N. Aprile 2021
a cura di Carmen Camarca
Analyst, The Innovation Group
Nell’“annus horribilis” per molti settori produttivi, nonché per la crescita economica del Paese (che subisce un brusco calo rispetto al passato), il mercato digitale riesce a limitare le proprie perdite e lo fa perché la crisi pandemica ha rappresentato un fattore di accelerazione digitale del Paese.
Secondo le stime più aggiornate relative al modello del mercato digitale di The Innovation Group[1], infatti, nel 2020 il mercato digitale ha subito una decrescita dello 0,1%, a fronte di una significativa flessione del PIL pari, secondo i dati di Banca d’Italia, al 9%.
Fonte: TIG, Banca d’Italia, 2021
Si tratta di dati che mostrano un’inversione di tendenza rispetto a un fenomeno che è stato prevalente negli ultimi 16 anni, ovvero un andamento pressocché omogeneo tra il PIL e il mercato digitale tale per cui non venivano rilevate particolari differenze tra le due curve, dinamica che invece non è stata rilevata quest’anno quando, a fronte di una notevole diminuzione del PIL, il mercato digitale ha mostrato perdite molto più contenute.
È ormai noto che il trend, che avevamo già rilevato ad inizio anno (subito dopo la diffusione del virus) e che si è mantenuto costante nel corso del 2020, è da ricondurre principalmente all’importante ruolo svolto dalle soluzioni tecnologiche nella fase più acuta dell’emergenza: si tratta, tuttavia, di un fenomeno che è avvenuto con impatti differenziati sulle diverse componenti del mercato, legando le principali aree di investimento alle tecnologie che (sia lato business sia lato consumer) hanno maggiormente consentito di reagire all’assetto emergenziale.
Entrando nel dettaglio del modello analitico di TIG si rileva come nel 2020 il mercato IT tradizionale, già in decrescita prima dell’impatto del Covid19, subisca ulteriormente gli impatti negativi della crisi pandemica: la flessione è del 2,9%, arrivando a valere nel complesso 14,3 miliardi di euro.
Valori assoluti | 2019 | 2020 |
MERCATO IT TRADIZIONALE | 14.771 | 14.346 |
Tassi di crescita % | 19/18 | 20/19 |
MERCATO IT TRADIZIONALE | -1,7% | -2,9% |
Nel dettaglio, le motivazioni di tale decrescita sono da ricondurre principalmente alla composizione di tale segmento, in cui rientrano alcuni servizi (quali, ad esempio, Business Continuity, Security, ERP, CRM, Software di produttività individuale) a cui si stanno progressivamente sostituendo soluzioni sempre più evolute basate sull’utilizzo delle New Digital Technologies. Al riguardo si considerino, ad esempio, i segmenti dell’ERP e CRM per cui si attende un progressivo spostamento da soluzioni on premise/proprietarie a soluzioni Cloud. Per il settore Hardware, invece, si rileva una decrescita minore rispetto alle altre componenti del mercato IT: il fenomeno è da ricondurre all’andamento positivo nel 2020 del mercato dei PC (PC desktop, notebook, PC portatili), delle stampanti (+13%) e dei monitor (+4,2%), un fenomeno dovuto al forte ricorso allo smart working e alla didattica a distanza rilevato negli ultimi mesi e confermato da diverse società/istituti di ricerca (Context, Gfk, Canalys).
Nel 2020 il mercato delle New Digital Technologies cresce del 2,6% (arrivando a valere quasi 24 miliardi di euro). La performance positiva è da ricondurre principalmente alla significativa crescita dei segmenti Cloud Pubblico (per la necessità di disporre di soluzioni as a service in grado di garantire la continuità del business anche da remoto), Collaboration, Security ed Internet Application (ambiti in cui la situazione emergenziale ha portato ad un aumento degli investimenti).
Va tuttavia chiarito che, nonostante la crescita significativa rilevata soprattutto per il segmento della Collaboration, il mercato totale subisce il rallentamento degli investimenti in Business Intelligence e Business Analytics. Tali fenomeni sono da ricondurre alla rivisitazione dei piani di investimento che ha portato le aziende ad investire principalmente nei settori che permettevano una più rapida risposta all’emergenza (ambiti comunque per cui si prevede una ripresa per l’anno in corso).
Sostanzialmente stabile (per quest’anno) il mercato dei servizi TLC (Broadband Mobile e Fisso), poiché il forte aumento del traffico (da rete mobile e fissa) rilevato nel 2020 non si è tradotto in un altrettanto aumento della spesa in tali servizi, un fenomeno sostanzialmente da ricondurre alle già ampie offerte che soltanto in casi ridotti hanno indotto le persone a fare l’upgrade dei propri piani tariffari. Per il 2021 si stima un aumento del mercato dell’1,9, trend da ricondurre al deployment del 5G.
