COVID19, L’IMPATTO SULLA MOBILITà E IL TRASPORTO A MILANO
Covid19, l’impatto sulla mobilità e il trasporto a Milano

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AMAT monitora costantemente i sistemi di mobilità e di trasporto della città di Milano, così come analizza i dati di alcuni parametri ambientali, la qualità dell’aria e il rumore. A partire dal 22 febbraio di quest’anno ha avviato un lavoro di analisi, in costante aggiornamento, in conseguenza delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria del Covid-19. L’analisi (che è consultabile online, con il dettaglio dei dati relativi ai diversi sistemi di mobilità e trasporto milanese) prende in considerazione l’andamento settimanale e giornaliero di alcuni indicatori per comprendere e di quantificare l’effettivo impatto delle misure restrittive. Sono costantemente monitorati aspetti come l’utilizzo della rete metropolitana cittadina; la congestione stradale; la variazione degli ingressi totali in area B e area C; la Sharing Mobility, con variazioni dell’utilizzo di Car Sharing, Bike Sharing, Scooter Sharing e monopattini; l’andamento della sosta su strada e in struttura. Cosa si deduce da questi andamenti? Ne abbiamo parlato direttamente con Valentino Sevino, Direttore Area Pianificazione Mobilità di AMAT Milano, che su questi temi interverrà nel corso del “SMART & CONNECTED MOBILITY SUMMIT 2020” del prossimo 8 luglio 2020.

TIG. Parliamo dei numeri che riguardano il trasporto pubblico milanese: cosa è cambiato negli ultimi 2 mesi?

Valentino Sevino. A partire dall’inizio dell’emergenza Covid19, quindi fin dal 21 febbraio, si è osservato un calo immediato sia dell’uso dei trasporti pubblici sia anche della congestione sulla rete stradale della città di Milano. Con l’indice di congestione noi misuriamo la percentuale di tempo in più passata nel traffico stradale, e abbiamo osservato che questo è calato soprattutto nei giorni lavorativi, fino a un massimo del 74% a inizio aprile, durante il lockdown.

Naturalmente tutto il sistema della mobilità ha visto riduzioni durante il periodo Covid: la metropolitana a inizio aprile vedeva una riduzione degli accessi intorno al 94%.

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(Fonte, AMAT, 2020. Rilevazione passeggeri alla metropolitana, dal 28 marzo al 3 aprile 2020. L’analisi che si riporta è stata effettuata mediante la rilevazione dei tornellati all’interno della rete metropolitana di Milano. https://milancovid-19impact.weebly.com/metropolitana-sett-6.html )

Invece, è stata minore la riduzione per i veicoli di servizio, che durante tutto il periodo hanno mantenuto il loro livello di accesso alla città intorno al 50%, a dimostrazione del fatto che i servizi essenziali hanno continuato ad essere erogati. Per i taxi, durante il lockdown la riduzione è stata del 90%, e naturalmente, se consideriamo i bus turistici, -100%, ossia non si è mosso nessuno.

TIG. Cosa è cambiato con la ripresa, dalla Fase 2?

Valentino Sevino. Abbiamo osservato una ripresa di tutto il sistema della mobilità: poiché per i trasporti sono state definite delle regole specifiche, per la metropolitana il servizio è stato programmato in modo da fornire solo un 25% della sua massima capacità. E se andiamo a vedere i dati delle nostre rilevazioni, effettivamente nell’ultima settimana di maggio eravamo al 20% di utilizzo. Questo ha confermato che le misure decise, per ridurre l’accesso al servizio di trasporto delle metropolitane, insieme a una minore domanda in generale di trasporto pubblico, hanno permesso di avere le condizioni giuste e un corretto distanziamento tra le persone.

TIG. Anche per il traffico cittadino permane in questo momento un minore afflusso di auto?

Valentino Sevino. L’indice di congestione stradale ci mostra che, nell’ultima settimana di maggio, eravamo intorno al 50% della congestione rispetto alle numeriche pre-covid. Questo trend va attribuito al fatto che molte persone stanno continuando a lavorare in smart working, e questo consente di avere un graduale ritorno alla normalità anche dal punto di vista della mobilità. È un bene per tutti che molte aziende continuino a consentire il lavoro da remoto. Senza questo, avremmo avuto grossi problemi a garantire gli spostamenti con un trasporto pubblico al 25% della sua capacità: li avevano previsti del resto, e avevamo indicato come più gestibile la possibilità di scalare il rientro nei prossimi mesi.

Fonte: AMAT 2020. Andamento rilevazione Indice di Congestione, 23 maggio – 29 maggio 2020.https://milancovid-19impact.weebly.com/congestione-sett-14.html

Se invece guardiamo ai dati relativi agli accessi all’area B, osserviamo che l’afflusso alla città da fuori è aumentato di parecchio, siamo oggi al 70% della situazione pre-covid. Come era stato predetto, chi deve venire in città da fuori preferisce utilizzare il mezzo privato: lo vediamo confermato anche dal fatto che questo flusso si osserva solo da lunedì a venerdì.

Infine, se consideriamo gli spostamenti in città, abbiamo molteplici alternative al trasporto pubblico, dal muoversi a piedi all’uso di shared mobility: per questi servizi, siamo oggi a un 50% rispetto a periodo pre-covid, ma con trend di crescita più alto rispetto al trasporto pubblico. In particolar modo, scooter, bicilette e monopattini stanno aiutando molto a far ripartire una mobilità in linea con le prescrizioni anti-contagio all’interno della città. Il fatto che con flussi di ingresso tornati quasi normali dal “fuori città”, abbiamo una congestione di traffico cittadino pari soltanto al 50% del periodo precedente, ci fa concludere che molti pensano a forme alternative di trasporto rispetto al mezzo privato. Tra tutti i mezzi alternativi, sono i monopattini a crescere di più.

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L’ Agenda DEL SUMMIT DELL’8 LUGLIO 2020.