di Lucca e Presidente, UPI Toscana e Benedetta Squittieri, Assessore Sviluppo Economico, Innovazione e Agenda Digitale, Comune di Prato che, oltre ad evidenziare l’importante ruolo che i Comuni possono svolgere sul tema, hanno ricordato anche la necessità di «intervenire per rimuovere gli ostacoli che impediscono la diffusione della cultura dell’innovazione all’interno del sistema produttivo del Paese». E’, dunque, necessario promuovere una più ampia sinergia tra tutti gli attori coinvolti. Il tema è stato ben affrontato da Gabriele Ferrieri, Presidente, ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, secondo cui «tutti gli stakeholder dell’ecosistema dell’innovazione devono avere l’opportunità di essere parte integrante della trasformazione digitale». Necessario, inoltre, creare un «nuovo umanesimo digitale» ed «hub specifici volti a valorizzare al meglio le eccellenze territoriali». In questo percorso, come proposto da Antonello Giacomelli, Commissario, AGCOM, sarà fondamentale individuare una cabina di regia sulle politiche dell’innovazione per stabilire con precisione le proprietà delle azioni di governo».
Come, infatti, affermato da Guido Bastianini, Amministratore Delegato e Direttore Generale, Monte dei Paschi di Siena, l’Italia ha grandi opportunità per «uscire dalla crisi pandemica con ragionevoli prospettive di successo: sta alle Regioni (e al Paese) capire tutte le opportunità di un “New Normal” che forse, in parte, è ancora da esplorare».
La Rivoluzione digitale della Sanità al tempo del Covid-19
Come ricordato da Eugenio Giani, Presidente, Regione Toscana, «nell’ultimo anno il percorso di digitalizzazione della Regione Toscana (ma del Paese nel suo complesso) è passato attraverso il sistema sanitario».
L’accelerazione alla trasformazione digitale a cui si è assistito nell’ultimo anno «non è stata una bolla». A riportarlo è stato Stefano Sordi, General Manager, Aruba SpA secondo cui si è assistito al consolidamento del mercato digitale: a supportare la maggior parte dei cambiamenti vissuti finora è stato, del resto, un «substrato di servizi cloud che abilita numerosi servizi digitali».
Come facilitare un ulteriore sviluppo e consolidamento degli elementi di novità introdotti finora? Per Mauro Minenna, Direttore Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Presidenza del Consiglio dei Ministri si tratta di «imparare rapidamente ad utilizzare la tecnologia, un processo che se finora è avvenuto in modo quasi spontaneo, adesso dovrà essere molto più organizzato». Necessario, altresì, cambiare le attitudini e i modi culturali delle persone». Focalizzando l’attenzione sul percorso di digitalizzazione del sistema sanitario, Minenna ha evidenziato come le piattaforme regionali della sanità siano delle best practices: tuttavia, serve assumere anche una visione nazionale.
Come erogare servizi sanitari intelligenti e migliorare il cosiddetto “patient journey”? Come affermato da Fabrizio Landi, Presidente, Fondazione Toscana Life Sciences e Presidente, RetImpresa Confindustria, «bisogna sviluppare sistemi interoperabili e basati su open data che permettano di conoscere nel dettaglio i singoli cittadini». Sul tema è intervenuto anche Niccolò Bianchini, Direttore Commerciale, Userbot, per cui «nell’ultimo anno il settore sanitario ha dovuto affrontare cambiamenti che in altre circostanze avrebbero richiesto anni: determinate soluzioni tecnologiche consentono di comprendere in profondità il sentiment dell’utente finale».