In Hpe quello del lavoro flessibile era un concetto già noto, in cui la verifica sui task assegnati avveniva sulla base del raggiungimento degli obiettivi e non sul numero delle ore lavorate.
Durante il periodo di emergenza più acuta, l’attività di Hpe si è concentrata soprattutto sulla fornitura di alcune infrastrutture che si sono rilevate di estrema utilità nella lotta alla pandemia: ad esempio, si è collaborato con alcuni ospedali per la configurazione dei triage, nella creazione di ospedali da campo e sono stati forniti servizi di connettività all’interno della nave che è stata trasformata in ospedale a Genova.
Con riferimento al lavoro da remoto, nei mesi dell’emergenza si è lavorato per rispondere all’urgente necessità delle aziende di creare una connettività veloce per i dipendenti permettendo loro di interagire con facilità con la propria azienda. Se, tuttavia, durante l’emergenza l’obiettivo era quello di offrire tempestivamente determinati servizi per rispondere ad una necessità immediata, adesso bisognerà aiutare le aziende a rendere più strutturati tali cambiamenti. Nel farlo andrà innanzitutto garantito al dipendente di vivere da casa la stessa esperienza di cui godrebbe in ufficio, nella consapevolezza delle differenze che caratterizzano un ambiente domestico da uno enterprise (si pensi, ad esempio, al minor livello di sicurezza delle infrastrutture che sono tipicamente consumer).
Il rischio è, dunque, che l’utente (e quindi il dipendente) possa avere delle complicazioni nei collegamenti o accessi mentre chi gestisce la rete non avrebbe la stessa visibilità delle applicazioni utilizzate rispetto all’utente che si collega alla rete di tipo enterprise.
Ciò è importante soprattutto se si vogliono attribuire determinate priorità all’utilizzo del traffico del dipendente.
Per tali ragioni è stata progettata la soluzione di HomeWorking HPE Aruba che si basa sui punti di accesso remoti (Remote Access Point – RAP) di Aruba che consentono di creare una VPN sicura dal punto di accesso (che ogni dipendente riceverà a casa) a un concentratore VPN che a sua volta verrà installato nella sede centrale o nel DataCenter. Inoltre, attraverso la piattaforma di gestione cloud,
Aruba Central, è possibile configurare in maniera automatica e gestire da remoto i punti di accesso assicurando gli stessi standard di sicurezza che si avrebbero in ufficio.
Grazie alla soluzione si riesce, inoltre, a garantire:
- privacy (traffico criptato, cifratura di livello enterprise, controlli di sicurezza, funzionalità firewall, policy di accesso basate sul contesto di chi si collega).
- Prestazioni e controllo (piattaforma enterprise, controllo di banda, offload reti private).
- Facilità di installazione e gestione (avvio automatizzato, monitoraggio IT remoto, aggiornamenti centralizzati, soluzioni con hardware fisico o virtuali).
Inoltre, per venire ulteriormente incontro alle esigenze delle aziende, sono stati predisposti diversi formati in base alle caratteristiche aziendali (ad esempio alla dimensione). L’obiettivo finale è quello di facilitare l’adozione dello smart working, rendendolo una realtà sempre più attuabile anche nella fase di post Covid.