Con il lockdown e l’emergenza vissuta è cambiata la percezione dell’ufficio, non considerato più come il solo luogo in cui svolgere le prestazioni lavorative: lo strumento tecnologico e, in modo particolare, i servizi in cloud e la disponibilità di app installabili su qualsiasi piattaforma e utilizzabili da qualsiasi browser hanno reso l’individuo indipendente dalla sede aziendale. Tali opportunità, da cui tutte le funzioni aziendali possono trarre beneficio, permettono lo svolgimento di diverse attività (ad esempio, call center, attività amministrative, interazione e utilizzo del CRM, collaborazione, approcci multicanale, ecc..) rimanendo disponibili per ogni necessità.
In particolare, NFON, azienda fornitrice di sistemi telefonici basati sul cloud, è stata contattata da molteplici aziende accomunate dall’ urgenza di garantire la continuità operativa ai propri dipendenti, partendo, in alcuni casi, da una situazione svantaggiata in cui scelte pregresse hanno fatto trovare l’azienda impreparata ad affrontare determinati cambiamenti.
In alcune circostanze il possesso di determinati strumenti (con riferimento al mercato in cui opera NFON si consideri, ad esempio, la detenzione di server, centralini o altre tipologie di apparati) si rileva di scarsa utilità venendo sostituito dalla possibilità di permettere lo svolgimento di determinate funzioni in cloud. In relazione a quest’ultimo ambito l’Italia ha una posizione anomala: se, infatti, da un lato si rileva una forte propensione da parte delle aziende all’adozione dei servizi di cloud computing, dall’altro il trend sembra non riguardare la telefonia in cloud (settore in cui l’Italia sconta anche una forte arretratezza).
Gli aspetti tecnologici che hanno accompagnato in questi mesi hanno del resto contribuito a rendere meno gravoso il periodo di difficoltà vissuto. Si pensi, ad esempio, a molti dei comportamenti umani che sono stati osservati, al tipo di risposta che si è verificata da parte di operatori e dipendenti: molti hanno infatti realizzato la possibilità di lavorare in maniera differente rispetto a quanto avvenuto in precedenza, aumentando anche la propria efficienza, potendo dedicare maggiore attenzione al proprio lavoro (un esempio al riguardo è tutto il tempo che prima veniva dedicato agli spostamenti casa-ufficio e, grazie allo smart working, risparmiato).
La tecnologia che adesso si sta utilizzando per lo svolgimento di diverse attività da remoto (lavorare, studiare, effettuare acquisti, compiere degli adempimenti) era già presente sul mercato da molto prima che scoppiasse l’emergenza ma ha conosciuto una forte accelerazione soprattutto nell’ultimo periodo.
In particolare, gli strumenti e le soluzioni che hanno reso possibile lo smart/remote working hanno consentito all’ufficio di «scomparire» e di «ricomparire» quando necessario, garantendo, come più volte ribadito, una continuità di servizi e processi altrimenti minacciata.
L’ufficio che «scompare e riappare» rappresenta, dunque, la speranza che un numero sempre crescente di aziende percepisca l’importanza dello strumento tecnologico, di come possa porsi come fattore abilitante ed elemento essenziale che, anche nei momenti di criticità, ha permesso di continuare a esistere, resistere e competere.
Il Paese, a partire dalla Pubblica Amministrazione passando per l’impresa privata, deve cogliere le opportunità generate durante il Covid-19 e comprendere i benefici derivanti dall’adozione dei servizi cloud per le aziende così da colmare un forte gap accumulato negli anni che di fatto rende le aziende meno competitive.