Con riferimento al mercato delle TLC tradizionali totali per il 2020 si rileva una decrescita dell’1,9%, per un valore complessivo di 18 miliardi di euro.
Valori assoluti | 2019 | 2020 |
MERCATO TLC TRADIZIONALI TOTALE | 18.708 | 18.352 |
Tassi di crescita % | 19/18 | 20/19 |
MERCATO TLC TRADIZIONALI TOTALE | -6,6% | -1,9% |
Ciò è dovuto al proseguimento (per il mercato delle TLC sia fisse sia mobili) della decrescita della componente dei servizi (sia voce sia dati). Va specificato che per l’anno in corso è attesa una lieve crescita del mercato totale (che riguarda sia le TLC fisse sia le mobili) dovuta soprattutto all’aumento degli investimenti nel mercato degli apparati carrier (in vista del deployment del 5G).
Infine, si sofferma l’attenzione sul mercato consumer (che comprende sia il segmento dell’elettronica di consumo sia quello dei contenuti digitali).
Per quanto riguarda il segmento dell’elettronica di consumo si rileva una crescita dell’1,8%, un fenomeno da ricondurre alla performance positiva soprattutto del mercato dei videogiochi e della riproduzione video (che comprende le TV digitali), ambiti che hanno beneficiato del maggior tempo trascorso in casa dalle persone.
Valori assoluti | 2019 | 2020 |
Totale mercato elettronica di consumo | 5.013 | 5.104 |
Tassi di crescita % | 19/18 | 20/19 |
Totale mercato elettronica di consumo | -1,4% | 1,8% |
Sostanzialmente stabile, invece, il mercato dei contenuti digitali (+0,1%).
Valori assoluti | 2019 | 2020 |
Totale Contenuti Digitali | 13.794 | 13.806 |
Tassi di crescita % | 19/18 | 20/19 |
Totale Contenuti Digitali | 4,3% | 0,1% |
Se da un lato tale mercato ha beneficiato della forte crescita del software gaming (per le motivazioni analoghe rilevate per il mercato dei videogiochi) e dei servizi SVOD – Subscription Video on Demand – segmento che comprende aziende quali Netflix, Disney+, Amazon Prime (si consideri che secondo i dati GfK Sinottica, il tempo dedicato alla fruizione di video on demand è aumentato del 73% rispetto al periodo pre-Covid), dall’altro ha subito la forte flessione del mercato del digital advertising. In particolare, con riferimento a quest’ultimo mercato è possibile individuare due momenti: il primo relativo al primo semestre del 2020 in cui si è verificato un calo notevole del mercato dovuto alla cancellazione di molte delle campagne già pianificate e relative ai settori più colpiti dall’imminente lockdown (travel, turismo, food, ecc..) e un secondo relativo alla seconda parte dell’anno caratterizzato da una parziale ripresa degli investimenti (complici le riaperture). A confermare il trend sono, inoltre, i dati Agcom che nei suoi bollettini di monitoraggio Covid rileva un miglioramento, per il secondo semestre dell’anno, dell’andamento dei ricavi pubblicitari (a performare bene è soprattutto il segmento online e mobile, meno TV e radio) e le trimestrali Google e Facebook (che secondo dati eMarketer insieme detengono quasi il 60% del mercato della pubblicità online). Per il 2021 si prevede la ripresa del mercato.
Le stime per il 2021
Per il 2021 si attende la conferma di molti fenomeni rilevati nel 2020 sia dal punto di vista business (interesse verso lo smart working, attenzione al Cloud) sia consumer (abbonamenti ai servizi SVOD, utilizzo di videogiochi/software gaming, ecc..), interesse accompagnato dalla ripresa degli investimenti nei settori legati alle altre tecnologie più innovative, quali ad esempio, Artificial Intelligence, Big Data, Analytics. Per tali ragioni si prevede nel 2021 una crescita del mercato digitale pari al 4,2%, in sovraperformance rispetto all’andamento del PIL (+3,5%, secondo il Bollettino Economico della Banca d’Italia pubblicato a gennaio 2021).
Fonte: TIG, Banca d’Italia, 2021
In questo senso, dunque, l’accelerazione che nel 2020 ha caratterizzato molte aziende ed organizzazioni del nostro Paese va interpretata come una tendenza che sempre più sta andando affermandosi come un cambiamento strutturale, frutto di una consapevolezza assunta in un momento critico ma destinata a perdurare nel tempo e relativa a come lo strumento digitale rappresenti un elemento di resilienza, di supporto anche nelle emergenze più gravi.
[1] Le stime sono state elaborate a marzo 2021: i dati riportati fanno riferimento allo scenario macroeconomico rilevabile in quel periodo.
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