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NUOVA MOBILITY EXPERIENCE: LE OPPORTUNITÀ ORIGINATE DAL DIGITALE

N.  Aprile 2020
        

a cura di Elena Vaciago 
Associate Research Manager, The Innovation Group

 

Intervista a Renzo Iorio, Ceo di Nugo FS

Il digitale è oggi uno strumento strategico nell’ambito della mobilità, contesto in cui si necessita sempre più di dati di qualità. Grazie all’utilizzo dei canali digitali è possibile creare servizi molto personalizzati, basati sulle reali esigenze e preferenze di un’utenza dalle sempre maggiori aspettative (informazioni accurate e in real time, pagamenti istantanei e servizi user friendly). Fatore che abilita questi sviluppi è però la disponibilità del dato, l’apertura alla condivisione tra i diversi operatori. La maggiore disponibilità di informazioni servirà a servire meglio l’utenza, mentre i dati sugli spostamenti individuali saranno di estrema rilevanza per migliorare le attività di pianificazione. Affrontiamo questi temi parlandone con Renzo Iorio, Ceo di Nugo FS, startup del Gruppo FS dedicata agli sviluppi della multimodalità.

 

Quali sono oggi le attività e gli obiettivi di Nugo?

Stiamo proseguendo l’affinamento della piattaforma e lavorando a fondo per comprendere sempre meglio le preferenze delle persone rispetto alle soluzioni del viaggio proposte: stiamo lavorando quindi sulla User Experience per migliorare continuamente il nostro servizio.

Per quanto riguarda i servizi offerti, nell’ultimo trimestre sono stati firmati 13 nuovi contratti e si stanno integrando i nuovi servizi per raggiungere una copertura quasi totale del servizio di navigazione e allargare la copertura nel trasporto pubblico locale. Quest’ultimo versante continua a richiedere uno sforzo notevole sia per convincere, sia per integrare le numerosissime realtà locali.

Abbiamo iniziato a firmare dei contratti con il mondo delle mostre e musei. Si stanno sviluppando anche attività per integrare servizi di ospitalità e servizi turistici sul territorio.

Il nostro obiettivo è trovare modi più efficienti per aggregare questo tipo di offerta che ha esigenze e potenzialità diverse da quelle del trasporto, soprattutto per dare risposta al tema dei costi di integrazione che restano oggi molto elevati.

 

Poiché il mondo digitale abilita l’integrazione tra sistemi eterogenei e nuovi ecosistemi, pensate che nel breve periodo potrebbe svilupparsi una maggiore integrazione tra la vostra piattaforma e, ad esempio, altre app?

Tutte le nuove modalità di mobilità hanno bisogno di un’integrazione lato cliente e la dimensione digitale è l’unica possibilità che abilita una reale integrazione, permettendo un pieno sfruttamento e l’efficientamento di tutti questi servizi.

Che i singoli operatori siano pronti a farlo è un’altra cosa: riporre nella valorizzazione esclusiva del dato una quota rilevante delle aspettative di ritorno sull’investimento rischia di frenare l’integrazione tra i diversi sistemi; sta a noi trovare logiche federative in grado di superare questa difficoltà.

Credo comunque fermamente che le piattaforme MaaS saranno le future vie di accesso alla mobilità, con tutto ciò che ne consegue, anche in relazione alle aperture dei mercati dei trasporti alla introduzione di sempre nuove forme e servizi di mobilità, in particolare nei centri urbani.

 

In Italia un cattivo sviluppo del “turismo digitale” è un inibitore sempre più importante a questo settore …

C’è una parcellizzazione dell’offerta e una difficoltà per il cliente di trovare informazioni e strumenti per muoversi in modo efficace rispetto ai propri interessi: questo certamente rappresenta un grosso freno.  Oggi riuscire a portare al mercato una piattaforma o uno strumento esaustivo che consenta di organizzare l’offerta in funzione degli interessi del cliente, fatto nella prospettiva del cliente, potrebbe davvero fare la differenza in chiave di scelte di mobilità dei cittadini, residenti e turisti.

 

In base alla vostra esperienza, cosa avete imparato in termini di esigenze delle persone e di supporto del canale digitale alla domanda di mobilità?

Le persone cercano il valore aggiunto offerto dal digitale. Ad esempio, in un territorio che si conosce moderatamente e sia caratterizzato da una pluralità di servizi, riuscire ad avere uno strumento che includa l’offerta globale e sia in grado di proporre – e fornire il titolo di viaggio sullo smartphone del cliente – tutte le alternative nel minor tempo possibile è un grande vantaggio. Il cliente acquista in funzione delle necessità che ha: la trasversalità dei consumi è sempre più importante.

 

Negli ultimi anni, non è cambiato il budget delle persone per la mobilità, ma la flessibilità nell’uso dei servizi di mobilità e la possibilità di essere più rapidi nelle scelte. Forse l’impatto del digitale è che tutti i servizi dovranno essere collegati a delle piattaforme per essere visibili e riconoscibili …

C’è molta convergenza tra i concetti di smart city e smart mobility, le due cose secondo me sono indissolubili. Non si può pensare ad una città intelligente che non sia dotata anche di un sistema di mobilità intelligente, in grado quindi di proporre offerte in pertinenza con il profilo e le esigenze specifiche di quel momento dell’utente: in questo caso viene realmente riconosciuto un valore e un servizio, e si è anche disponibili a pagare un premium price, oltre evidentemente alle economie di sistema che si realizzano in termini di efficienza dei servizi, sostenibilità e impronta carbone.

La digitalizzazione dovrebbe quindi permettere di offrire servizi agili e pertinenti, ma molto spesso non è così facile per i singoli operatori. Sarebbe necessaria una visione comune di territorio e l’adozione di standard che possano agevolare e accompagnare un processo che deve essere necessariamente federativo.

 

Per quanto riguarda le modalità di acquisto sugli strumenti digitali, voi verso quali vi siete orientati?

Noi integriamo tutte le modalità di acquisto: non è il metodo di pagamento a creare particolari difficoltà, piuttosto il grado di digitalizzazione diffuso sul territorio nel poter accedere ai singoli servizi di mobilità.

 

 

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